Si segue anche per otto ore al giorno!

Orari, spazi per studiare, sciopero dei docenti: le questioni al centro dell’attenzione degli studenti di Ingegneria. “Lo sciopero di settembre non ci voleva. Non tutti i professori hanno partecipato; io, per fortuna, mi sono salvato, ma altri colleghi ne sono stati danneggiati. Hanno perso l’appello di settembre
e ora dovranno rinviare tutto a ottobre”, dice Gabriele Esposito, studente Magistrale di Ingegneria Elettronica intervistato durante un ‘buco’ della sua giornata tipo, “seguo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, per sei ore al giorno, raramente consecutive fra loro. In mezzo mi ritrovo spesso dei buchi che devo riempire in qualche modo”. Studiando magari: “quando trovo posto sì, altrimenti mi arrangio”. Siamo nella sede di Via Claudio, interessata un anno fa da un’opera radicale di ristrutturazione e riorganizzazione, che ha aumentato gli spazi studio e le aule disponibili: “siamo così tanti che gli spazi non basteranno mai”, conclude il ragazzo. Luigi Ciaramella e Andrea Coppola, al terzo anno di Ingegneria Gestionale, hanno perso l’appello di settembre per lo sciopero: “anche se potremo recuperare a ottobre, ci troviamo sfalsati rispetto al programma che ci eravamo dati per la fine dell’anno. Va a finire sempre così, basta una piccola cosa per creare problemi e ritardi”, dicono i due colleghi di studio che vorrebbero più prove intercorso durante l’anno, “rappresenterebbe al tempo stesso un incentivo e una verifica”. Sedute sulle scale all’esterno del cortile di Via Claudio incontriamo Maria Terracciano e Michela Zimbaldi, studentesse del terzo anno di Ingegneria Edile. È ora di pranzo, sono qui da stamattina alle 8:30 e attendono le 16:30 per seguire la loro
prossima lezione: Strade, Ferrovie e Aeroporti. “Si tratta di un esame a scelta, ma se avessimo preferito l’altro indirizzo sarebbe cambiato poco perché il tempo fra una lezione e l’altra sarebbe stato di quattro ore. In compenso, il giovedì seguiamo per otto ore di seguito”, raccontano le ragazze. Che si fa con tanto tempo a disposizione? “Si cercano dei posti per studiare e quando non ce ne sono, ora che è bel tempo e fa caldo, si studia all’aperto”. Poi toccano
un altro problema in cui si sono più volte imbattute: “I professori non rispettano gli appelli d’esame. Non li cambiano all’ultimo minuto, questo no, avvisano sempre con largo anticipo, ma il mancato rispetto implica sempre il rivedere tutti i piani per il semestre”. Buone, invece, le impressioni delle matricole: “è il nostro primo giorno e siamo molto contenti”, dicono Girardo Festa e Alfredo Cosimo, immatricolati a Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, un indirizzo scelto per seguire attività di famiglia e fare, come dicono i ragazzi, ‘qualcosa di utile attraverso il recupero dei rifiuti e la tutela ambientale’. Orario
bello pieno anche per loro, in aula tre volte a settimana, i giorni dispari dalle otto alle sedici, o dalle otto a mezzogiorno: “sembra un buon orario, per ora non siamo spaventati”. Nell’edificio di Piazzale Tecchio, le cose non sono diverse. Davanti ad una delle aule del primo piano incontriamo Martina Rotella e Amelia Celentano, Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica, in attesa che cominci la lezione di Economia Aziendale e Organizzazione Aziendale,
insegnamento obbligatorio che frequentano insieme ai colleghi dell’indirizzo Automazione. Si parla dello sciopero: “noi per fortuna non abbiamo avuto problemi, ma nella nostra classe ci sono state persone che si sono trovate senz’appello e senza informazioni in tempo utile per organizzare diversamente la sessione”. Vengono da una pausa di ben quattro ore: “il nostro è un buon Corso, i docenti sono in genere disponibili, sia al ricevimento che a fissare appelli per gruppi che ne facessero richiesta. Il materiale a disposizione è sempre chiaro, ma quest’anno l’orario è un vero schifo, con questi tempi lunghissimi in cui si cerca disperatamente un posto in biblioteca, sulle scale o le panchine”. La collega Dorotea Mautone è invece una vittima dello sciopero. Aveva preparato Principi di Ingegneria Biochimica, disciplina che definisce  ‘diversa dalle altre’. Saltata la verifica di settembre, era corsa voce di una seduta di recupero che, però, non è mai stata ufficializzata: “sul sito del professore non c’è scritto niente e non ha risposto all’e-mail che gli ho inviato”, racconta la ragazza. Raffaele Rosano e Aurora Cavaliere sono iscritti alla Triennale di Ingegneria Chimica: “una metà della nostra aula ha avuto problemi con l’esame di Disegno, annullato e rinviato più volte”. Loro però sono contenti dell’orario: “abbiamo sempre lezione per sette ore di seguito, l’unico giorno in cui abbiamo uno spacco di tre ore approfittiamo per studiare”.
Simona Pasquale
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