Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Design, Edilizia e Ambiente della Sun si prepara al prossimo anno accademico con importanti novità: lo spirito che ha mosso i docenti risponde alla spinta data dal nuovo Rettorato verso il tema dell’internazionalizzazione per ciò che riguarda i rapporti esterni, e un maggior dialogo con gli studenti per quelle che sono le esigenze interne.
“Ci stiamo muovendo contemporaneamente su due piani – spiega il prof. Alessandro Mandolini, Direttore del Dipartimento – per rispondere ai bisogni che ci si pongono davanti. Innanzitutto dal punto di vista dell’internazionalizzazione, stiamo cercando di dare concretezza alla condivisibile priorità che il Rettore Paolisso ha dato a questo aspetto attraverso tutta una serie di nuovi accordi”.
È stato predisposto un accordo con Istituti Universitari Cinesi – Beijing Institute of Fashion Technology (BIFT), Nanjing University of Science & Technology School of Design Art & Media, Societè d’investissemente de Mode (IM) – per accogliere studenti cinesi alla Seconda Università: “Noi abbiamo un’importante scuola di design che si sviluppa nella Magistrale di Design per l’Innovazione e possiamo offrire agli studenti ospiti un’ottima formazione per portare la cultura della moda italiana in un Paese come la Cina dove c’è un grande interesse, anche commerciale, per questo settore”.
Ma questo è solo uno dei nuovi accordi con l’area asiatica, che tanto può offrire in termini sia culturali che economici: “Nell’ambito del progetto EMMA – Erasmus Mundus Middle Asia – stiamo ospitando un collega della Mongolian University of Science and Tecnology, che resterà da noi per 18 mesi, e a settembre arriverà, sempre dalla Mongolia, un giovane dottorando”.
Per gli studenti della Sun sono, invece, in fase di lavorazione collaborazioni con la Spagna ed il Portogallo per titoli congiunti: “È stato siglato un accordo quadro con l’Università di Malaga per l’emissione di titoli congiunti per le Lauree Magistrali. Sono previsti scambi studenti di almeno un anno, al termine del quale i ragazzi avranno il titolo congiunto dei due Atenei: questo significa grande esperienza formativa e un importante biglietto da visita per trovare occupazione in tutta Europa. Sono in elaborazione anche gli accordi per le Università di Valencia e Lisbona: la nostra collega prof.ssa Adriana Rossi sarà per tre mesi a Lisbona come visiting professor, mentre noi ospiteremo un docente iberico per un uguale periodo, e in questi sei mesi verranno perfezionati i termini per arrivare alla definizione di un accordo per il titolo congiunto anche con questi altri due Atenei”.
Sul piano del restyling interno, invece, dal prossimo anno accademico gli studenti troveranno una Magistrale di Ingegneria Civile completamente trasformata: “La filosofia di questa grande trasformazione sta nella volontà di rispondere a precise esigenze che ci sono state poste dai nostri iscritti. Abbiamo avuto diversi e proficui incontri con i rappresentanti degli studenti che ci hanno fatto notare come nell’ambito della Magistrale ci fosse poca possibilità di scegliere un percorso caratterizzante: si sentivano ingabbiati nella vecchia offerta”. Così, dal prossimo anno, e questo vale anche per chi è già iscritto, su 120 crediti totali, poco meno della metà saranno obbligatori e posizionati al primo anno, mentre l’altra metà, quindi tutti gli esami del secondo anno, saranno a scelta dello studente. Naturalmente, per aiutare i ragazzi nelle opzioni sono indicati tre curricula, ognuno conta circa 10 esami, tra i quali muoversi: Rischi ambientali, Edile, Infrastrutture e Strutture Civili. Tra gli esami del primo anno che restano obbligatori citiamo, invece, Complementi di Scienze delle Costruzioni, Tecnica delle Costruzioni, Meccanica della Terre, Complementi di Idraulica. “Con questi esami obbligatori si va a completare l’ossatura di quello che deve essere un ingegnere magistrale – commenta Mandolini – I nostri laureati hanno tutti un’alta percentuale di occupazione: speriamo che anche questa volta i numeri ci diano ragione”.
Valentina Orellana
“Ci stiamo muovendo contemporaneamente su due piani – spiega il prof. Alessandro Mandolini, Direttore del Dipartimento – per rispondere ai bisogni che ci si pongono davanti. Innanzitutto dal punto di vista dell’internazionalizzazione, stiamo cercando di dare concretezza alla condivisibile priorità che il Rettore Paolisso ha dato a questo aspetto attraverso tutta una serie di nuovi accordi”.
È stato predisposto un accordo con Istituti Universitari Cinesi – Beijing Institute of Fashion Technology (BIFT), Nanjing University of Science & Technology School of Design Art & Media, Societè d’investissemente de Mode (IM) – per accogliere studenti cinesi alla Seconda Università: “Noi abbiamo un’importante scuola di design che si sviluppa nella Magistrale di Design per l’Innovazione e possiamo offrire agli studenti ospiti un’ottima formazione per portare la cultura della moda italiana in un Paese come la Cina dove c’è un grande interesse, anche commerciale, per questo settore”.
Ma questo è solo uno dei nuovi accordi con l’area asiatica, che tanto può offrire in termini sia culturali che economici: “Nell’ambito del progetto EMMA – Erasmus Mundus Middle Asia – stiamo ospitando un collega della Mongolian University of Science and Tecnology, che resterà da noi per 18 mesi, e a settembre arriverà, sempre dalla Mongolia, un giovane dottorando”.
Per gli studenti della Sun sono, invece, in fase di lavorazione collaborazioni con la Spagna ed il Portogallo per titoli congiunti: “È stato siglato un accordo quadro con l’Università di Malaga per l’emissione di titoli congiunti per le Lauree Magistrali. Sono previsti scambi studenti di almeno un anno, al termine del quale i ragazzi avranno il titolo congiunto dei due Atenei: questo significa grande esperienza formativa e un importante biglietto da visita per trovare occupazione in tutta Europa. Sono in elaborazione anche gli accordi per le Università di Valencia e Lisbona: la nostra collega prof.ssa Adriana Rossi sarà per tre mesi a Lisbona come visiting professor, mentre noi ospiteremo un docente iberico per un uguale periodo, e in questi sei mesi verranno perfezionati i termini per arrivare alla definizione di un accordo per il titolo congiunto anche con questi altri due Atenei”.
Sul piano del restyling interno, invece, dal prossimo anno accademico gli studenti troveranno una Magistrale di Ingegneria Civile completamente trasformata: “La filosofia di questa grande trasformazione sta nella volontà di rispondere a precise esigenze che ci sono state poste dai nostri iscritti. Abbiamo avuto diversi e proficui incontri con i rappresentanti degli studenti che ci hanno fatto notare come nell’ambito della Magistrale ci fosse poca possibilità di scegliere un percorso caratterizzante: si sentivano ingabbiati nella vecchia offerta”. Così, dal prossimo anno, e questo vale anche per chi è già iscritto, su 120 crediti totali, poco meno della metà saranno obbligatori e posizionati al primo anno, mentre l’altra metà, quindi tutti gli esami del secondo anno, saranno a scelta dello studente. Naturalmente, per aiutare i ragazzi nelle opzioni sono indicati tre curricula, ognuno conta circa 10 esami, tra i quali muoversi: Rischi ambientali, Edile, Infrastrutture e Strutture Civili. Tra gli esami del primo anno che restano obbligatori citiamo, invece, Complementi di Scienze delle Costruzioni, Tecnica delle Costruzioni, Meccanica della Terre, Complementi di Idraulica. “Con questi esami obbligatori si va a completare l’ossatura di quello che deve essere un ingegnere magistrale – commenta Mandolini – I nostri laureati hanno tutti un’alta percentuale di occupazione: speriamo che anche questa volta i numeri ci diano ragione”.
Valentina Orellana