Si terrà mercoledì 29 maggio, nell’Aula Guarino, la X edizione della Moot Court Competition. La simulazione processuale, promossa dall’associazione Elsa Napoli, vedrà come ogni anno squadre di studenti confrontarsi in ordine ad un caso di diritto civile. Sarà compito di ogni partecipante, innanzi ad una giuria composta da esperti del settore, sfoderare le arringhe più agguerrite per aggiudicarsi la vittoria. “Il caso da trattare è ancora in fase di preparazione – spiega Angelica Papaccio, Vicepresidente attività accademiche Elsa – La cattedra del prof. Fernando Bocchini sta ancora lavorando alla memoria scritta. Lo scorso anno, il diritto civile fu affiancato da un’altra disciplina giuridica, il Diritto all’informatica. Quest’anno ripeteremo la fusione tra materie. In questo modo, si parlerà sempre di Diritto Privato, ma in una chiave più ampia, confrontando diversi saperi e diversi modi di agire”. Il caso, una volta redatto, verrà reso pubblico sul sito dell’Elsa: “Pubblicheremo il testo completo, così chiunque fosse interessato potrà prenderne visione e decidere se partecipare o meno. Di solito le squadre sono composte da ragazzi del primo anno, ma l’iscrizione alla gara resta aperta a tutti coloro che hanno voglia di sperimentare il diritto sul campo”. Attualmente la simulazione conta già 5 team iscritti, per un totale di 13 studenti partecipanti. “Le squadre, allo scopo di operare un dibattimento omogeneo fra attori e convenuti, dovranno essere in numero pari. Le iscrizioni, quindi, resteranno per un po’ aperte, vale la pena dare un’occhiata e scoprire di cosa si tratta”. Ma perché partecipare? “Si ha la possibilità di indossare la toga, di redigere delle memorie scritte da pronunziare innanzi ad una giura di esperti. Un’occasione del genere, purtroppo, nelle nostre Università, è davvero un evento. Poter mettere in pratica ciò che si studia non è poi così male, anzi, aiuta ad affrontare il percorso in modo meno noioso. La simulazione mostra, infatti, cosa fa realmente un avvocato, tra arringhe, memorie scritte e giurie”. Quando gli studenti partecipano a delle Moot Court Competition all’estero, “si rendono conto dell’inadeguatezza dei loro studi. Per quel che concerne la preparazione sono i migliori, ma una volta arrivati dinanzi ad una giuria restano immobili, schiacciati dalla preparazione pratica delle altre squadre”. Per questo la studentessa suggerisce di “mettere alla prova le proprie abilità, cercando il confronto con gli altri, imparando a discutere con gli addetti del settore. La simulazione è un modo come tanti di rompere il ghiaccio. Occorre sbloccarsi e cominciare a prepararsi fin dai primi anni. Soprattutto se si ha voglia di continuare la carriera all’estero”.