“Multidisciplinarità, innovazione e studenti come attori principali”: con queste parole la prof.ssa Stefania Galdiero, docente di Chimica generale ed inorganica, detta i tre pilastri fondamentali su cui si basa l’iniziativa, ideata e promossa con i professori Giuseppe Izzo, Gennaro Miele e i dottori Domenica Capasso e Salvatore Castrignano, del workshop di didattica innovativa, nato in seno al Corso di Laurea in Biotecnologie per la salute. “Noi docenti del primo anno che ci occupiamo di materie di base, come chimica, fisica e matematica, crediamo che sia necessario integrarle per formare gli studenti, per far comprendere loro l’importanza del lavoro multidisciplinare e multiculturale”, afferma la docente. “Speriamo di poter coinvolgere nei prossimi anni più studenti, anche in maniera obbligatoria, per fare in modo che questa attività diventi un tratto distintivo del Corso di Laurea in Biotecnologie per la salute”, si augura la prof.ssa Galdiero, sostenendo l’importanza dell’iniziativa nel primo semestre del primo anno, momento di passaggio fondamentale dalla scuola all’università.
“Io oggi mi ritengo un privilegiato. Per la prima volta noi affermiamo un concetto che, voglio augurarmi, guiderà il resto del mio ruolo in questa commissione: l’innovazione della didattica – sottolinea il prof. Nicola Zambrano, Presidente del Corso di Laurea – I miei colleghi hanno avuto la determinazione e il coraggio di mettere in pratica quello di cui si discute all’interno della Commissione di coordinamento didattico. Apprezzo moltissimo questa mattinata che mi ha procurato grande soddisfazione, sono state messe insieme tre discipline appartenenti a tre settori diversi: settore delle scienze chimiche, delle scienze fisiche e delle scienze matematiche… e ne sono orgoglioso!”.
L’esperienza del workshop nella giornata del 13 gennaio inaugura una stagione di innovazione didattica con protagonisti, attori e organizzatori quattordici studenti volontari ai quali sono stati assegnati argomenti appartenenti a tre settori diversi con l’obiettivo di creare un approfondimento sulle discipline di Chimica generale, Fisica applicata, Matematica e tecniche computazionali. A turno gli studenti hanno preso la parola, esponendo il proprio lavoro con il sostegno di materiale multimediale di loro produzione, articolando l’evento in cinque moduli: “La teoria cinetica dei gas”, con un’interessante correlazione con l’effetto serra, a cura di Clara Marrandino, Irene Minini e Giannicola Marotta; “L’entropia ed il suo ruolo in fisica e chimica”, realizzato da Marco Flagiello, Francesca Pia Fioretto e Maddalena Fenech; “I potenziali termodinamici”, di Anna Formisano, Chiara Formisano e Sara Fusco; “La distribuzione di Gauss ed il suo ruolo in fisica e chimica”, preparato da Davide Girgenti, Gabriela Lipardi e Sara Mancini; “Cenni di teoria cinetica, il concetto di temperatura per un gas perfetto”, ideato da Erika Maria Marigliano e Lara Marino.
“È stata un’iniziativa interessante soprattutto sotto il profilo dell’interazione interdisciplinare ma anche perché era su base volontaria. Inoltre, nonostante non ci conoscessimo tutti di persona, siamo riusciti a collaborare”, commenta Gabriela Lipardi. “Tralasciando l’aspetto didattico, è stata anche la voglia di interagire con compagni di corso che non conoscevo o che avevo visto solo di sfuggita tramite una webcam a darmi la spinta per propormi, in questo modo mi sono sentita molto più vicina al gruppo”, aggiunge Sara Fusco. “Penso che questa attività ci abbia avvicinato a questi insegnamenti, a volte ci sentiamo un po’ distaccati da queste discipline che sono distanti dalla nostra realtà. Per il mio gruppo l’approccio pratico è stato fondamentale per l’approfondimento e la comprensione di queste materie”, riferisce Irene Minini.
“Io oggi mi ritengo un privilegiato. Per la prima volta noi affermiamo un concetto che, voglio augurarmi, guiderà il resto del mio ruolo in questa commissione: l’innovazione della didattica – sottolinea il prof. Nicola Zambrano, Presidente del Corso di Laurea – I miei colleghi hanno avuto la determinazione e il coraggio di mettere in pratica quello di cui si discute all’interno della Commissione di coordinamento didattico. Apprezzo moltissimo questa mattinata che mi ha procurato grande soddisfazione, sono state messe insieme tre discipline appartenenti a tre settori diversi: settore delle scienze chimiche, delle scienze fisiche e delle scienze matematiche… e ne sono orgoglioso!”.
L’esperienza del workshop nella giornata del 13 gennaio inaugura una stagione di innovazione didattica con protagonisti, attori e organizzatori quattordici studenti volontari ai quali sono stati assegnati argomenti appartenenti a tre settori diversi con l’obiettivo di creare un approfondimento sulle discipline di Chimica generale, Fisica applicata, Matematica e tecniche computazionali. A turno gli studenti hanno preso la parola, esponendo il proprio lavoro con il sostegno di materiale multimediale di loro produzione, articolando l’evento in cinque moduli: “La teoria cinetica dei gas”, con un’interessante correlazione con l’effetto serra, a cura di Clara Marrandino, Irene Minini e Giannicola Marotta; “L’entropia ed il suo ruolo in fisica e chimica”, realizzato da Marco Flagiello, Francesca Pia Fioretto e Maddalena Fenech; “I potenziali termodinamici”, di Anna Formisano, Chiara Formisano e Sara Fusco; “La distribuzione di Gauss ed il suo ruolo in fisica e chimica”, preparato da Davide Girgenti, Gabriela Lipardi e Sara Mancini; “Cenni di teoria cinetica, il concetto di temperatura per un gas perfetto”, ideato da Erika Maria Marigliano e Lara Marino.
“È stata un’iniziativa interessante soprattutto sotto il profilo dell’interazione interdisciplinare ma anche perché era su base volontaria. Inoltre, nonostante non ci conoscessimo tutti di persona, siamo riusciti a collaborare”, commenta Gabriela Lipardi. “Tralasciando l’aspetto didattico, è stata anche la voglia di interagire con compagni di corso che non conoscevo o che avevo visto solo di sfuggita tramite una webcam a darmi la spinta per propormi, in questo modo mi sono sentita molto più vicina al gruppo”, aggiunge Sara Fusco. “Penso che questa attività ci abbia avvicinato a questi insegnamenti, a volte ci sentiamo un po’ distaccati da queste discipline che sono distanti dalla nostra realtà. Per il mio gruppo l’approccio pratico è stato fondamentale per l’approfondimento e la comprensione di queste materie”, riferisce Irene Minini.
Maria Cristina Actis
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