Successo per gli incontri di approfondimento di Diritto Privato

Settecento prenotati distribuiti fra tre cattedre, due delle quali affidate alla prof.ssa Consiglia Botta, in quanto il precedente titolare è andato in pensione a novembre. Sono i numeri dell’ultimo appello di Istituzioni di Diritto Privato. Per intervenire su una situazione critica in vista dell’appello di aprile, riservato esclusivamente ai fuoricorso, presso il Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni (DEMI) è stato organizzato un ciclo di approfondimenti settimanali, ormai quasi giunto al termine, rivolto a tutti gli iscritti di Economia Aziendale ed Economia e Commercio in ritardo. In origine, le lezioni previste avrebbero dovuto essere quattro ma, vista la partecipazione, sono diventate otto ed hanno toccato tutti i principali argomenti: fonti del diritto, obbligazioni, contratti, responsabilità patrimoniale e prescrizione. “Si tratta di un progetto nato e partito dopo un breve confronto con i colleghi. Ci siamo resi conto che, soprattutto i fuoricorso, avevano grandi difficoltà con questo esame e, insieme, abbiamo pensato a degli incontri, focalizzati su alcune tematiche, le più ostiche. Abbiamo avuto pochissimi giorni per pubblicizzare l’iniziativa e non immaginavamo questo riscontro”, spiega la prof.ssa Botta. Per ora sono esclusi gli studenti in corso e le matricole: “non è un’iniziativa sostitutiva del corso istituzionale, o ad esso sovrapposto. Né un impedimento ai corsi previsti nel secondo semestre”, sottolinea la professoressa che ci aiuta anche a comprendere i problemi del primo anno, caratterizzato da discipline molto diverse tra loro e giudicate anche in maniera differente: “la Matematica e l’Economia Aziendale sono considerate discipline pratiche, mentre il Diritto è considerato teorico, altro dalla vita quotidiana. Invece, si tratta di una materia ampia, sulla quale occorre ragionare ed è difficile, oserei dire impossibile, prepararsi in un tempo breve”. Errore principale, tentare di studiare a memoria: “Pertanto, elaborare delle soluzioni diventa difficile. Il consiglio è di cominciare a studiare fin dal primo giorno e darsi il tempo di ragionare sugli istituti per farli propri. D’altro canto, mi rendo conto che il tempo a disposizione è breve, per questo abbiamo pensato ad un’iniziativa di supporto”. Il corso vuole, quindi, rappresentare anche un nuovo approccio al metodo di studio: “molti hanno già affrontato questo esame senza successo e sono certa che tanti abbiano anche studiato. È il modo ad essere scorretto, e noi vogliamo proporre una modalità alternativa”. Tale da scardinare l’assunto ‘il Diritto è teorico’. Un preconcetto che implica maggiori difficoltà nel ricordare, cosa diversa dall’imparare a memoria. “Assolutamente – conferma la prof.ssa Botta – Partendo da questa convinzione, è più difficile comprendere a pieno gli istituti, che sono tutti collegati fra loro. Questa forte connessione rappresenta anche la difficoltà del programma, tarato sugli studi economici”.
L’appello di aprile si preannuncia un banco di prova per tutti: “sono fiduciosa. Questo progetto ci ha dato nuovo entusiasmo perché i ragazzi si sono dimostrati davvero interessati e non sono venuti a chiedere l’esame a tutti i costi, o una riduzione del programma. Vogliono davvero trovare un modo nuovo di studiare”. 
Simona Pasquale
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