Dalle urne è arrivata una riconferma per il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Anche per il prossimo triennio a vestire i panni di Coordinatore sarà il prof. Sabino De Placido, docente di Oncologia medica. Nessuna sorpresa. La sua è stata una candidatura unica: “tutti mi hanno manifestato supporto perché ritenevano stessi percorrendo
la strada giusta. Non c’era motivo di cambiare in questo momento. Inoltre, tre anni per modificare qualcosa sono pochi”. Condivide con tutti i risultati raggiunti nel corso del primo triennio vissuto da Coordinatore: “siamo stati tutti artefici del miglioramento grazie al lavoro continuo delle Sottocommissioni istituite nell’ambito della Commissione
di Coordinamento Didattico”. Rafforzare la componente pratica della didattica è stato “l’obiettivo raggiunto al quale sono più affezionato. Era importante riportare i nostri studenti al Policlinico. Qui abbiamo ottimi spazi. Il Presidente
della Scuola di Medicina prof. Califano ha lavorato tanto in tal senso, favorendo la realizzazione di aule multimediali e spazi studio”. Ripercorre le tappe che hanno permesso di raggiungere il traguardo: “abbiamo cominciato con le Clinical Rotation di Medicina interna come parte pilota. Quest’anno, per la prima volta, le abbiamo estese a tutto il triennio. Sono già partite e mi dicono che la frequenza degli studenti è salita di oltre il 90%. C’è entusiasmo da parte dei ragazzi che lavorano con i tutor in reparto, confrontandosi con i pazienti. Il merito va ai docenti, che si stanno impegnando tanto, riacquistando un concetto di Scuola”. Uno dei punti caldi del suo programma per il futuro parla di miglioramento dell’efficienza didattica: “è importante che gli studenti siano in linea con il proprio percorso didattico, che non accumulino ritardi. Bisogna capire dove e perché incontrano ostacoli e come possiamo aiutarli”. Qualcosa in tale prospettiva è già stato fatto: “abbiamo eliminato molti sbarramenti. Adesso ce n’è soltanto uno al terzo anno. Stesso discorso per diverse propedeuticità. Volevamo facilitarli. Spero che possa aiutare. So che non sarà sufficiente. Aspetto le prime statistiche di Ateneo per capire dove sono le difficoltà principali. Avremo una buona Scuola quando almeno l’80% degli studenti riuscirà ad andare avanti in maniera compatta”. Da non trascurare gli “obiettivi nazionali”. Il riferimento è a una laurea con abilitazione, “che
potrà consentire un’ottimizzazione del tempo che intercorre tra Laurea e ingresso nel mondo del lavoro”, e a una revisione del progress test: “ha avuto un miglioramento notevole come partecipazione e risultati. Considerato che potrà costituire la base delle nuove abilitazioni all’esercizio professionale, saranno programmate preparazioni specifiche per consentire ai nostri nuovi laureati di essere pronti al cambiamento istituzionale”. Altro punto in
scaletta: la revisione del voto di laurea. “È un obiettivo richiesto dal MIUR per uniformare il meccanismo di calcolo in tutte le sedi. Abbiamo concorsi nazionali per le specializzazione, quindi è necessario che ci sia omogeneità in tutta Italia. Nella Conferenza dei Presidenti dei Corsi di Laurea abbiamo elaborato un voto omogeneo in tutto il Paese. Adesso bisognerà farlo approvare dal nostro Consiglio del Corso di Laurea”.
la strada giusta. Non c’era motivo di cambiare in questo momento. Inoltre, tre anni per modificare qualcosa sono pochi”. Condivide con tutti i risultati raggiunti nel corso del primo triennio vissuto da Coordinatore: “siamo stati tutti artefici del miglioramento grazie al lavoro continuo delle Sottocommissioni istituite nell’ambito della Commissione
di Coordinamento Didattico”. Rafforzare la componente pratica della didattica è stato “l’obiettivo raggiunto al quale sono più affezionato. Era importante riportare i nostri studenti al Policlinico. Qui abbiamo ottimi spazi. Il Presidente
della Scuola di Medicina prof. Califano ha lavorato tanto in tal senso, favorendo la realizzazione di aule multimediali e spazi studio”. Ripercorre le tappe che hanno permesso di raggiungere il traguardo: “abbiamo cominciato con le Clinical Rotation di Medicina interna come parte pilota. Quest’anno, per la prima volta, le abbiamo estese a tutto il triennio. Sono già partite e mi dicono che la frequenza degli studenti è salita di oltre il 90%. C’è entusiasmo da parte dei ragazzi che lavorano con i tutor in reparto, confrontandosi con i pazienti. Il merito va ai docenti, che si stanno impegnando tanto, riacquistando un concetto di Scuola”. Uno dei punti caldi del suo programma per il futuro parla di miglioramento dell’efficienza didattica: “è importante che gli studenti siano in linea con il proprio percorso didattico, che non accumulino ritardi. Bisogna capire dove e perché incontrano ostacoli e come possiamo aiutarli”. Qualcosa in tale prospettiva è già stato fatto: “abbiamo eliminato molti sbarramenti. Adesso ce n’è soltanto uno al terzo anno. Stesso discorso per diverse propedeuticità. Volevamo facilitarli. Spero che possa aiutare. So che non sarà sufficiente. Aspetto le prime statistiche di Ateneo per capire dove sono le difficoltà principali. Avremo una buona Scuola quando almeno l’80% degli studenti riuscirà ad andare avanti in maniera compatta”. Da non trascurare gli “obiettivi nazionali”. Il riferimento è a una laurea con abilitazione, “che
potrà consentire un’ottimizzazione del tempo che intercorre tra Laurea e ingresso nel mondo del lavoro”, e a una revisione del progress test: “ha avuto un miglioramento notevole come partecipazione e risultati. Considerato che potrà costituire la base delle nuove abilitazioni all’esercizio professionale, saranno programmate preparazioni specifiche per consentire ai nostri nuovi laureati di essere pronti al cambiamento istituzionale”. Altro punto in
scaletta: la revisione del voto di laurea. “È un obiettivo richiesto dal MIUR per uniformare il meccanismo di calcolo in tutte le sedi. Abbiamo concorsi nazionali per le specializzazione, quindi è necessario che ci sia omogeneità in tutta Italia. Nella Conferenza dei Presidenti dei Corsi di Laurea abbiamo elaborato un voto omogeneo in tutto il Paese. Adesso bisognerà farlo approvare dal nostro Consiglio del Corso di Laurea”.