Andrea Apolito, 24 anni, è stato eletto come rappresentante nella Commissione Didattica Paritetica del Corso di Studi Magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa, destinata a formare i comunicatori del settore privato e pubblico. Frequenta il secondo anno. “Complessivamente – dice – siamo circa settanta studenti alla Magistrale. Gran parte proveniamo dalla Triennale in Scienze della Comunicazione”.
Illustra le principali questioni che stanno a cuore agli iscritti. “C’è un problema relativo al secondo anno in particolare e che riguarda la ripartizione degli esami tra i due semestri. Squilibrata. A conclusione del primo semestre potremo sostenere solo la prova di Diritto commerciale. A conclusione del secondo semestre ci si ritroverà ad affrontare 4 esami: Teorie e tecniche dell’analisi di mercato, Comunicazioni delle amministrazioni pubbliche e due a scelta. Se si considera che il secondo semestre è anche quello durante il quale entra nel vivo la preparazione della tesi di laurea e si svolge il tirocinio in azienda, è evidente che non ci sarà un attimo per tirare il fiato. Molto meglio sarebbe stato se l’organizzazione didattica avesse previsto almeno un altro esame al primo semestre. Ciò avrebbe consentito di rendere meno pesante il carico didattico del secondo”.
Altro tema rilevante, per gli studenti: le modalità di valutazione delle esperienze condotte in aziende. Spiega Apolito: “È previsto che lo svolgimento di attività lavorative in realtà in cui si svolgano mansioni affini a quelle per le quali forma il Corso di studi consenta di accumulare un certo numero di crediti. Utili, questi ultimi, ad evitare i due esami a scelta oppure lo stage del secondo semestre del secondo anno. La valutazione compete, ovviamente, all’Ateneo. Fin qui, tutto bene. Il punto, però, è che, per come si svolge adesso, risulta piuttosto macchinosa. Noi studenti dobbiamo compilare l’allegato D nel quale illustriamo la nostra esperienza lavorativa. Lo depositiamo in uno scatolone in segreteria. Il verdetto arriva circa un mese più tardi. Se è negativo, ci si trova a dover affannosamente organizzarsi per lo stage del secondo semestre: 310 ore per undici crediti formativi. Sarebbe meglio se la verifica dell’idoneità dell’esperienza lavorativa, ai fini della sostituzione dei due esami a scelta o dello stage del secondo semestre, avvenisse in tempo reale. Per esempio, si potrebbe presentare il modulo ad una commissione che lo esamina e subito esprime il suo giudizio. O, magari, se ci sono punti dubbi ed aspetti da chiarire, interroga seduta stante lo studente”.
A Comunicazione pubblica e d’impresa la domanda di tesi di laurea va presentata almeno nove mesi prima della prevista seduta. Tra i professori più richiesti: Umberto Costantini (Teoria e tecniche delle analisi di mercato) e Francesco Perillo (Gestione delle risorse umane).
Illustra le principali questioni che stanno a cuore agli iscritti. “C’è un problema relativo al secondo anno in particolare e che riguarda la ripartizione degli esami tra i due semestri. Squilibrata. A conclusione del primo semestre potremo sostenere solo la prova di Diritto commerciale. A conclusione del secondo semestre ci si ritroverà ad affrontare 4 esami: Teorie e tecniche dell’analisi di mercato, Comunicazioni delle amministrazioni pubbliche e due a scelta. Se si considera che il secondo semestre è anche quello durante il quale entra nel vivo la preparazione della tesi di laurea e si svolge il tirocinio in azienda, è evidente che non ci sarà un attimo per tirare il fiato. Molto meglio sarebbe stato se l’organizzazione didattica avesse previsto almeno un altro esame al primo semestre. Ciò avrebbe consentito di rendere meno pesante il carico didattico del secondo”.
Altro tema rilevante, per gli studenti: le modalità di valutazione delle esperienze condotte in aziende. Spiega Apolito: “È previsto che lo svolgimento di attività lavorative in realtà in cui si svolgano mansioni affini a quelle per le quali forma il Corso di studi consenta di accumulare un certo numero di crediti. Utili, questi ultimi, ad evitare i due esami a scelta oppure lo stage del secondo semestre del secondo anno. La valutazione compete, ovviamente, all’Ateneo. Fin qui, tutto bene. Il punto, però, è che, per come si svolge adesso, risulta piuttosto macchinosa. Noi studenti dobbiamo compilare l’allegato D nel quale illustriamo la nostra esperienza lavorativa. Lo depositiamo in uno scatolone in segreteria. Il verdetto arriva circa un mese più tardi. Se è negativo, ci si trova a dover affannosamente organizzarsi per lo stage del secondo semestre: 310 ore per undici crediti formativi. Sarebbe meglio se la verifica dell’idoneità dell’esperienza lavorativa, ai fini della sostituzione dei due esami a scelta o dello stage del secondo semestre, avvenisse in tempo reale. Per esempio, si potrebbe presentare il modulo ad una commissione che lo esamina e subito esprime il suo giudizio. O, magari, se ci sono punti dubbi ed aspetti da chiarire, interroga seduta stante lo studente”.
A Comunicazione pubblica e d’impresa la domanda di tesi di laurea va presentata almeno nove mesi prima della prevista seduta. Tra i professori più richiesti: Umberto Costantini (Teoria e tecniche delle analisi di mercato) e Francesco Perillo (Gestione delle risorse umane).