Il Consiglio regionale della Campania ha approvato una mozione, a fine gennaio, sull’“Attività di sensibilizzazione all’utilizzo della procedura cd ‘Alias’ negli Atenei della Campania”, per gli studenti universitari transgender che impegna il governo regionale a mettere in atto all’interno delle Università campagne di sensibilizzazione per una giusta inclusione sociale delle persone trans. L’Orientale, tra i primi Atenei in Italia, a prevedere un ‘doppio libretto’, racconta, attraverso le parole del Direttore Generale Giuseppe Giunto, la misura adottata da qualche anno.
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L’Università degli Studi di Napoli L’Orientale è stata tra i primi Atenei italiani, fin dal novembre del 2013, ad adottare una misura a protezione della privacy delle studentesse e degli studenti transgender. Si tratta di un nome, detto “di scelta”, che la persona può utilizzare per sostenere gli esami e portare avanti tutti gli atti relativi alla propria carriera accademica quando il processo di transizione non è ancora terminato.
Quest’ultimo, infatti, in base alla legge 164/82, è molto articolato e complesso, composto di atti del tribunale, eventuali trattamenti medico-chirurgici, atti dell’anagrafe e dello stato civile. Il procedimento per giungere al definitivo riconoscimento del cambiamento di genere può richiedere diversi anni e si conclude solo con la sentenza del giudice che dispone la rettifica dell’identità.
Nel frattempo, la persona si trova nella difficile condizione di chi, appartenendo per nascita a un genere, sente in realtà di far parte dell’altro, spesso esibendone coerenti segni nell’aspetto fisico.
Si poneva, quindi, la questione di assicurare l’attuazione delle norme poste a tutela della privacy, a livello evidentemente dei casi “sensibili”, assumendo decisioni che estrinsecassero concretamente la tutela, almeno nell’ambito universitario nel quale era possibile intervenire, di persone che si trovassero nella situazione di modifica del proprio genere.
L’Università “L’Orientale” ha ritenuto di farlo adottando il “doppio fascicolo”; quello cartaceo tradizionale, con accesso estremamente riservato, e quello informatico che reca esclusivamente il nome “di scelta”.
Il libretto e/o il badge, infatti, qualunque forma assumano, rappresentano solo un aspetto, per lo più burocratico, mentre più vasta è la gamma delle situazioni e atti, anche interni all’università, in cui ricorre l’uso delle generalità della persona (modulistica per il pagamento delle tasse universitarie, prenotazione di esami, “appelli” in occasione di esami, ecc.); in pratica quel che è apparso essenziale è stata l’esistenza, nella procedura informatica, di un “fascicolo” perché da esso derivano, in automatico, i diversi output comportanti l’uso delle generalità; fascicolo riportante solo il nome “di scelta”, per ottenere il più alto grado di tutela.
Come fare richiesta per accedere a tale opportunità? La procedura è molto semplice. Basta indirizzare un’istanza alla Rettrice, per posta elettronica, per raccomandata o consegna manuale alle segreterie rettorato o direzione; all’istanza deve essere allegata una documentazione che dimostri l’effettivo avvio del percorso, secondo i diversi casi. Valutata positivamente la richiesta, in base alla documentazione esibita, la Direzione disporrà la registrazione della domanda ad un protocollo riservato, acquisirà l’eventuale fascicolo cartaceo già esistente, disporrà con propri provvedimenti l’apertura del fascicolo informatico, riferito al nome “di scelta”.
La “nuova identità” così acquisita è utilizzabile solo all’interno dell’Ateneo; per quanto necessario alla persona verso altri enti o amministrazioni “esterni”, saranno prodotti, sempre in forma riservata, gli atti cartacei riportanti il nome risultante all’anagrafe.
Quest’ultimo, infatti, in base alla legge 164/82, è molto articolato e complesso, composto di atti del tribunale, eventuali trattamenti medico-chirurgici, atti dell’anagrafe e dello stato civile. Il procedimento per giungere al definitivo riconoscimento del cambiamento di genere può richiedere diversi anni e si conclude solo con la sentenza del giudice che dispone la rettifica dell’identità.
Nel frattempo, la persona si trova nella difficile condizione di chi, appartenendo per nascita a un genere, sente in realtà di far parte dell’altro, spesso esibendone coerenti segni nell’aspetto fisico.
Si poneva, quindi, la questione di assicurare l’attuazione delle norme poste a tutela della privacy, a livello evidentemente dei casi “sensibili”, assumendo decisioni che estrinsecassero concretamente la tutela, almeno nell’ambito universitario nel quale era possibile intervenire, di persone che si trovassero nella situazione di modifica del proprio genere.
L’Università “L’Orientale” ha ritenuto di farlo adottando il “doppio fascicolo”; quello cartaceo tradizionale, con accesso estremamente riservato, e quello informatico che reca esclusivamente il nome “di scelta”.
Il libretto e/o il badge, infatti, qualunque forma assumano, rappresentano solo un aspetto, per lo più burocratico, mentre più vasta è la gamma delle situazioni e atti, anche interni all’università, in cui ricorre l’uso delle generalità della persona (modulistica per il pagamento delle tasse universitarie, prenotazione di esami, “appelli” in occasione di esami, ecc.); in pratica quel che è apparso essenziale è stata l’esistenza, nella procedura informatica, di un “fascicolo” perché da esso derivano, in automatico, i diversi output comportanti l’uso delle generalità; fascicolo riportante solo il nome “di scelta”, per ottenere il più alto grado di tutela.
Come fare richiesta per accedere a tale opportunità? La procedura è molto semplice. Basta indirizzare un’istanza alla Rettrice, per posta elettronica, per raccomandata o consegna manuale alle segreterie rettorato o direzione; all’istanza deve essere allegata una documentazione che dimostri l’effettivo avvio del percorso, secondo i diversi casi. Valutata positivamente la richiesta, in base alla documentazione esibita, la Direzione disporrà la registrazione della domanda ad un protocollo riservato, acquisirà l’eventuale fascicolo cartaceo già esistente, disporrà con propri provvedimenti l’apertura del fascicolo informatico, riferito al nome “di scelta”.
La “nuova identità” così acquisita è utilizzabile solo all’interno dell’Ateneo; per quanto necessario alla persona verso altri enti o amministrazioni “esterni”, saranno prodotti, sempre in forma riservata, gli atti cartacei riportanti il nome risultante all’anagrafe.
Giuseppe Giunto
Direttore generale
Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Direttore generale
Università degli Studi di Napoli L’Orientale