Tre aule da 300-350 posti per le matricole di Biotecnologie per la Salute

A Biotecnologie per la Salute è tutto pronto per la ripartenza. L’appuntamento prestabilito per la ripresa delle attività didattiche è la settimana del 5 ottobre. “Stiamo lavorando da luglio per garantire, sia alle matricole che agli studenti del secondo e terzo anno, le attività in presenza e abbiamo raggiunto l’obiettivo”, sottolinea il prof. Nicola Zambrano, Coordinatore del Corso. Chi volesse seguire le lezioni da casa, comunque, potrà farlo attraverso la piattaforma Teams. “Per le 450 matricole avremo a disposizione tre aule da 300-350 po sti nella sede del CESTEV, le aule più grandi del Complesso. I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi da 150 in base all’iniziale del cognome. Rispetto agli anni scorsi abbiamo articolato le lezioni su tre giorni anziché su quattro e gli orari sono online già da agosto”. Torneranno in presenza anche tutti i laboratori, le esercitazioni e i tirocini: “Nei prossimi giorni la Scuola emanerà, su nostra proposta, un bando per ricercare gli esercitatori, ovvero assegnisti o dottori di ricerca, che svolgono l’attività con gli studenti. Quanto ai laboratori, normalmente hanno una capienza di 25 persone. Valuteremo sul campo quali numerosità saranno accettabili per garantire l’accesso in sicurezza”. Quanto ai tirocini, “stanno riprendendo anche se un po’ più lentamente perché c’è molta prudenza. L’Ateneo ci ha dato questa possibilità che si dovrà interfacciare con le capacità dei singoli docenti di accogliere gli studenti. Per lo più si tratta appunto di tirocini intramoenia. In questo momento tendiamo ad essere più protettivi. Quasi contestualmente all’inizio delle lezioni, poi, ci sarà la riapertura anche delle aule studio”. Il docente ha già incontrato gli studenti del secondo e terzo anno “e li ho invitati a scaricare l’app Immuni, di cui stiamo sentendo parlare molto, ma che forse ci preoccupa un po’. L’università, inoltre, sta attivando anche Go-In che ci potrà consentire di monitorare i flussi e avere un’idea delle numerosità che frequentano le sedi”. La competizione per l’accesso al Corso, quest’anno è stata davvero ardua: ben 3567 i candidati. “Abbiamo avuto un numero di adesioni quasi triplo rispetto agli scorsi anni, il che può avere diverse chiavi di lettura. C’è il fattore culturale visto che, in questo momento, si parla molto di biotecnologie, soprattutto di area medica. Il nostro Corso, inoltre, durante il lockdown ha fatto un’intensa attività di orientamento che ha riscosso molto successo”. Avrà contribuito anche “la gratuità della partecipazione alla selezione nonché l’assenza di un test di ingresso – la graduatoria è stata stilata, infatti, sulla base del voto di maturità – Il nostro test, comunque, non era molto selettivo e il Corso fornisce agli studenti tutti gli strumenti adatti a colmare gap e partire con le stesse conoscenze. I primi in graduatoria sono chiaramente i diplomati con 100 e lode e 100, ma adesso partiranno gli scorrimenti sicché potrebbero essere raggiunti anche altri ragazzi fortemente motivati a frequentare Biotecnologie per la Salute”.

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