Scienze Politiche, un cantiere aperto

Importanti novità al Jean Monnet, che forse non sarebbe più il caso di chiamare così, dato che nei piani del nuovo Direttore, il prof. Francesco Eriberto d’Ippolito, c’è anche quello di rimuovere la storica denominazione. “Non è certo per rompere con il passato, anzi, è la sua evoluzione – sostiene il neodirettore, insediatosi lo scorso febbraio al posto del predecessore, prof. Pasquale Femia – La denominazione del Dipartimento è troppo specifica e rischia di mettere in ombra il nostro eclettismo; inoltre, non di secondaria importanza, siamo l’unico Dipartimento di Scienze Politiche in Italia ad averne una”. Un bilancio positivo quello dei primi due mesi della direzione di d’Ippolito: “tra le prime cose, ho ritenuto importante tornare a vivere il Dipartimento, pur nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Quindi si è ripreso a lavorare negli uffici e abbiamo ritenuto opportuno incontrarci per discutere i punti sui quali intervenire, lo scorso 25 marzo”. Tra i primi interventi si è avuta quindi l’istituzione di numerose Commissioni capitanate da tre Vicedirettori, i professori Gennaro Rotondo, Fortunato Gambardella e Antonio Tisci: “ho creduto, appoggiato dai colleghi, che fosse necessario mettere ordine per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, per cui ho premuto verso l’istituzione di diverse Commissioni, come quelle per le Pubblicazioni di Dipartimento e per la Revisione dell’offerta formativa”. Commissioni di particolare importanza, dato che nel programma elettorale del prof. d’Ippolito ci sono sia la proposta di istituzione di una rivista, i Quaderni del Dipartimento, che quella per una revisione radicale dell’offerta formativa: “ogni Dipartimento di Scienze Politiche punta, per alcuni suoi indirizzi, sulle possibilità offerte dal territorio; per quanto ci riguarda, queste possibilità sono offerte dal turismo. Ora noi abbiamo una Triennale in Turismo ma non una sua prosecuzione Magistrale, motivo per cui numerosi studenti si spostano a Economia completando lì i propri studi. La mia proposta è stata quella di istituire un Master di primo livello in Turismo mentre attendiamo l’ok ministeriale (che arriverà presumibilmente il prossimo ottobre) per la fondazione del Corso di Laurea Magistrale omonimo. Agli studenti della Triennale che avranno nel frattempo frequentato il Master approvato dall’Ateneo saranno riconosciuti i crediti del primo anno così da poter iniziare la Magistrale direttamente dal secondo”. E non solo, “sto anche pensando all’erogazione di un Master in Giornalismo su tematiche di politica socioeconomica, dato che sono in contatto con l’Ordine dei Giornalisti campano e nazionale. In questo modo gli studenti potranno conseguire in breve tempo il tesserino di giornalista pubblicista e arricchire il proprio portfolio in vista di un impiego futuro”. Ma d’Ippolito prevede anche la possibilità per i laureati più meritevoli di vedere pubblicato un estratto della propria tesi su una rivista accademica: “e qui veniamo a un altro punto discusso il 25 marzo, la fondazione dei Quaderni del Dipartimento. Su questa rivista non solo sarà data la possibilità agli studenti di scrivere propri articoli, ma coloro che si saranno distinti con il proprio lavoro di tesi potranno pubblicarne un estratto e avere così una prima pubblicazione accademica seria”. Insomma, tantissime novità in Dipartimento, a cui si aggiungono “una revisione nell’ambito dell’elezione dei Presidenti di Corso di Laurea e un’intensificazione della Terza missione”. Il prof. d’Ippolito crede fermamente che “ai giovani debba essere concesso ampio spazio, sia perché più al passo con i tempi che perché provvisti di una maggiore motivazione avendo iniziato da poco la loro carriera”; ed è per questo che per il prossimo ottobre, quando verranno eletti i nuovi Presidenti di Corso di Laurea, “ho chiesto ai colleghi di lasciare spazio ai più giovani”. Nell’ambito della Terza missione, invece, è in progetto una più serrata collaborazione con le pubbliche amministrazioni locali, così da ampliare le possibilità di formazione degli studenti. Tempi che sembrerebbero volgere al meglio, nonostante l’emergenza epidemiologica che, come dice il prof. D’Ippolito: “ha reso difficile la vita accademica sia per i docenti che per gli studenti, ai quali va tutto il mio sostegno. Molte famiglie si sono trovate a dover fronteggiare situazioni in cui più figli dovevano seguire a distanza, e ciò ha voluto dire acquisto di devices e una studiata distribuzione degli spazi. Non solo, con le webcam entriamo nelle case delle persone e spesso gli studenti, per non essere infastiditi dalla presenza di fratelli, genitori e parenti, seguono da piccoli spazi, in una situazione tutt’altro che confortevole. Ciò che voglio dire – continua il Direttore – è che stiamo lavorando per loro e che farò tutto quanto in mio potere per rendere la loro vita accademica quanto più serena possibile. Non dobbiamo dimenticare che i principali fruitori del nostro lavoro sono gli studenti, oltreché le loro famiglie che affrontano grandi sacrifici”. Ultima novità, potrebbe riguardare la possibilità di una partnership con i colleghi di Giurisprudenza, “così da poter far conseguire ai nostri studenti, se lo desiderano, una seconda laurea in tempi ridotti, data la forte similarità di molti insegnamenti tra i due Dipartimenti”.
Nicola Di Nardo

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