Urne aperte tra il 20 e il 21 giugno per il rinnovo della componente elettiva del Senato Accademico alla Federico II. Da eleggere sedici membri tra i professori ordinari, associati e ricercatori e quattro rappresentanti del personale tecnico e amministrativo. Molti candidati, in tutte le categorie, si ripropongono per un secondo mandato, tanti anche i nomi nuovi. Rita Maria Antonietta Mastrullo (Dipartimento di Ingegneria Industriale), Roberta Amirante (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale), Francesco Palumbo (Dipartimento di Scienze Politiche), Riccardo Viganò, (Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni): sono le riconferme tra le file degli Ordinari. Alla prima candidatura in Senato, invece, gli Ordinari Alberto Aloisio (Dipartimento di Fisica), Roberto Campanile (Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali), Vincenzo Ferone (Dipartimento di Fisica), Andrea Mazzucchi (Dipartimento di Studi Umanistici), Sandro Rengo (Dipartimento di Neuroscienze e Scienze riproduttive e odontostomatologiche) “il Corso di Odontoiatria, unica Magistrale della Scuola insieme a Medicina, così come Neuroscienze, che è il Dipartimento più grande, necessitano di una rappresentanza in Senato, che naturalmente sia espressione di tutta l’area medica”, afferma il prof. Rengo. Per questo, “in un’ottica di continuità con il lavoro svolto dal prof. Santoro, e nel solco del percorso tracciato dall’attuale Governance di Ateneo, ho ritenuto giusto porre il mio nome nella lista,
sperando che possa essere condiviso dai colleghi”. Lo stesso auspicio arriva anche dal prof. Ferone, il quale racconta come la sua candidatura sia “emersa dagli incontri tenuti nell’ambito del Collegio di area Matematica, ma è stata ben accolta anche fuori. Sono sicuramente mosso dalla volontà di partecipare alle attività di quest’organo accademico in rappresentanza di tutto l’Ateneo. In Senato, infatti, potrò avere l’opportunità di lavorare su tematiche
importanti legate alla vigilanza o alla programmazione strategica”. “La mia candidatura è legata alla volontà di mettere al servizio dell’Ateneo sia le mie esperienze istituzionali – spiega invece il prof. Mazzucchi, già Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Filologia Moderna, Coordinatore della Commissione Didattica del Dipartimento di Studi Umanistici, Vice Presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali – sia il mio impegno nei gruppi di lavoro istituiti dal Rettore come F2 Scuola e F2 Cultura. Partecipare, quindi, al processo di rinnovamento della Federico II”. La filosofia che anima il suo programma è quella della collaborazione e valorizzazione delle diverse anime dell’Ateneo: “io sarei il rappresentante di un’area ben definita, del Dipartimento di Studi Umanistici più grande d’Italia e uno dei più grandi di Ateneo, ma il mio ruolo sarà in un’ottica di collaborazione tra aree, perché la forza di un’università grande come la nostra sta nella cooperazione e nella valorizzazione delle peculiarità interne. Le nostre tante anime devono essere
non in contrasto tra loro, ma far parte di un’unica comunità accademica. In questo senso bisogna anche ragionare sul carico burocratico che pesa sui docenti e che sottrae tempo a didattica e ricerca e alla creazione di quel senso di comunità tanto importante: cercare di semplificare alcuni processi burocratici dovrebbe essere uno degli obiettivi del prossimo Senato”. Stefania Santini (Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione) si ricandida, invece, per un secondo mandato tra gli Associati. Prima candidatura per Umberto Caturano (Dipartimento di Architettura), Daniela Montesarchio e Alessandro Vergara (entrambi del Dipartimento di Scienze Chimiche), Sergio Esposito (Dipartimento di Biologia) e Davide De Caro (Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione). Valutazione e fondi per la ricerca: i temi “La mia candidatura viene da diverse sollecitazioni di colleghi – commenta Esposito – e si basa su due elementi: sono napoletano e amo la mia città. Sono, quindi, orgoglioso di poter partecipare alla vita del più antico ateneo laico del mondo. Il docente, che ha già ricoperto diversi incarichi istituzionali, tra cui quello di membro del Consiglio della Scuola Politecnica, responsabile Scheda Unica di Ateneo per la ricerca dipartimentale e responsabile VQR per il suo Dipartimento, sottolinea: “Vorrei mettere al servizio dell’Ateneo la mia esperienza nel settore della valutazione perché esistono, a mio avviso, delle falle nel sistema che potrebbero essere corrette. Ad esempio, andrebbe valutato l’impegno didattico dei docenti facendo pesare il numero e la qualità degli studenti dell’Ateneo. In Senato si può fare pressione esterna per modificare, quindi, l’attuale sistema di valutazione”. Sul fronte interno, “anche se abbiamo ottenuto ottimi risultati dall’ultima VQR, bisogna ancora incrementare alcune aree, come quella della Biologia, per puntare ad essere sempre più competitivi alivello nazionale ed internazionale. I nostri competitor sono Atenei come Padova, Bologna, Milano o La Sapienza e bisogna considerare che più l’ateneo è grande e più è difficile tenere alto il livello. In Senato sono presenti una serie di funzioni organizzative della didattica e della ricerca su cui si può intervenire e il mio impegno sarà in tal senso”. De Caro, invece, pone la sua competizione elettorale in tandem con quella di Melina Cappelli, ricercatrice di Scienze Politiche, anche lei una new entry. “Le votazioni al Senato prevedono una preferenza singola e chiunque può votare chiunque, non si vota per fasce, ma la nostra è una candidatura unica, nel senso che cercheremo di farci eleggere entrambi, nella speranza, se eletti, di poter spostare l’asse di questo organo istituzionale – spiegano entrambi, sottolineando come l’invito al voto sia rivolto in maniera trasversale a tutti i colleghi – Ci auguriamo che sia fuori dallo schema tradizionale da ‘Manuale Cencelli’, del voto al collega di Dipartimento, al collega di Area scientifica, all’amico o all’amico dell’amico. Riteniamo, infatti, che occorra dare il voto a ‘persone’ che si assumano la responsabilità di farsi portatrici delle istanze comuni negli organi di cui fanno parte, che garantiscano un confronto partecipato con i propri colleghi”. Tra i temi cari ai due docenti, la questione degli scatti triennali e dell’impoverimento a seguito della Riforma Gelmini delle prerogative del Senato. “Quest’Organo ha poteri piuttosto limitati ma non di poco conto. Designa il Coordinatore del Nucleo di
valutazione ed i cinque membri interni del CdiA, definisce la politica per il diritto allo studio – sottolinea la prof.ssa Cappelli – Ma l’unico vero ‘potere’ riguarda l’approvazione dei regolamenti. Riteniamo che l’attuale Senato, approvando un regolamento che prevede lo strumento del decreto rettorale per la modifica dell’elenco e del numero delle pubblicazioni utili ai fini dell’attribuzione degli scatti, abbia, per noi inspiegabilmente, rinunciato ad esercitare una prerogativa che la legge o lo Statuto stesso gli attribuisce. In tal senso possiamo garantire il nostro impegno e comunque, indipendentemente dall’esito delle votazioni, continuiamo e continueremo la battaglia intrapresa con i colleghi Murena e Laccetti per la modifica del regolamento di Ateneo”. Per i ricercatori si ripresentano, oltre alla Cappelli, Luigi Esposito (Dipartimento di Medicina Veterinaria), Bruno Catalanotti (Dipartimento di Farmacia), Roberto Fasanelli (Dipartimento di Scienze Sociali). Un unico manifesto per Catalanotti e Fasanelli il cui motto è ‘solidarietà contro competizione’. “Durante il primo
mandato di quello che era un Organo riformato – spiega il prof. Catalanotti – ci siamo concentrati nel primo periodo sugli aspetti normativi e regolamentari di adeguamento, mentre nel secondo periodo si è lavorato a dei progetti comuni a cui vogliamo dare seguito nel prossimo quadriennio. Ad esempio, bisogna portare avanti il ragionamento sui regolamenti per l’assegnazione dei fondi per la ricerca di Ateneo. Inoltre, in vista dei finanziamenti previsti
nell’ambito della competizione che ha visto 350 Dipartimenti di eccellenza in Italia, bisognerebbe ragionare all’interno dell’Ateneo in un’ottica di solidarietà, pensando magari ad una diversa suddivisione della quota ordinaria tra gli esclusi. Bisogna lavorare sfruttando al massimo l’autonomia che ci è concessa per promuovere la collaborazione e non la competizione”. Questo è il tema caro anche al prof. Fasanelli, che da psicologo sociale rileva: “esistono
teorie che dimostrano l’effettiva positività nel lavorare in termini cooperativi. Se facciamo passare la logica della competizione spinta dilagante a livello nazione anche sul piano accademico, non riusciremo mai a risalire la china, perché non sostenere le aree che ne hanno bisogno crea un peggioramento per tutto l’Ateneo. Abbiamo un Rettore illuminato che condivide queste preoccupazioni, e noi siamo pronti a farci portavoce di queste questioni. Non va inoltre dimenticata la deriva precaria che ha assunto il lavoro universitario e che offre poco spazio ai giovani”, conclude. Candidatura unitaria di Cigl, Cisl e Uil Per il personale tecnico e amministrativo si presentano, con una candidatura unitaria di CGIL, CISL e UIL, Ciro Marino, senatore uscente per il collegio A – Area Politecnica e delle Scienze di base, Giulio Esposito, per il collegio B – Scienze e Tecnologie per la Vita, Paolo Lista, per il collegio C – Scienze Umane e Sociali, e Gioacchino Zanfardino, per il collegio D – Uffici, Amministrazione Centrale, Centri di Ateneo, Biblioteche di Area, Segreterie studenti.
“La ritrovata unitarietà tra CGIL, CISL e UIL all’interno del nostro Ateneo ha garantito in questi anni il superamento dell’irrigidimento del sistema di contrattazione integrativa particolarmente colpito dal Decreto Legge 112 poi trasformato in legge n. 133/2008 (cd. Legge Brunetta), – si legge nel comunicato diramato dai sindacati – creando le condizioni per forme alternative di sostegno al salario accessorio attraverso la politica dei servizi sociali; grazie al nostro impegno si è intervenuti sulle aree e spazi comuni dell’Ateneo per la possibilità di parcheggi gratuiti. Il CCI siglato nel 2016 ha rappresentato uno dei momenti più esaltanti nella storia del nostro Ateneo dove è stato garantito a tutti i lavoratori un salario accessorio pro capite di oltre tremila euro. Un risultato che forse in nessun altro Ateneo italiano si è verificato. Per queste ragioni, CGIL, CISL e UIL ritengono coerentemente per queste elezioni di proporre e sostenere candidature unitarie nei quattro collegi elettorali”. Si rettifica, invece, la posizione di Roberto De Nicola rispetto all’articolo pubblicato sul numero scorso di Ateneapoli, essendo quest’ultimo candidato in quota CONFSAL Federazione SNALS Università – CISAPUNI. Luciano Curci, Luigi Pasquariello, Pietrantonio Prinzi, Maurizio Scopacasa gli altri nomi di candidati.
Valentina Orellana
sperando che possa essere condiviso dai colleghi”. Lo stesso auspicio arriva anche dal prof. Ferone, il quale racconta come la sua candidatura sia “emersa dagli incontri tenuti nell’ambito del Collegio di area Matematica, ma è stata ben accolta anche fuori. Sono sicuramente mosso dalla volontà di partecipare alle attività di quest’organo accademico in rappresentanza di tutto l’Ateneo. In Senato, infatti, potrò avere l’opportunità di lavorare su tematiche
importanti legate alla vigilanza o alla programmazione strategica”. “La mia candidatura è legata alla volontà di mettere al servizio dell’Ateneo sia le mie esperienze istituzionali – spiega invece il prof. Mazzucchi, già Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Filologia Moderna, Coordinatore della Commissione Didattica del Dipartimento di Studi Umanistici, Vice Presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali – sia il mio impegno nei gruppi di lavoro istituiti dal Rettore come F2 Scuola e F2 Cultura. Partecipare, quindi, al processo di rinnovamento della Federico II”. La filosofia che anima il suo programma è quella della collaborazione e valorizzazione delle diverse anime dell’Ateneo: “io sarei il rappresentante di un’area ben definita, del Dipartimento di Studi Umanistici più grande d’Italia e uno dei più grandi di Ateneo, ma il mio ruolo sarà in un’ottica di collaborazione tra aree, perché la forza di un’università grande come la nostra sta nella cooperazione e nella valorizzazione delle peculiarità interne. Le nostre tante anime devono essere
non in contrasto tra loro, ma far parte di un’unica comunità accademica. In questo senso bisogna anche ragionare sul carico burocratico che pesa sui docenti e che sottrae tempo a didattica e ricerca e alla creazione di quel senso di comunità tanto importante: cercare di semplificare alcuni processi burocratici dovrebbe essere uno degli obiettivi del prossimo Senato”. Stefania Santini (Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione) si ricandida, invece, per un secondo mandato tra gli Associati. Prima candidatura per Umberto Caturano (Dipartimento di Architettura), Daniela Montesarchio e Alessandro Vergara (entrambi del Dipartimento di Scienze Chimiche), Sergio Esposito (Dipartimento di Biologia) e Davide De Caro (Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione). Valutazione e fondi per la ricerca: i temi “La mia candidatura viene da diverse sollecitazioni di colleghi – commenta Esposito – e si basa su due elementi: sono napoletano e amo la mia città. Sono, quindi, orgoglioso di poter partecipare alla vita del più antico ateneo laico del mondo. Il docente, che ha già ricoperto diversi incarichi istituzionali, tra cui quello di membro del Consiglio della Scuola Politecnica, responsabile Scheda Unica di Ateneo per la ricerca dipartimentale e responsabile VQR per il suo Dipartimento, sottolinea: “Vorrei mettere al servizio dell’Ateneo la mia esperienza nel settore della valutazione perché esistono, a mio avviso, delle falle nel sistema che potrebbero essere corrette. Ad esempio, andrebbe valutato l’impegno didattico dei docenti facendo pesare il numero e la qualità degli studenti dell’Ateneo. In Senato si può fare pressione esterna per modificare, quindi, l’attuale sistema di valutazione”. Sul fronte interno, “anche se abbiamo ottenuto ottimi risultati dall’ultima VQR, bisogna ancora incrementare alcune aree, come quella della Biologia, per puntare ad essere sempre più competitivi alivello nazionale ed internazionale. I nostri competitor sono Atenei come Padova, Bologna, Milano o La Sapienza e bisogna considerare che più l’ateneo è grande e più è difficile tenere alto il livello. In Senato sono presenti una serie di funzioni organizzative della didattica e della ricerca su cui si può intervenire e il mio impegno sarà in tal senso”. De Caro, invece, pone la sua competizione elettorale in tandem con quella di Melina Cappelli, ricercatrice di Scienze Politiche, anche lei una new entry. “Le votazioni al Senato prevedono una preferenza singola e chiunque può votare chiunque, non si vota per fasce, ma la nostra è una candidatura unica, nel senso che cercheremo di farci eleggere entrambi, nella speranza, se eletti, di poter spostare l’asse di questo organo istituzionale – spiegano entrambi, sottolineando come l’invito al voto sia rivolto in maniera trasversale a tutti i colleghi – Ci auguriamo che sia fuori dallo schema tradizionale da ‘Manuale Cencelli’, del voto al collega di Dipartimento, al collega di Area scientifica, all’amico o all’amico dell’amico. Riteniamo, infatti, che occorra dare il voto a ‘persone’ che si assumano la responsabilità di farsi portatrici delle istanze comuni negli organi di cui fanno parte, che garantiscano un confronto partecipato con i propri colleghi”. Tra i temi cari ai due docenti, la questione degli scatti triennali e dell’impoverimento a seguito della Riforma Gelmini delle prerogative del Senato. “Quest’Organo ha poteri piuttosto limitati ma non di poco conto. Designa il Coordinatore del Nucleo di
valutazione ed i cinque membri interni del CdiA, definisce la politica per il diritto allo studio – sottolinea la prof.ssa Cappelli – Ma l’unico vero ‘potere’ riguarda l’approvazione dei regolamenti. Riteniamo che l’attuale Senato, approvando un regolamento che prevede lo strumento del decreto rettorale per la modifica dell’elenco e del numero delle pubblicazioni utili ai fini dell’attribuzione degli scatti, abbia, per noi inspiegabilmente, rinunciato ad esercitare una prerogativa che la legge o lo Statuto stesso gli attribuisce. In tal senso possiamo garantire il nostro impegno e comunque, indipendentemente dall’esito delle votazioni, continuiamo e continueremo la battaglia intrapresa con i colleghi Murena e Laccetti per la modifica del regolamento di Ateneo”. Per i ricercatori si ripresentano, oltre alla Cappelli, Luigi Esposito (Dipartimento di Medicina Veterinaria), Bruno Catalanotti (Dipartimento di Farmacia), Roberto Fasanelli (Dipartimento di Scienze Sociali). Un unico manifesto per Catalanotti e Fasanelli il cui motto è ‘solidarietà contro competizione’. “Durante il primo
mandato di quello che era un Organo riformato – spiega il prof. Catalanotti – ci siamo concentrati nel primo periodo sugli aspetti normativi e regolamentari di adeguamento, mentre nel secondo periodo si è lavorato a dei progetti comuni a cui vogliamo dare seguito nel prossimo quadriennio. Ad esempio, bisogna portare avanti il ragionamento sui regolamenti per l’assegnazione dei fondi per la ricerca di Ateneo. Inoltre, in vista dei finanziamenti previsti
nell’ambito della competizione che ha visto 350 Dipartimenti di eccellenza in Italia, bisognerebbe ragionare all’interno dell’Ateneo in un’ottica di solidarietà, pensando magari ad una diversa suddivisione della quota ordinaria tra gli esclusi. Bisogna lavorare sfruttando al massimo l’autonomia che ci è concessa per promuovere la collaborazione e non la competizione”. Questo è il tema caro anche al prof. Fasanelli, che da psicologo sociale rileva: “esistono
teorie che dimostrano l’effettiva positività nel lavorare in termini cooperativi. Se facciamo passare la logica della competizione spinta dilagante a livello nazione anche sul piano accademico, non riusciremo mai a risalire la china, perché non sostenere le aree che ne hanno bisogno crea un peggioramento per tutto l’Ateneo. Abbiamo un Rettore illuminato che condivide queste preoccupazioni, e noi siamo pronti a farci portavoce di queste questioni. Non va inoltre dimenticata la deriva precaria che ha assunto il lavoro universitario e che offre poco spazio ai giovani”, conclude. Candidatura unitaria di Cigl, Cisl e Uil Per il personale tecnico e amministrativo si presentano, con una candidatura unitaria di CGIL, CISL e UIL, Ciro Marino, senatore uscente per il collegio A – Area Politecnica e delle Scienze di base, Giulio Esposito, per il collegio B – Scienze e Tecnologie per la Vita, Paolo Lista, per il collegio C – Scienze Umane e Sociali, e Gioacchino Zanfardino, per il collegio D – Uffici, Amministrazione Centrale, Centri di Ateneo, Biblioteche di Area, Segreterie studenti.
“La ritrovata unitarietà tra CGIL, CISL e UIL all’interno del nostro Ateneo ha garantito in questi anni il superamento dell’irrigidimento del sistema di contrattazione integrativa particolarmente colpito dal Decreto Legge 112 poi trasformato in legge n. 133/2008 (cd. Legge Brunetta), – si legge nel comunicato diramato dai sindacati – creando le condizioni per forme alternative di sostegno al salario accessorio attraverso la politica dei servizi sociali; grazie al nostro impegno si è intervenuti sulle aree e spazi comuni dell’Ateneo per la possibilità di parcheggi gratuiti. Il CCI siglato nel 2016 ha rappresentato uno dei momenti più esaltanti nella storia del nostro Ateneo dove è stato garantito a tutti i lavoratori un salario accessorio pro capite di oltre tremila euro. Un risultato che forse in nessun altro Ateneo italiano si è verificato. Per queste ragioni, CGIL, CISL e UIL ritengono coerentemente per queste elezioni di proporre e sostenere candidature unitarie nei quattro collegi elettorali”. Si rettifica, invece, la posizione di Roberto De Nicola rispetto all’articolo pubblicato sul numero scorso di Ateneapoli, essendo quest’ultimo candidato in quota CONFSAL Federazione SNALS Università – CISAPUNI. Luciano Curci, Luigi Pasquariello, Pietrantonio Prinzi, Maurizio Scopacasa gli altri nomi di candidati.
Valentina Orellana