Per gli studenti del primo anno di Ingegneria Aerospaziale il venerdì non è una giornata facile: lezioni dalle ore 9:00 del mattino sino alle 18:00 del pomeriggio e uno spacco di una sola ora e mezza, parte della quale viene impiegata per spostarsi dalla sede di Monte Sant’Angelo a quella di Piazzale Tecchio.
Una giornata che diventa ancora più difficile da gestire se si tiene conto che le ultime due ore e mezza di lezione pomeridiana sono destinate al Disegno Tecnico Industriale. Questa materia, prevedendo l’utilizzo di fogli millimetrati, richiede grande concentrazione e precisione. Dagli studenti, a fine giornata, dunque, si pretende uno sforzo mentale non indifferente, aggravato ulteriormente da un’aula di disegno che ha qualche problema di illuminazione.
L’aula in questione è l’A1 al primo piano dell’edificio di P. Tecchio: una capienza di 150 persone. Perfetta a guardarla. Eppure, come ci viene rivelato da alcuni studenti, non è tutto oro ciò che luccica.
Alle ore 15:00 circa, in un corridoio stracolmo di ragazzi in attesa che l’aula venga aperta, la prima a darci qualche informazione è Martina: “L’illuminazione è scarsa e c’è da tener conto che i disegni fatti durante la lezione sono soggetti a valutazione d’esame”. Il venerdì è l’unico giorno in cui ci si dedica alla pratica: “L’altra lezione ha luogo a Monte Sant’Angelo il mercoledì mattina, ma il professore spiega la teoria”, continua la studentessa. Anche per Sonia il problema dell’illuminazione non è da sottovalutare: “Per quanto mi riguarda l’aula mi sembra ottima. L’unico problema sono le luci. Le giornate si sono accorciate, fatta una certa ora la visibilità non è delle migliori”. Per lei, però, un’illuminazione poco efficace incide solo in minima parte sul risultato finale dei disegni: “I disegni saranno oggetto di valutazione, ma quanto l’illuminazione possa incidere su ciò dipende da persona a persona. Io, ad esempio, non ho mai riscontrato grandi difficoltà poiché, laddove non riesco, completo a casa”. Per Vincenzo, invece, i problemi relativi all’aula riguardano il passato: “All’inizio dell’anno l’aula non era adatta per il numero di posti, perché su 180 persone solo della mia classe (E-Z) se ne potevano sedere 150. Alla fine abbiamo risolto dividendo le classi. A scelta è possibile venire il lunedì mattina invece che il venerdì pomeriggio”. Quando si parla di illuminazione sembra quasi che il problema non sussista: “Non è delle peggiori. L’intera aula è illuminata sia dalle finestre che artificialmente da tutti i lati. Penso che a casa non avrei una situazione migliore”, afferma il ragazzo. Vincenzo vuole che si abbia ben chiaro anche come si svolge la lezione nei due giorni settimanali previsti: “A Piazzale Tecchio si fa esclusivamente pratica, cioè i disegni e le esercitazioni che ci vengono assegnate la settimana prima. A Monte Sant’Angelo, invece, si fa teoria, il professore spiega l’argomento che troveremo nell’esercitazione successiva e ci illustra come si doveva eseguire quella precedente”, afferma. Anche Dario sembra piuttosto soddisfatto: la lezione è bella, il professore è bravo. Eppure basta accennare all’illuminazione per avere qualche altro particolare: “La parte sinistra dell’aula ha qualche lampione rotto”, queste le uniche parole del ragazzo. La conferma arriva da Antonio: “Le luci non sono un granché. In fondo all’aula sono praticamente spente e risulta difficile seguire le righe del foglio millimetrato”, afferma. Lo studente, però, sembra molto più contrariato se si parla di un altro aspetto della lezione: “I disegni all’esame valgono da 0 a 4 punti. Non sono molto d’accordo su questo perché i disegni fatti durante il corso stesso dovrebbero essere un’esercitazione costruttiva ai fini della preparazione dell’esame e non parte integrante del voto dell’esame stesso”.
Tra una chiacchiera e l’altra arriva il prof. Fabrizio Renno ed apre l’aula: al suo seguito gli studenti, che iniziano a prendere posto. Inaspettatamente, però, il professore riesce: è la giornata dei test di valutazione, dove ogni studente può esprimere, in forma anonima, il proprio parere su strutture, docenti e insegnamenti. Un’occasione per far presente quello che non va.
(Fa.Ca.)
Una giornata che diventa ancora più difficile da gestire se si tiene conto che le ultime due ore e mezza di lezione pomeridiana sono destinate al Disegno Tecnico Industriale. Questa materia, prevedendo l’utilizzo di fogli millimetrati, richiede grande concentrazione e precisione. Dagli studenti, a fine giornata, dunque, si pretende uno sforzo mentale non indifferente, aggravato ulteriormente da un’aula di disegno che ha qualche problema di illuminazione.
L’aula in questione è l’A1 al primo piano dell’edificio di P. Tecchio: una capienza di 150 persone. Perfetta a guardarla. Eppure, come ci viene rivelato da alcuni studenti, non è tutto oro ciò che luccica.
Alle ore 15:00 circa, in un corridoio stracolmo di ragazzi in attesa che l’aula venga aperta, la prima a darci qualche informazione è Martina: “L’illuminazione è scarsa e c’è da tener conto che i disegni fatti durante la lezione sono soggetti a valutazione d’esame”. Il venerdì è l’unico giorno in cui ci si dedica alla pratica: “L’altra lezione ha luogo a Monte Sant’Angelo il mercoledì mattina, ma il professore spiega la teoria”, continua la studentessa. Anche per Sonia il problema dell’illuminazione non è da sottovalutare: “Per quanto mi riguarda l’aula mi sembra ottima. L’unico problema sono le luci. Le giornate si sono accorciate, fatta una certa ora la visibilità non è delle migliori”. Per lei, però, un’illuminazione poco efficace incide solo in minima parte sul risultato finale dei disegni: “I disegni saranno oggetto di valutazione, ma quanto l’illuminazione possa incidere su ciò dipende da persona a persona. Io, ad esempio, non ho mai riscontrato grandi difficoltà poiché, laddove non riesco, completo a casa”. Per Vincenzo, invece, i problemi relativi all’aula riguardano il passato: “All’inizio dell’anno l’aula non era adatta per il numero di posti, perché su 180 persone solo della mia classe (E-Z) se ne potevano sedere 150. Alla fine abbiamo risolto dividendo le classi. A scelta è possibile venire il lunedì mattina invece che il venerdì pomeriggio”. Quando si parla di illuminazione sembra quasi che il problema non sussista: “Non è delle peggiori. L’intera aula è illuminata sia dalle finestre che artificialmente da tutti i lati. Penso che a casa non avrei una situazione migliore”, afferma il ragazzo. Vincenzo vuole che si abbia ben chiaro anche come si svolge la lezione nei due giorni settimanali previsti: “A Piazzale Tecchio si fa esclusivamente pratica, cioè i disegni e le esercitazioni che ci vengono assegnate la settimana prima. A Monte Sant’Angelo, invece, si fa teoria, il professore spiega l’argomento che troveremo nell’esercitazione successiva e ci illustra come si doveva eseguire quella precedente”, afferma. Anche Dario sembra piuttosto soddisfatto: la lezione è bella, il professore è bravo. Eppure basta accennare all’illuminazione per avere qualche altro particolare: “La parte sinistra dell’aula ha qualche lampione rotto”, queste le uniche parole del ragazzo. La conferma arriva da Antonio: “Le luci non sono un granché. In fondo all’aula sono praticamente spente e risulta difficile seguire le righe del foglio millimetrato”, afferma. Lo studente, però, sembra molto più contrariato se si parla di un altro aspetto della lezione: “I disegni all’esame valgono da 0 a 4 punti. Non sono molto d’accordo su questo perché i disegni fatti durante il corso stesso dovrebbero essere un’esercitazione costruttiva ai fini della preparazione dell’esame e non parte integrante del voto dell’esame stesso”.
Tra una chiacchiera e l’altra arriva il prof. Fabrizio Renno ed apre l’aula: al suo seguito gli studenti, che iniziano a prendere posto. Inaspettatamente, però, il professore riesce: è la giornata dei test di valutazione, dove ogni studente può esprimere, in forma anonima, il proprio parere su strutture, docenti e insegnamenti. Un’occasione per far presente quello che non va.
(Fa.Ca.)