Tempo per studiare e prove intercorso, i vantaggi delle matricole di Farmacia

Nelle idee del Dipartimento di Farmacia c’era un calendario didattico che, per le matricole, avrebbe previsto lezioni soltanto nei giorni dispari, per lasciare un intervallo di tempo utile ad assimilare concetti e a mettere in ordine
gli appunti, creando una sorta di continuità con le abitudini scolastiche. Nel passaggio dalla potenza all’atto, però, qualcosa è cambiato. Così, almeno per il primo semestre, le matricole del Corso di Laurea in Farmacia resteranno lontane da via Montesano soltanto il mercoledì. Il resto della settimana, invece, staranno tra i banchi dalle due alle quattro ore giornaliere, spesso dalle 9 a mezzogiorno, in attesa che ai corsi di Biologia animale e vegetale e di Fisica, già iniziati, si aggiunga quello di Chimica, la cui partenza è prevista a novembre. Nessun problema per
Elena: “gli orari sono buoni. È vero che seguiamo quattro volte a settimana, ma allo stesso tempo, nonostante
i corsi, ci resta metà giornata per studiare. Resta da vedere come andranno le cose quando subentrerà Chimica a novembre”. D’accordo con lei, Cinzia: “l’orario è leggero. Oggi siamo entrati alle 11 e fra due ore siamo liberi. Al momento è gestibile. Poi il mercoledì è un giorno di pausa perfetto perché spezza in due la settimana e permette di riordinare le idee”. Sottolinea di avere familiarità con l’organizzazione attuale: “seguiamo dalle 9 alle 13, più o meno come a scuola, quindi non è traumatico per noi”. Ottimo il contesto nel quale si trova immersa da qualche settimana: “i professori sono bravissimi. Le aule sono accoglienti, e c’è quasi sempre posto per tutti”. Uno l’esame che preoccupa entrambe: Fisica. Su questo, ancora Elena: “ho sempre odiato la matematica e mi pare che qui ce ne sia veramente tanta. Per fortuna il professore è bravo, spiega tutto nei minimi dettagli”. Cinzia aggiunge: “non mi aspettavo un tale approccio matematico alla Fisica. Quando ho sentito parlare di integrali mi sono spaventata, ma con le spiegazioni del prof. Marco La Commara credo che non avrò problemi”. Discorso opposto per Francesca
Fiore: “mi è piaciuta di più Fisica perché è applicata alla matematica. È una differenza rispetto a come l’ho studiata finora”. Guarda il bicchiere mezzo pieno Cellerina Iescone: “veniamo qui quattro volte a settimana, ma abbiamo sempre il pomeriggio libero. Meglio così piuttosto che seguire una volta in meno, ma fino a tardi. Inoltre, l’inizio alle 9 permette di muoversi con comodità”. Le prime lezioni hanno lasciato buone sensazioni a Sabatino Stavolo: “mi aspettavo che i professori fossero più rigidi e distaccati, invece si sono rivelati disponibili. La prof. ssa Daniela Rigano di Biologia ci ha messo a disposizione sulla sua pagina di web docenti tutte le slide che mostra a lezione. In tal modo, anche da casa possiamo approfondire”. In merito agli orari delle lezioni: “al momento, seguendo solo due corsi e avendo il mercoledì libero, c’è tempo per studiare. Quando, dal 17 novembre, subentrerà Chimica, allora le cose diventeranno più ostiche”. Un aiuto per smaltire un eventuale aumento del carico di lavoro può arrivare dalle prove intercorso. Ne parla Amalia: “ne sono previste due per Biologia e altrettante per Fisica”. Superarle entrambe significa “per Biologia accedere direttamente all’orale, per Fisica aver superato l’esame, quindi a gennaio andrebbe soltanto convalidato il voto. È un’ottima opportunità per affrontare in maniera più agevole la prima sessione d’esame”. Già chiaro come saranno strutturate le prove. Lo spiega Giuseppe: “Fisica prevede domande a risposta multipla e il problema. Biologia, invece, ventisei quesiti a risposta multipla e due a risposta aperta”. In caso di dubbi, sa come muoversi Giulia Di Biase: “è stato semplice reperire tutte le notizie che servivano consultando il sito. Poi i docenti lasciano a lezione sempre un po’ di tempo per eventuali domande”.
Le esperienze di colleghi più grandi preoccupano su un punto Alessia: “Biologia mi spaventa. Ho conosciuto
tante persone che sono state bocciate. Il suggerimento che mi è arrivato è seguire le lezioni, perché la docente dà parecchia importanza alla frequenza”. La convivenza al corso con studenti di anni successivi al primo può creare delle difficoltà logistiche, come sottolinea Martina: “quando l’aula è grande, non ci sono problemi. A volte, però, le classi non sono abbastanza capienti, soprattutto al corso di Biologia. Arrivano in aula studenti di altri anni che hanno l’esame arretrato, quindi c’è sovraffollamento e qualcuno segue seduto a terra”. Vita da pendolare per Stefano Cavagli che, in attesa di alloggio, si sposta ogni giorno da Benevento: “per me era preferibile che si seguisse tre volte la settimana. Parto di casa alle 7 e arrivo comunque tardi alla lezione delle 9. Prenderò casa
qui”. Al momento, il carico di lavoro “è fattibile. Però il 17 novembre inizia Chimica, che è annuale, e non si fermerà nemmeno durante la sessione d’esame. Con tre materie diventa complesso”. Ansia per Biologia: “è uno studio specifico. Ho comprato il libro e mi ha spaventato. È di 1300 pagine e la docente ha detto che va studiato tutto”. Viene da Cosenza, invece, Emanuele Scarpelli: “mi sono molto piaciute le strutture del Dipartimento e le prime lezioni. Volevo iscrivermi a Medicina, ma dopo questo impatto sono contento di come siano andate le cose al test”.
Ciro Baldini
- Advertisement -




Articoli Correlati