Studenti in visita al Tribunale della Sacra Rota

Una giornata di studio ‘fuori porta’ per cento studenti del Dipartimento di Giurisprudenza. Mercoledì 24 aprile, due autobus colmi di ragazzi entusiasti hanno raggiunto Roma. Meta: il Tribunale della Rota Romana (Sacra Rota) e il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Un evento del tutto particolare se si pensa che poche volte, fino ad ora, un ateneo ha oltrepassato quelle mura. “Credo sia stata la prima volta che queste istituzioni abbiano dedicato così tanto tempo ad un’Università – afferma la prof.ssa Maria D’Arienzo, docente di Diritti Confessionali e promotrice dell’iniziativa – Sia il Decano della Rota Mons. Pio Vito Pinto, sia il Cardinale Raymond Burke, ci hanno accolto con fervore, mostrandoci come si amministra la giustizia all’interno del diritto canonico. L’intento, infatti, era quello di avvicinare i ragazzi ad una realtà diversa, inserendo il discorso nel contesto generale delle lezioni”. Un’attività formativa che ha riscosso un enorme successo: “Spesso si tende a far confusione con questa branca del diritto. Si parla tanto, ad esempio, di nullità del matrimonio, ma poi non si sa concretamente come essa avviene. Per questo abbiamo pensato ad una vera e propria lezione con degli esperti, fornendo l’opportunità agli studenti di riflettere sul significato del diritto in rapporto alla religione”. Perché spesso si tende a considerare il Diritto Ecclesiastico una disciplina a parte. “Invece – sottolinea la prof.ssa D’Arienzo – le professioni classiche molto spesso si rapportano ad esso”. Non sempre però la preparazione risulta adeguata. “Verificare l’interazione delle discipline ha stupito molti ragazzi. In un’epoca di interculturalità progressiva, con le più disparate confessioni e tanti conflitti nati dalle diversità di religione, questo tipo di specializzazione avvantaggia molto”. Un’opportunità, dunque, anche per il post-laurea. Se la carriera presso i Tribunali Supremi è tutta in salita – “il Decano Pinto ci ha spiegato quanto sia difficile il percorso, in quanto dopo la laurea occorre frequentare un’Università Pontificia, conseguire un Master, conoscere il latino” – è possibile, però, per chi intraprende la professione avvocatizia “occuparsi di faccende concernenti gli enti ecclesiastici”.
La prof.ssa D’Arienzo, in collaborazione con i professori Patrick Valdrini (docente di Diritto Canonico) e Mario Tedeschi (docente di Diritto Ecclesiastico), sta pensando di promuovere una iniziativa in Dipartimento per diffondere l’esperienza. “Ci piacerebbe poter dar vita, l’anno prossimo, ad una simulazione processuale di diritto ecclesiastico. In questo modo i ragazzi potrebbero operare in modo concreto, su un ambito ancora poco esplorato dal Corso di studi”. Inoltre, sottolinea la docente, “non escludo di invitare a lezione il Monsignor Pinto o il Cardinale Burke”.
Soddisfatti gli studenti partecipanti. “L’importanza dell’evento si evince dal numero di adesioni – afferma Luca Granata, Presidente dell’Associazione Università Europea che ha patrocinato l’iniziativa – Da studente devo ammettere che la giornata è stata perfetta, abbiamo appreso, in maniera interattiva, un modo di operare completamente diverso da quello cui siamo abituati. Inoltre, mi aspettavo un ambiente più formale, invece, dopo la lezione, il cardinale Burke ci ha condotto personalmente presso gli Archivi, la Biblioteca, la Cancelleria. È stata un’esperienza indimenticabile”. Una giornata fuori dal comune per Christian Martino, studente iscritto al terzo anno: “Mi ha colpito molto la disponibilità incontrata. Entrambe le personalità ci hanno accolto quasi informalmente. Nel corso dell’incontro abbiamo seguito una lezione ma si sono svolti anche dei colloqui frontali”. Christian, particolarmente interessato alla disciplina, è rimasto favorevolmente colpito dall’ambiente che li ha ospitati. Curiosità: la molla che ha spinto Giuseppe Lucariello a partecipare. “Sentivo sempre parlare di queste realtà – dice lo studente che è iscritto al quinto anno – ma non le conoscevo per niente. Devo ammettere che la visita è stata più interessante di quanto pensassi, il mondo ecclesiastico ha molto da insegnare ai folli tribunali italiani”. Questa giornata è stata unica, e proprio per la sua eccezionalità andava vissuta fino in fondo. Sono soddisfatta delle spiegazioni ricevute che hanno fugato ogni nostro dubbio. Poi siamo stati accolti con serenità”, commenta Erika Golia, studentessa all’ultimo anno, che però nel suo futuro vede la magistratura. Il percorso nei Tribunali Supremi le sembra “troppo lungo, inoltre occorre conoscere il latino, sostenere altri esami specifici, insomma non fa per me”. Ciò che ha stupito maggiormente Luciano Sellara è stata la grande competenza giuridica del decano Pinto e del Cardinale Burke. “La materia mi è sempre interessata – commenta lo studente – È stato bello vedere con quanta semplicità il decano abbia accostato il mondo del diritto civile con quello penale ed ecclesiastico. All’inizio pensavo che questo tipo di diritto fosse solo teologico, invece ho dovuto ricredermi. Ho trovato più legislazione di quanto pensassi e una competenza fuori dal comune”. Luciano, al termine degli studi, vorrebbe specializzarsi in Diritto di famiglia, disciplina “che non può prescindere dal diritto ecclesiastico”. Visto il successo riscontrato, la visita potrebbe avere un sequel. “L’entusiasmo è stato contagioso – dice Sarah Feltra, Presidente Università degli Studenti, associazione che ha contribuito all’iniziativa – Stiamo pensando di proseguire su questa scia con altre manifestazioni che avvicinino i ragazzi alle diverse realtà professionali. Solo comparando gli ambiti di competenza e le diverse opportunità, si può scegliere, con cognizione di causa, il proprio futuro”. 
Susy Lubrano
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