Simone Petrella, tirocinante all’Agenzia per le Universiadi

Simone Vittorio Petrella è un laureando del Corso di Laurea in Lingue e civiltà orientali all’Università L’Orientale, dove studia inglese e cinese. Ha 25 anni e conta di laurearsi ad aprile con una tesi che racconta la sua esperienza di insegnamento dell’italiano a stranieri vissuta ad Hangzhou, in Cina, dove si è recato da vincitore di una borsa di studio dell’Istituto Confucio. Dallo scorso novembre è entrato a far parte del team dell’ARU (Agenzia Regionale Universiadi). Dopo un primo tirocinio curriculare, valevole 4 crediti formativi, ha deciso di concedersi il bis, partecipando con esito positivo al bando per un tirocinio extracurriculare (con rimborso spese di 600 euro lordi al mese) che lo terrà impegnato per 36 ore settimanali fino a giugno. Le sue mansioni sono passate in poche settimane dalle fotocopie a interpretariato e preparazione di presentazioni e bandi. Simone, com’è iniziata la tua esperienza all’ARU? “Con un tirocinio curriculare svolto da novembre a dicembre. È durato cento ore, necessarie per ottenere i 4 crediti. Ricordo che all’inizio dell’esperienza si è tenuto a novembre un incontro con il comitato organizzativo delle Universiadi di Taipei. Ho potuto incontrare i tanti cinesi venuti a Napoli e mettere in pratica le mie conoscenze linguistiche”. Qual è stato il tuo ruolo in quell’occasione? “Sia di accoglienza sia di interprete e traduttore. È stato molto formativo perché, oltre a mettere in pratica le conoscenze acquisite all’Università, ho capito chiaramente l’importanza delle Universiadi. Mi sono sentito coinvolto in prima persona. È questo che mi ha convinto a continuare l’esperienza all’ARU partecipando al bando per il tirocinio extracurriculare”. Quando hai ricominciato? “Ho concluso il primo tirocinio a fine dicembre. A metà gennaio ho ripreso le attività, entrando subito nel vivo”. Con cosa? “C’è stata una ispezione della FISU (Federazione Internazionale Sport Universitari) a Napoli per visitare le strutture che ospiteranno le Universiadi. Ancora una volta ho collaborato per l’accoglienza dei delegati, provenienti da tutto il mondo, e nell’elaborazione delle presentazioni preparate per fare il punto della situazione. Mettere in pratica le mie competenze nella mia città e per la mia città è un orgoglio. Sono entusiasta”. Quanto senti tue le Universiadi? “Tanto, così come mi sento parte integrante del comitato organizzativo. All’inizio mi prendevano per mano in ogni fase, adesso sento di avere un ruolo più attivo. Non sono più il ragazzo delle fotocopie”. Un compito di responsabilità che hai svolto? “Ho partecipato alla stesura di alcuni bandi. Penso a quelli per la mascotte delle Universiadi o per le navi che dovranno accogliere gli atleti. L’evento è molto grande. Nei prossimi mesi ci sarà una forte accelerazione e, probabilmente, una crescita dell’organico, che al momento è abbastanza limitato”. Com’è l’ambiente di lavoro? “Sereno. C’è molto da fare, quindi non manca la frenesia, ma è positivo. Non c’è una giornata alla fine della quale non sento di aver fatto un passo avanti”. Nel frattempo hai anche lavorato alla tesi di laurea. Quanto è stata dura? “Abbastanza, ma per fortuna sia la dottoressa Annapaola Voto (Dirigente Responsabile dell’Area Istituzionale ARU) sia la mia relatrice, la professoressa Luisa Maria Paternicò (docente di Lingua e cultura cinese), tengono in considerazione il mio doppio impegno e mi stanno aiutando molto”.
- Advertisement -
ssm.unina.itunisob iscrizioniuniversità vanvitelli

Articoli Correlati