Solo metà dei candidati passa la prima parte della prova scritta

Tre sono gli esami da 12 crediti che più spaventano gli studenti di Lettere Moderne: Latino, per chi non l’ha mai affrontato al Liceo, Filologia Romanza e Linguistica Generale. Quest’ultimo viene descritto nei particolari della sessione del 14 gennaio da Gioia Amato, al terzo anno: “sto aspettando di completare la prima parte di prova scritta con la prof.ssa Milano. Questa prevede cinque esercizi su: divisione di parole in morfemi, con spiegazione delle particolarità, descrizione dei foni, rappresentazione di una frase con il diagramma ad albero, in modo da individuarne i rapporti di subordinazione”. Oltre agli esercizi, tre domande in due ore: “col valore di cinque punti massimo ciascuna. Non era possibile copiare perché tutte diverse tra i partecipanti. Le mie vertevano su: verbi zerovalenti e l’analisi di un testo. Per questa prima parte ho preso 26 più, voto molto alto, se si considera la media generale, il ‘più’ sta ad indicare che alla seconda prova è possibile alzare il voto”. Per superarle è indispensabile seguire: “perché a lezione spiegano ciò che daranno all’esame. La seconda parte verte sulla Sociolinguistica e prevede tre testi da studiare, uno di questi sulla minoranza italo-albanese in un paesino vicino Salerno e un testo dialettale da analizzare. Questa parte sembra a tutti più fattibile, l’ostacolo è la prima. Infatti, da circa centocinquanta partecipanti, siamo passati in settanta, più o meno quanti ne eravamo al corso”. Stesso timore, relativo all’esiguità dei candidati ammessi, si riscontra al primo anno di Lingue: “sono in attesa di sostenere l’esame con la prof.ssa Dovetto. Non è complessa la materia, ho studiato in una settimana, ma non so cosa mi aspetta allo scritto”, spiega Serena. “La professoressa si basa molto sulla teoria, ma nelle frasi da analizzare può capitarti un caso mai affrontato a lezione. In più questo è il primo dei diversi esami scritti che ci aspettano”, conclude Bernardette.
Altro esame di sbarramento, Filologia Romanza con il prof. Di Girolamo. Ne parla Naomi, al terzo anno Lettere Moderne e al suo secondo tentativo di superarlo: “sono stata bocciata di nuovo oggi. Dovevamo svolgere un compito in trenta minuti, con dieci esercizi di linguistica occitana e grammatica. Individuare il genere di componimento presentatoci e i verbi. Se superi lo scritto passi all’orale, improntato su Letteratura e saggi relativi ai trovatori provenzali”. L’orale alza il voto di massimo quattro punti: “allo scritto il minimo è 18 per passare, su cinquanta prenotati oggi ce l’hanno fatta in quindici. La fortuna è un fattore determinante, perché in mezz’ora deve capitarti un componimento facile da analizzare. La correzione è istantanea”. Naomi ha seguito il corso con la prof.ssa Scarpati: “molto precisa e disponibile. È già la seconda volta che tento l’esame, c’è chi ci ha provato quattro o cinque volte prima di riuscire”. La studentessa esprime il suo punto di vista riguardo la pianificazione degli esami: “bisognerebbe organizzarli meglio. Ad esempio, quello di Linguistica Generale dovremmo affrontarlo prima di Filologia Romanza. Per il latino ci vorrebbero corsi preparatori per chi non ha mai studiato la lingua al liceo, visto che la conoscenza della stessa non è tra i requisiti minimi per frequentare il Corso di Laurea”.
Deve, invece, affrontare l’esame di Letteratura latina con la prof.ssa Condorelli, Alfonso, al terzo anno di Archeologia e Storia dell’Arte: “portiamo autori di Letteratura che vanno da Appio Claudio Cieco alla Patristica, più la traduzione dei classici, con regole grammaticali da esemplificare. Studiare la critica sull’autore è la parte che mi interessa di più. Credo che ogni esame sia una battaglia, oltre alla strategia occorre la fortuna. Se il professore ti interroga su qualcosa che non hai capito, è facile sbagliare”. Fortuna, ma soprattutto grande preparazione per chi affronta il Latino: “so che quest’esame non tutti lo superano; per chi non conosce questa lingua da otto anni come me, non è semplice. Stesso discorso vale per il greco”, prosegue. Interessante, ma molto impegnativo, anche l’esame di Metodologia e Tecnica dello scavo archeologico con il prof. Cicala: “il programma verte sui metodi di scavo, la conservazione e pulizia dei reperti”. I docenti nel complesso, secondo Alfonso, sono tutti bravi: “ho avuto solo qualche problema con la prof.ssa Scognamiglio, di Letteratura Italiana, perché credo che sul mio voto abbia influito la mancanza di un testo originale all’esame”.
Allegra Taglialatela
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