Senza tregua, tra esami e corsi

Tempi ristretti, stanchezza, incoerenza organizzativa. Per gli studenti di Ingegneria non c’è davvero un attimo di tregua. Il ritardo nell’avvio d’anno ha dato luogo ad un effetto domino, le cui ricadute si avvertiranno ancora per molto tempo. “La sessione d’esami è stata ridotta ed è concentratissima, con date ravvicinate, a volte coincidenti, e i docenti non ci hanno proprio aiutato”, dice Stefano Caliendo, matricola di Ingegneria Aerospaziale. “Al primo semestre abbiamo quattro esami, ma è impossibile sostenerli tutti. Le date si sono accavallate anche durante il prolungamento di marzo”, aggiunge la collega Anna Laura Fiore. Per venire incontro agli studenti, la Facoltà ha, infatti, prolungato la sessione invernale che si è conclusa il 25 marzo. Anche questo gesto di buona volontà ha, purtroppo, incontrato ostacoli non indifferenti in termini logistici ed organizzativi. “Anche se hanno aggiunto una sessione straordinaria, non ci sono gli spazi per svolgere gli esami. Non c’è stato tempo per prepararsi, molte materie sono andate nel dimenticatoio e chissà quando si riuscirà a recuperarle”, sottolinea Francesco Zanna, secondo anno di Ingegneria Civile che non esita a definire ‘caotica’ la gestione complessiva del calendario e delle attività. 
Nonostante tutto, la macchina organizzativa ha risposto e, sebbene portate avanti con molto sforzo, le sedute nel mese di marzo sono state numerose. Abbiamo fatto un giro fra le aule per tracciare, insieme agli studenti, un bilancio di questa prima parte dell’anno. Al piano ammezzato dell’aulario di Via Claudio sta per cominciare l’orale di Analisi I per le matricole di Ingegneria Biomedica. Mentre è in attesa, Ilaria Grimaldi ci racconta le vicissitudini di questi mesi: “l’inizio è stato tragico, con materie scoperte e aule piccolissime, in cui seguivamo seduti a terra. Per fortuna, i professori ci sono venuti incontro e le cose sono migliorate, però la gestione complessiva è stata difficile. Abbiamo sostenuto lo scritto di Analisi a febbraio ma, a causa di problemi personali del docente, l’orale è stato fissato dopo un mese. Avrei voluto affrontare anche altre prove, ma ho perso molto tempo. Pazienza, recupererò appena possibile”. Umore diverso per il suo collega Mario Miele il quale, dopo un 18 in Informatica, è disposto ad accontentarsi di un voto analogo anche in Analisi: “per me andrebbe benissimo, avrei superato due materie su tre”, dice semplicemente. Seduti al sole in cortile, Edoardo Marino e Francesca Barba, matricole ad Ingegneria Civile, ripassano gli ultimi argomenti prima dello scritto di Fisica. Per lui questo è il terzo esame dopo Algebra Lineare e Geometria e Analisi, per lei il secondo dopo Analisi: “il ritardo con cui è cominciato l’anno si è fatto sentire; anche se la sessione d’esami è stata prolungata, è coincisa con la ripresa delle lezioni. La decisione di alcuni docenti, come quella di Analisi, di non rendere note fino all’ultimo le date d’esame ha creato ulteriori difficoltà”. Accanto a loro, Giuseppe Marzano aspetta che inizi l’orale di Algebra Lineare e Geometria. Dopo Analisi, questo per lui è il secondo esame. Obiettivo per quest’anno, superarne almeno cinque entro l’estate: “l’impatto con l’università è stato pesante, se entri con la mentalità del liceo non vai avanti”. 
‘Le faremo sapere’. Non è la formula conclusiva al termine di un colloquio di lavoro, ma la risposta che, a turno, si sono sentiti dare Luciano Cecere e Raffaele Gascogne, primo anno della Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni, quando hanno domandato se avrebbero recuperato, durante il secondo semestre, il corso obbligatorio di Strumenti e Tecniche di Programmazione, previsto al primo, ma saltato per mancato affidamento. Tra le altre lamentele, l’assenza di ulteriori appelli nel mese di marzo (“la sessione prolungata si è sovrapposta ai corsi e pochi professori sono riusciti ad aggiungere delle date”) e la poca chiarezza nel passaggio di ordinamento (“ritroviamo materie che abbiamo già affrontato al triennio, per esempio Programmazione”).
Nei cortili dell’edificio di Piazzale Tecchio i commenti sono identici. Ferma ai distributori del caffè, pronta al lungo pomeriggio dedicato alla prova di Fisica, nel corso del quale si svolgono di seguito lo scritto e l’orale, incontriamo Candida Calabrese, secondo anno di Ingegneria Civile. “L’anno è cominciato in ritardo, finirà in ritardo e le sedute d’esame saranno di meno. L’anno scorso abbiamo sicuramente avuto più date e più tempo per recuperare”, commenta senza mezze misure. Enrico Antonelli e Lucio Tufano, terzo anno di Ingegneria Meccanica, lamentano la perdita di tempo subita a causa dei ritardi della Facoltà: “hanno prolungato la sessione invernale, ma in autunno, quando hanno deciso di rinviare l’inizio dei corsi, non hanno pensato di aggiungere delle date. Gli appelli sono finiti a metà settembre e noi abbiamo perso un mese”. Ci sono, però, anche storie e impressioni diverse. Per esempio, Ludovica Coppola e Mario Cozzolino, secondo anno di Ingegneria Meccanica, sono riusciti a mantenersi perfettamente in regola: “al termine delle lezioni, quando è stato comunicato il calendario delle sedute, abbiamo deciso la scaletta da seguire, cercando di rispettarla. Durante i corsi è difficile studiare, perché seguiamo tutti i giorni, i tempi sono stretti, però con l’impegno ci si riesce ad organizzare”. Francesco Mancinelli, terzo anno di Ingegneria dei Materiali, è soddisfatto: “rispetto a quando mi sono immatricolato, la situazione è migliorata di molto. E’ cambiato l’ordinamento e si fanno meno esami, ma soprattutto non ci sono più spostamenti nell’arco della giornata da una sede all’altra”. Anche Saverio De Rosa, primo anno di Ingegneria Biomedica, è molto soddisfatto: “mi piace il Corso e gli esami mi sembrano ben organizzati. Sono riuscito a sostenere Fisica e Analisi, due esami su tre. Penso sia un bel risultato”. 
Simona Pasquale
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