Si discute nuovamente degli importi delle tasse al Parthenope, in vista dell’incremento Istat. “Non si tratta di nessun ulteriore aumento – chiarisce il prof. Alberto Carotenuto, Preside della Facoltà di Ingegneria – La discussione sorge dopo l’applicazione immediata della norma secondo la quale gli studenti fuori corso sono tenuti a pagare cento euro in più per ogni anno fuori corso a partire dal secondo, entrata in vigore già dall’anno scorso”. Per alcuni ragazzi, l’importo è raddoppiato. “Coloro che sono indietro con gli studi da almeno quattro o cinque anni – continua Carotenuto – hanno dovuto pagare necessariamente una cifra elevata. Ma, a mio avviso, il problema di base è un altro: gli studenti fuori corso, che magari a 25 o 26 anni sono ancora iscritti ai Corsi di Laurea Triennale, devono decidere cosa fare. Vanno avvertiti, spronati, altrimenti, al conseguimento della laurea, avranno difficoltà ancora maggiori per l’inserimento nel mondo del lavoro”. Secondo Walter Savarese, rappresentante di Facciamo Università, “circa un anno e mezzo fa si è parlato di aumento di tasse. Gli incrementi non arrivano da un giorno all’altro abbiamo proposto una sola modifica, e cioè il calcolo degli importi dovuti secondo le dichiarazioni ISEE anche per i fuori-corso che pagavano una quota fissa, ed è stata approvata”. Più forte la risposta degli studenti dell’Udu (Unione degli Universitari). “Anche quest’anno, all’aumento delle tasse non corrisponde un miglioramento dei servizi. Purtroppo, la rappresentanza studentesca in certi organi è minima, e il nostro voto contrario non è valso a nulla – dicono – L’Università italiana sta perdendo la sua funzione formativa per diventare sempre più un ufficio di collocamento”.
Maddalena Esposito