Studenti in visita alle Istituzioni europee. “Non è un appuntamento periodico, ma avviene quando la Commissione Europea ci dà qualche piccolo contributo, visto che le nostre università sono senza soldi!”, spiega il prof. Massimo Fragola, docente di Diritto dell’Unione Europea, promotore dell’iniziativa che organizza generalmente a fine corso “perché ritengo sia interessante per i ragazzi vedere in concreto cos’è l’integrazione europea”.
Il viaggio dura minimo tre giorni e coinvolge al massimo una trentina di studenti – in una occasione si è arrivati fino a 50 ragazzi – per una questione organizzativa: “bisogna operare una certa selezione, così a volte il criterio di selezione può essere anche quello cronologico”.
La prossima partenza è prevista per luglio. La destinazione varia. “Generalmente ci rechiamo a Bruxelles dove abbiamo la possibilità di seguire dei Seminari su temi legati all’Unione, tenuti da membri italiani della Commissione Europea. Poi andiamo al Consiglio Europeo e al Parlamento Europeo dove incontriamo dei parlamentari italiani che ci parlano della loro attività”. In altre occasioni, invece, il viaggio ha come meta Strasburgo “dove visitiamo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e il Consiglio d’Europa” o alla Corte dell’Unione Europea a Lussemburgo “dove i ragazzi possono assistere a dei veri processi”, racconta il docente. “Questi incontri sono interessanti perché i ragazzi hanno non solo la possibilità di vedere dal vivo e di approfondire lo studio fatto in aula, ma possono anche rivolgere domande dirette ai funzionari europei, chiedere informazioni su come hanno fatto ad arrivare a ricoprire quelle posizioni e che tipo di lavoro svolgono”.
Insomma, se per molti l’Europa è lontana, se per molti Governi nazionali significa ‘perdita di sovranità’, per gli studenti del prof. Fragola, invece, è una realtà concreta e in evoluzione. “Bisogna far comprendere ai nostri ragazzi che c’è altro oltre il Governo nazionale, che non tutto si ferma a Roma, perché saranno loro a dover portare avanti il processo di integrazione. In queste ultime settimane è stato compiuto un altro passo con il Trattato di Lisbona. E’ un processo che si è messo in atto il 1° dicembre e si svilupperà nei prossimi anni. Il Trattato, nato dal fallimento della Costituzione Europea, è in realtà un documento illeggibile. Il grosso gap dell’Europa è la mancanza di comunicazione con il cittadino: per l’uomo della strada è come parlare di Saturno!”. Da membro del TeamEurope, spiega il prof. Fragola, “uno dei miei compiti è proprio quello di impegnarmi nella promozione dell’integrazione e nella diffusione della conoscenza di questo trattato”. La prima di diverse iniziative alle quali il professore darà forma nei prossimi mesi, nell’ambito delle attività della sua cattedra e di esperto di integrazione europea, l’incontro del 29 gennaio, alle ore 18.00, quando verrà presentato presso la sala ‘Blu di Prussia’ di via Filangieri il libro ‘Le nuove competenze dell’Unione Europea nel Trattato di Lisbona’ di Vincenzo Sbrescia. Parteciperà l’autore, dottore di ricerca all’Università la Sapienza di Roma e giurista presso l’Autorità Garante delle Comunicazioni di Napoli, che illustrerà il contenuto del suo volume ed aprirà un dibattito sul tema.
Valentina Orellana
Il viaggio dura minimo tre giorni e coinvolge al massimo una trentina di studenti – in una occasione si è arrivati fino a 50 ragazzi – per una questione organizzativa: “bisogna operare una certa selezione, così a volte il criterio di selezione può essere anche quello cronologico”.
La prossima partenza è prevista per luglio. La destinazione varia. “Generalmente ci rechiamo a Bruxelles dove abbiamo la possibilità di seguire dei Seminari su temi legati all’Unione, tenuti da membri italiani della Commissione Europea. Poi andiamo al Consiglio Europeo e al Parlamento Europeo dove incontriamo dei parlamentari italiani che ci parlano della loro attività”. In altre occasioni, invece, il viaggio ha come meta Strasburgo “dove visitiamo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e il Consiglio d’Europa” o alla Corte dell’Unione Europea a Lussemburgo “dove i ragazzi possono assistere a dei veri processi”, racconta il docente. “Questi incontri sono interessanti perché i ragazzi hanno non solo la possibilità di vedere dal vivo e di approfondire lo studio fatto in aula, ma possono anche rivolgere domande dirette ai funzionari europei, chiedere informazioni su come hanno fatto ad arrivare a ricoprire quelle posizioni e che tipo di lavoro svolgono”.
Insomma, se per molti l’Europa è lontana, se per molti Governi nazionali significa ‘perdita di sovranità’, per gli studenti del prof. Fragola, invece, è una realtà concreta e in evoluzione. “Bisogna far comprendere ai nostri ragazzi che c’è altro oltre il Governo nazionale, che non tutto si ferma a Roma, perché saranno loro a dover portare avanti il processo di integrazione. In queste ultime settimane è stato compiuto un altro passo con il Trattato di Lisbona. E’ un processo che si è messo in atto il 1° dicembre e si svilupperà nei prossimi anni. Il Trattato, nato dal fallimento della Costituzione Europea, è in realtà un documento illeggibile. Il grosso gap dell’Europa è la mancanza di comunicazione con il cittadino: per l’uomo della strada è come parlare di Saturno!”. Da membro del TeamEurope, spiega il prof. Fragola, “uno dei miei compiti è proprio quello di impegnarmi nella promozione dell’integrazione e nella diffusione della conoscenza di questo trattato”. La prima di diverse iniziative alle quali il professore darà forma nei prossimi mesi, nell’ambito delle attività della sua cattedra e di esperto di integrazione europea, l’incontro del 29 gennaio, alle ore 18.00, quando verrà presentato presso la sala ‘Blu di Prussia’ di via Filangieri il libro ‘Le nuove competenze dell’Unione Europea nel Trattato di Lisbona’ di Vincenzo Sbrescia. Parteciperà l’autore, dottore di ricerca all’Università la Sapienza di Roma e giurista presso l’Autorità Garante delle Comunicazioni di Napoli, che illustrerà il contenuto del suo volume ed aprirà un dibattito sul tema.
Valentina Orellana