Superati gli insegnamenti fondamentali del primo anno, il principale ostacolo per gli studenti di Ingegneria delle Telecomunicazioni è l’esame di Teoria dei segnali, con il prof. Antonio Napolitano. Alcuni studenti riferiscono di aver ripetuto la prova scritta fino a sei-sette volte, di averlo lasciato per ultimo, di aver già cominciato a lavorare alla tesi in attesa di superare l’esame. Se qualcuno pensa che sia importante imparare formule a memoria e ripetere le medesime frasi dei testi, il docente collega gli scarsi risultati ottenuti ad una preparazione in Matematica molto scadente. “Sebbene sia chiaro, oltre che consigliato, sostenere l’esame di Teoria dei segnali dopo i due di Analisi e quello di Geometria, talvolta gli allievi non ne tengono conto o, pur avendoli sostenuti, hanno grosse carenze in Matematica”, afferma il prof. Napolitano. Il primo scoglio è la prova scritta, che “la maggioranza supera stentatamente”. “Si tratta di tre esercizi – spiega il docente – da svolgere in due ore e mezza. Sono sempre della stessa tipologia e riguardano le serie di Fourier, la trasformata di Fourier e il filtraggio. C’è da dire che, durante il corso, svolgiamo molti esercizi in aula e che i ragazzi si possono allenare anche a casa con quelli pubblicati sul sito internet di Facoltà (www.ingegneria.uniparthenope.it). Per superare lo scritto, è necessario raggiungere quindici punti (ogni esercizio ne vale dieci)”. Se, però, non si conosce la Matematica, sorgono i problemi. “Le difficoltà maggiori – continua Napolitano – sono relative ai numeri complessi e, spesso, alla rappresentazione delle funzioni anche semplici”. Dunque, più che cercare di imparare formule a memoria, bisognerebbe riprendere i libri di Analisi. “In aula svolgo tutte le tipologie di esercizi e rappresento le funzioni. Nel momento in cui lo studente si rende conto di non conoscere un determinato argomento, per esempio i numeri complessi che scrivo alla lavagna, o i grafici, deve riprendere i libri di Analisi e studiare. Ovviamente può anche chiedere al docente. Durante le spiegazioni, del resto, riprendo alcuni elementi di Matematica, certo non tutti”. Le formule non vanno memorizzate, ma capite, conclude Napolitano, perché studiare significa comprendere il significato di quello che di ripete. “Se, esprimendosi, ci si rende conto di non aver compreso appieno ciò che si dice, allora è necessario tornare indietro, recuperare le nozioni perse e ragionarci su”.