Studentessa del Camerun derubata di soldi e documenti

Un metro e ottanta, due grandi occhi neri, un sorriso spontaneo e coinvolgente, 21 anni e la determinazione di compiere una scelta difficile e coraggiosa. Carole Suzanne Noah Biloa, nell’agosto scorso, ha lasciato la sua famiglia a Yaoundé in Camerun per studiare in Italia. “Ho sempre amato molto l’Europa, in particolare la sua architettura e la storia dell’arte- racconta Carole- La mia città ha due grandi porti ed un terzo in costruzione, e il mio più grande desiderio è quello di lavorare per lo sviluppo delle attività portuali. Quindi ho cercato in Europa una facoltà che mi offrisse questo tipo di corso di laurea e l’ho trovata solo in Italia, a Napoli, presso l’Istituto Universitario Navale”. 
Carole, che ha imparato l’italiano grazie ad un’amica, si è trasferita a Napoli, decisa ad iscriversi al Corso di laurea  in Economia Marittima e dei Trasporti, ma il 21 agosto scorso, appena due giorni dopo il suo arrivo, la brutta avventura. Viene rapinata, in piazza Cavour, dello zaino che conteneva tutti i suoi soldi e i documenti. Nel tentativo di impedire il furto, è caduta: si è rotta un dente, ha riportato diverse escoriazioni e una profonda ferita al gomito che ha richiesto in seguito l’intervento dei sanitari e l’applicazione di diversi punti di sutura. Un terribile ‘benvenuto’. 
Senza soldi e senza documenti, per Carole non c’era altra alternativa che il rientro forzato nel suo paese. Fortuna che per alcune persone la solidarietà rappresenti ancora un valore. La studentessa straniera ha trovato una mano tesa alla segreteria studenti del Navale.  Il signor Rosario Forgione l’ha ospitata alcuni giorni a casa sua, gli altri dipendenti hanno raccolto una somma di denaro che ha consentito a Carole di fronteggiare l’emergenza, comunicare con i suoi genitori, ed avere il rimborso dei travel chèque. Ora Carole è ospite della signora Adelaide De Pietro della Polizia Municipale, sezione Minori.
Insomma, una brutta avventura e purtroppo non è un episodio isolato. Forse le università potrebbero fare qualcosa di più per gli studenti stranieri. “Occorre un potenziamento del servizio di accoglienza; una corsia preferenziale che consenta loro di acquisire informazioni non solo amministrative o didattiche ma anche di carattere logistico: gli alloggi, i collegamenti, come e dove trovare lavoro part-time. Casi come quelli di Carole non sono rari, spesso si tratta di studenti che non hanno perfezionato l’immatricolazione e così non è possibile intervenire in maniera ufficiale”, dice il signor Forgione.
Archiviata “la brutta esperienza che è stata anche una dura lezione di vita”, Carole progetta il suo futuro “sto cercando un alloggio nei pressi dell’università ed un lavoro part-time”. Un pensiero per chi l’ha aiutata nel momento di difficoltà “vorrei ringraziare chi mi ha dato questa ‘seconda’ opportunità di coronare il mio sogno: il signor Forgione, i suoi colleghi e la signora De Pietro che attualmente mi ospita” 
Grazia Di Prisco
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