Poco più di 450, su 650 prenotati, i ragazzi che lo scorso 4 ottobre hanno affollato le aule dell’edificio 8 di Monte Sant’Angelo per sostenere il test di autovalutazione per l’accesso al Corso di Laurea in Sociologia. E’ il primo anno che gli aspiranti sociologi hanno l’obbligo di svolgere un test, non selettivo, ma che assolve allo scopo di far capire da subito quali sono le discipline che si andranno ad affrontare nel percorso di studi, oltre a far riflettere ulteriormente sulla scelta della Facoltà più adatta ad ognuno.
Abbiamo raccolto un po’ di opinioni tra i neo-diplomati in fila per il riconoscimento prima di entrare in aula. “Mi iscriverò a Sociologia – dice Antonella, 19enne di Arzano – perché in futuro voglio occuparmi di selezione del personale. So che i corsi cominceranno a breve e che è importante seguirli, ma, proprio domani, inizierò a lavorare come commessa, per avere un minimo di indipendenza economica e anche perché andare all’Università costa! Sarà dura ma spero di riuscire a conciliare studio e lavoro”. Anche Tonia, ventenne di Marano, sembra avere le idee abbastanza chiare sul proprio futuro: “Fino allo scorso anno, ero iscritta a La Sapienza, al Corso di Laurea in Scienze sociali, ma ho deciso di trasferirmi perché non mi trovavo bene”. Si immatricolerà a Napoli con l’obiettivo di “finire gli studi nei tempi accademici per poi specializzarmi nel settore del marketing e della pubblicità”. “Sono già indietro di un anno – dice – dovrò darmi da fare”. Ad un gruppetto di ragazzi che legge un quotidiano, chiediamo cosa li ha spinti a scegliere un Corso di Laurea che qualcuno reputa debole dal punto di vista occupazionale. “Secondo me, – afferma Marco, 19 anni di Napoli – se fatto bene, è un Corso che offre buone opportunità lavorative sia nell’ambito della comunicazione che nel sociale. In Campania, però, ci sono poche aziende e troppi raccomandati ed è per questo che entrare nel mondo del lavoro, oggi, risulta così complicato”. Marco raccoglie il consenso di molti ragazzi. “Forse – dice Elena, neo-diplomata originaria di Nola – studiare Sociologia significa, poi, trovare lavoro al Nord perché qui a Napoli non vedo tanti annunci di lavoro che richiedono persone specializzate nell’ambito della comunicazione o della ricerca sociale. E’ ancora presto per decidere, ma penso che, dopo la Triennale al Federico II, proseguirò con la Specialistica presso un’altra Università”. Qualcuno sceglie Sociologia perché affascinato dagli insegnamenti. Afferma Alessandra: “si tratta di discipline che ci aiutano a comprendere meglio la società nella quale viviamo”. Diversi gli aspiranti giornalisti. “Eravamo indecisi tra Lettere e Sociologia – sostengono Silvia e Armando – sono due percorsi di studi entrambi validi per poi tentare la carriera di giornalista”. Tra la folla, abbiamo incontrato anche tanti incerti o ragazzi che ripiegano su Sociologia perché non sono riusciti ad entrare in altre Facoltà a numero programmato. “Sono venuta a provare i test perché, a Sociologia, l’ingresso è facile!”, afferma una ragazza che preferisce mantenere l’anonimato. Non è l’unica. “Ho le idee molto confuse sul mio futuro – confessa Maria, del quartiere Pianura, diplomata all’istituto tecnico – vorrei capire, in linea generale, quello che si studia a Sociologia, ma non so con certezza se mi iscriverò a questa Facoltà. Magari provo per un anno”. Alba e Valentina, compagne di liceo, hanno sostenuto la prova d’ingresso a Psicologia presso la Sun, ma non l’hanno superata. “Il mio sogno è diventare psicanalista, quindi l’anno prossimo sosterrò di nuovo i quiz a Psicologia – dice Valentina – Per ora, però, mi iscrivo a Sociologia nella speranza che, il prossimo anno, mi venga convalidato qualche esame”. Alba precisa di aver ben compreso la differenza tra la Sociologia e la Psicologia “anche se ci sono alcuni aspetti in comune”. “Ho tanti dubbi, però, – continua – sugli sbocchi occupazionali che può offrire un Corso di Laurea come Sociologia, perché sembra molto generico”. Non è molto chiaro a molti chi è e cosa fa il sociologo. Qualcuno ha fatto riferimento agli assistenti sociali, “come quelli richiesti dal Comune di Napoli, nell’ultimo concorso”, qualcun altro a professionisti impegnati nell’ambito della Sanità.
Maddalena Esposito
Abbiamo raccolto un po’ di opinioni tra i neo-diplomati in fila per il riconoscimento prima di entrare in aula. “Mi iscriverò a Sociologia – dice Antonella, 19enne di Arzano – perché in futuro voglio occuparmi di selezione del personale. So che i corsi cominceranno a breve e che è importante seguirli, ma, proprio domani, inizierò a lavorare come commessa, per avere un minimo di indipendenza economica e anche perché andare all’Università costa! Sarà dura ma spero di riuscire a conciliare studio e lavoro”. Anche Tonia, ventenne di Marano, sembra avere le idee abbastanza chiare sul proprio futuro: “Fino allo scorso anno, ero iscritta a La Sapienza, al Corso di Laurea in Scienze sociali, ma ho deciso di trasferirmi perché non mi trovavo bene”. Si immatricolerà a Napoli con l’obiettivo di “finire gli studi nei tempi accademici per poi specializzarmi nel settore del marketing e della pubblicità”. “Sono già indietro di un anno – dice – dovrò darmi da fare”. Ad un gruppetto di ragazzi che legge un quotidiano, chiediamo cosa li ha spinti a scegliere un Corso di Laurea che qualcuno reputa debole dal punto di vista occupazionale. “Secondo me, – afferma Marco, 19 anni di Napoli – se fatto bene, è un Corso che offre buone opportunità lavorative sia nell’ambito della comunicazione che nel sociale. In Campania, però, ci sono poche aziende e troppi raccomandati ed è per questo che entrare nel mondo del lavoro, oggi, risulta così complicato”. Marco raccoglie il consenso di molti ragazzi. “Forse – dice Elena, neo-diplomata originaria di Nola – studiare Sociologia significa, poi, trovare lavoro al Nord perché qui a Napoli non vedo tanti annunci di lavoro che richiedono persone specializzate nell’ambito della comunicazione o della ricerca sociale. E’ ancora presto per decidere, ma penso che, dopo la Triennale al Federico II, proseguirò con la Specialistica presso un’altra Università”. Qualcuno sceglie Sociologia perché affascinato dagli insegnamenti. Afferma Alessandra: “si tratta di discipline che ci aiutano a comprendere meglio la società nella quale viviamo”. Diversi gli aspiranti giornalisti. “Eravamo indecisi tra Lettere e Sociologia – sostengono Silvia e Armando – sono due percorsi di studi entrambi validi per poi tentare la carriera di giornalista”. Tra la folla, abbiamo incontrato anche tanti incerti o ragazzi che ripiegano su Sociologia perché non sono riusciti ad entrare in altre Facoltà a numero programmato. “Sono venuta a provare i test perché, a Sociologia, l’ingresso è facile!”, afferma una ragazza che preferisce mantenere l’anonimato. Non è l’unica. “Ho le idee molto confuse sul mio futuro – confessa Maria, del quartiere Pianura, diplomata all’istituto tecnico – vorrei capire, in linea generale, quello che si studia a Sociologia, ma non so con certezza se mi iscriverò a questa Facoltà. Magari provo per un anno”. Alba e Valentina, compagne di liceo, hanno sostenuto la prova d’ingresso a Psicologia presso la Sun, ma non l’hanno superata. “Il mio sogno è diventare psicanalista, quindi l’anno prossimo sosterrò di nuovo i quiz a Psicologia – dice Valentina – Per ora, però, mi iscrivo a Sociologia nella speranza che, il prossimo anno, mi venga convalidato qualche esame”. Alba precisa di aver ben compreso la differenza tra la Sociologia e la Psicologia “anche se ci sono alcuni aspetti in comune”. “Ho tanti dubbi, però, – continua – sugli sbocchi occupazionali che può offrire un Corso di Laurea come Sociologia, perché sembra molto generico”. Non è molto chiaro a molti chi è e cosa fa il sociologo. Qualcuno ha fatto riferimento agli assistenti sociali, “come quelli richiesti dal Comune di Napoli, nell’ultimo concorso”, qualcun altro a professionisti impegnati nell’ambito della Sanità.
Maddalena Esposito