Cosa sono le Professioni Sanitarie e per cosa si contraddistinguono? È quello a cui hanno dato risposta docenti, studenti, laureandi e laureati durante la giornata di orientamento del 7 maggio. La Scuola di Medicina e Chirurgia, che si dirama in sette Dipartimenti, offre, oltre ai quattro Corsi di Laurea a ciclo unico, tredici Corsi Triennali altamente professionalizzanti, a cui è possibile associare un prosieguo Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche. “Per Professioni Sanitarie si intendono quelle che supportano il lavoro delle équipe mediche e che trattano prevalentemente la prevenzione, la cura, la diagnosi e la riabilitazione. Per svolgerle è necessario un titolo abilitante, da conseguirsi con un Corso di Laurea Triennale”, ha spiegato il prof. Fortunato Ciardiello, Presidente della Scuola di Medicina, docente di Ematologia e Oncologia Clinica. Si tratta di Corsi altamente professionalizzanti, “che consentono cioè un immediato inserimento nel mondo del lavoro e che garantiscono l’erogazione di un servizio di qualità per la cittadinanza. Le posizioni di lavoro sono molto differenziate e di certo non sono esigue le difficoltà, tuttavia vorremmo trasmettere a tutti voi lo stesso entusiasmo che lega noi docenti e studenti, il quale ci connota come alleanza”. È previsto un test per l’accesso: “il numero di posti è variabile a seconda della richiesta, così come ci perviene dal confronto con le parti sociali e i sindacati, ma di norma levita intorno alle 450 unità. Da luglio sarà attivato un corso di preparazione online, della durata di cinque settimane, con lo scopo di aiutare coloro che vorranno provare”. I Corsi offerti sono tredici, ossia, illustra il prof. Michele Orditura, Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica: Fisioterapia, Igiene dentale, Infermieristica, Infermieristica pediatrica, Logopedia, Nursing, Ostetricia, Ortottica e assistenza oftalmologica, Tecnica della riabilitazione psichiatrica, Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, Tecniche di laboratorio biomedico, Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia e Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva. Poi specifica: “Le nostre sedi, sebbene con una più alta concentrazione nel capoluogo di regione, sono dislocate su tutto il territorio campano: abbiamo 1500 studenti distribuiti tra Napoli, Avellino e Caserta. Tutti i Corsi prevedono circa 1300 ore di tirocinio obbligatorio in apporto alla didattica, così da formare professionisti del settore che abbiano già dimestichezza in ambito ospedaliero e nel rapporto con i pazienti. Ai tredici Corsi di Studio può poi seguire la Magistrale in ‘Scienze infermieristiche ed ostetriche’, che può avviare a una carriera in ambito sanitario”.
Le testimonianze
Infermieristica “abilita alla professione di infermiere – racconta la dott.ssa Antonella Cusimano, infermiera al Caldarelli di Napoli – L’infermiere svolge mansioni assai diversificate, non è solo l’operatore di corsia. Io mi sono laureata nel 2012 alla Triennale e poi ho proseguito con la Magistrale. Dopo la laurea ho partecipato a un Master in ‘Area critica’ per gestire le situazioni di emergenza come in questo periodo, e ad uno in ‘Coordinamento’ che forma alla gestione di un team di lavoro (la mansione del caposala di un tempo). Per quanto mi riguarda, l’esperienza è stata positiva in tutto. Nello studio ho avuto a che fare con docenti preparati e disponibili, mentre sul posto di lavoro ho incontrato molta competenza e umanità. Non è vero che a Napoli non c’è lavoro, personalmente ho potuto scegliere tra più ospedali. La Laurea Magistrale, inoltre, dà la possibilità di accedere all’insegnamento e alla ricerca”. “Io vengo dalla Calabria – dice Arianna Magurno, studentessa al terzo anno di Infermieristica – Alla Vanvitelli ho incontrato un’accoglienza straordinaria, con studenti e docenti sempre disponibili e attenti alle mie esigenze. Mi trovo molto bene e onestamente mi auguro che l’orientamento possa servire ad altri così come è servito a me. Perché scegliere la Vanvitelli? Qui si ha un nome e non un numero, così come avviene in altri Atenei”. Naomi Scognamiglio, studentessa in Ostetricia, afferma: “dal primo giorno mi sono sentita seguita e coccolata. Sono orgogliosa della scelta, che ho intrapreso con coscienza, perché sogno da sempre di svolgere questa professione. Facciamo tirocinio sin da subito: la mattina esercitiamo in corsia e il pomeriggio seguiamo la didattica; quando non si hanno corsi, si viene affidati a un’ostetrica professionista ed entriamo nel vivo della mansione. Partecipando all’intera giornata operativa al pronto soccorso ostetrico, ci si trova anche a fronteggiare situazioni critiche, in quanto per l’arrivo delle partorienti non ci sono orari prestabiliti. L’ambito di competenza dell’ostetrica si ferma alla fetologia, quindi deve saper riconoscere quando si entra in fisiologia e inviare la paziente in ginecologia”. È al terzo anno di Infermieristica Pediatrica Antonia D’Elia, strada che ha scelto perché ne sentiva la vocazione: “Questa particolare disciplina si distingue dall’Infermieristica tradizionale per l’ambito; si svolge infatti in pediatria, a contatto con i bambini. Sin dal primo anno si svolge attività di tirocinio ad intensità crescente, quindi al terzo anno si esercita anche in Area Critica, come l’Oncologia pediatrica. Credo che sia molto importante prestare attenzione alla scelta di un percorso che non è soltanto di studio, ma di vita”. Laura Menna ha già una laurea in Ingegneria chimica e ora è al terzo anno di Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, Corso che ha scelto per due motivi: “è un ambito professionalizzante e consente di lavorare a contatto con le persone, e perché sapevo che la Vanvitelli gode di buona fama nell’ambito e dispone di strumentazione all’avanguardia. Ciò di cui sono più contenta è che allo studio propedeutico del funzionamento degli strumenti si associa una conoscenza medica con la quale ottimizzare i risultati dell’esame: se l’immagine non è di alto livello, il medico non può stilare un buon referto”. Si è laureato alcuni anni fa in Fisioterapia Daniele Iannucci: “ero affascinato da questa professione ed è per questo che l’ho scelta, e il tutto nacque proprio durante una giornata di orientamento. Credo che questo mestiere dischiuda molte porte nel mondo del lavoro, specialmente in area privata. Ho svolto molta attività di tirocinio, che credo sia indispensabile, in vari ambiti, come quello motorio e cardio-polmonare; durante il percorso sono stato affiancato da tutor competenti”. Flavia Caccese frequenta il terzo anno di Logopedia: “durante il tirocinio, che si svolge sin da subito, ho capito che cosa significasse avere a che fare con le varie disfunzioni del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva anche se, c’è da dire, questo non deve trarre in inganno: non significa aver a che fare soltanto con bambini! In generale, il logopedista si occupa della prevenzione e della cura delle patologie nell’ambito del linguaggio e della comunicazione, ma comprende molti altri aspetti”. Erika Lamberti, come la collega studentessa in Logopedia, dice che il ricordo più bello “è quello del tirocinio in laboratorio. È qualcosa che ogni giorno dona qualche nuova scoperta. In realtà avrei voluto fare la pediatra, ma non superai il test d’ammissione. Provai le Professioni sanitarie e oggi sono molto contenta. Si affronta la riabilitazione in tutte le fasi della crescita; l’ultimo esame che ho affrontato è stato Discipline dello spettacolo perché può capitare di doversi occupare della voce di cantanti o attori. Inoltre, abbiamo esami di Foniatria e scienze mediche applicate in modo da essere preparate in ambito medico”. È di Cagliari Cristina Lacognata, studentessa al terzo anno in Tecniche della riabilitazione psichiatrica: “ho scelto la Vanvitelli perché sapevo trattarsi di un Ateneo di alta qualità. Noi ci occupiamo di pazienti che a causa della loro condizione psichiatrica hanno perso i contatti della propria sfera sociale. L’età di influenza va da quella infantile a quella geriatrica. Oltre ai tirocini interni, se ne possono svolgere in altre località della Campania”. Gli sbocchi occupazionali: “i ragazzi laureatisi una settimana fa hanno già ricevuto offerte di lavoro, anche fuori regione”. Anna Cenname studia invece Ortottica e assistenza oftalmologica: “ci occupiamo delle diagnosi, della prevenzione e della cura nell’ambito delle disabilità visive, come la miopia e lo strabismo. L’ortottista può svolgere anche esami oculistici. Il primo anno si studiano discipline propedeutiche, mentre al secondo si affrontano esami più specialistici come Anatomia e Fisiologia oculare. Si studiano infine le diverse patologie e il funzionamento della strumentazione. Ho scelto di intraprendere questo percorso perché in passato ho sofferto di disabilità visiva, che mi ha visto costretta a sottopormi ad alcuni interventi chirurgici”. “Io studio Tecniche di laboratorio biomedico – dice Federica Rocco – nel mio ambito ci occupiamo di attività di laboratorio di analisi e di ricerca relative a varie branche, come quella microbiologica o di anatomia patologica. Diamo una valutazione, attraverso l’impiego di varie tipologie di macchine, delle analisi. Conosco molti colleghi che attualmente stanno lavorando fuori regione”. Denise Catalano è un’aspirante igienista dentale: “figura che si occupa della prevenzione di affezioni oro-dentali, su indicazione di medici e chirurghi specializzati. È molto a contatto con i pazienti e comunica con loro. Penso che si debba credere molto in questa occupazione che, secondo me, non gode ancora del riconoscimento che merita. Prevenire è meglio che curare, anche e specialmente per una questione economica”. Si hanno poi professioni, come quella di Tecnico della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di lavoro che sta conoscendo un periodo di particolare floridità e il maggiore tasso d’impiego nelle Professioni sanitarie. Altro importante ambito è quello della Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva, che si occupa delle problematiche nervose e motorie nella sfera evolutiva da zero a diciotto anni.
Nicola Di Nardo