Tutta un’altra Psicologia

Aria di nuovo nei corridoi del Dipartimento di Studi Umanistici. A Psicologia cambio della guardia al coordinamento didattico, ruolo affidato per il prossimo triennio al prof. Orazio Miglino, docente di Psicologia dei processi di sviluppo e di apprendimento, subentrato al prof. Francesco Palumbo dalla metà di settembre, in un momento di forte trasformazione dell’offerta didattica. In particolare, appare completamente rinnovato il Corso di Laurea Magistrale. Obiettivo cardine: “sviluppare teorie, metodologie e tecniche atti a favorire competenze necessarie per l’intervento della figura dello psicologo in diverse sfere d’azione”, le parole del nuovo Coordinatore. Due i curricula previsti, “entrambi con una spiccata connotazione”: Psicologia clinica e di comunità – “settore di studi che rientra nel corpus tradizionale di Psicologia in ambito federiciano e che desta particolare interesse nell’immaginario collettivo, da noi così come in altre Università italiane” – più orientato sull’intervento clinico negli ambiti della salute o in caso di specifiche manifestazioni psicopatologiche, e il curriculum new entry ‘Psicologia dei processi di sviluppo e di apprendimento’, finalizzato a “facilitare l’intervento in contesti formativi, educativi e riabilitativi tramite l’individuazione e il potenziamento dei fattori protettivi dello sviluppo nonché strategie di prevenzione dei fattori di rischio”. Da sfatare un falso mito: Psicologia clinica non è sinonimo soltanto di psicoterapia del disagio psichico, ma denota anche “attività di consulenza volte a stimolare lo sviluppo e il benessere psicologico della persona lungo tutto il corso della sua vita sul piano cognitivo, affettivo e sociale”. Basti pensare ai processi di crescita personale legati all’età evolutiva, di apprendimento ed educazione nelle scuole, di inclusione e convivenza sociale o di impatto relazionale tra i singoli individui, gruppi e comunità per avere così solo una vaga idea di quante numerose branche abbracci la psicologia. Insomma, “oggi gli psicologi sono chiamati a intervenire su tanti fronti: alcuni di nicchia e iper-specialistici, altri di necessità immediata, data l’emergenza sociale in corso”. 
Nuovi docenti
Ad arricchire un quadro già di per sé promettente il contributo di nuovi docenti. Primus inter pares, il prof. Dario Bacchini, “docente di Psicologia dello Sviluppo, precedentemente presso l’Università Luigi Vanvitelli, nonché studioso riconosciuto a livello internazionale”; la prof.ssa Paola Marangolo, neuropsicologa clinica, che “collabora con cliniche importanti di riabilitazione cognitiva, un fattore interessante per la ricerca a cavallo tra psicologia e neuroscienze”; il prof. Davide Marocco, psicometrista, appena tornato dall’Università di Plymouth, il quale “ha già portato alla Federico II alcuni progetti finanziati dalla Comunità Europea”. Infine, non insegnerà direttamente a Psicologia ma è un recente acquisto di Medicina il prof. Mauro Maldonado, docente di Psicopatologia generale, “specializzato nello studio del fenomeno della coscienza”. Insomma, non trascurabile il peso dei nuovi orientamenti scientifici che vanno a consolidare, ma non sostituire, l’offerta tradizionale innervata su discipline d’ambito neuropsichiatrico, filosofico, antropologico, statistico, pedagogico. Valore aggiunto del Corso di Laurea Magistrale è, inoltre, la possibilità di ‘personalizzare’ via via il proprio percorso con attività formative mirate a un’ulteriore specializzazione. “Al primo semestre del primo anno i due indirizzi condividono un’impostazione comune, dopodiché si va sempre più esplicitando il taglio curricolare fino ad arrivare all’ultimo semestre del secondo anno, interamente dedicato ad attività di laboratorio, tirocinio e tesi”. Nell’architettura del Corso, “abbiamo deciso di destinare un momento preciso solo all’inserimento professionale, ritenendo giusto che per almeno sei mesi i ragazzi potessero dedicarsi all’applicazione di ciò che hanno studiato, senza l’onere della frequenza ai corsi”. Sono in programma, perciò, numerose iniziative in collaborazione con centri di riabilitazione e accoglienza, associazioni, scuole e case famiglia con lo scopo di “agganciare sempre di più gli studi accademici al territorio”.
Le novità finora hanno incontrato il favore degli studenti. Una lieve sofferenza si era riscontrata l’anno scorso per le immatricolazioni alla Magistrale (“Avevamo tanti candidati quanti posti messi a disposizione”), da quest’anno il disco è cambiato: “Abbiamo avuto 206 candidati per 120 posti, quasi il doppio quindi, cosa che non capita altrove, peraltro coinvolgendo molti studenti che non provengono dall’Ateneo, i quali hanno percepito le specificità della nostra offerta”. Per il Corso di Laurea Triennale nessun cambiamento all’orizzonte. “Vengo dalla tradizione della Psicologia sperimentale: so bene che si cambia una variabile per volta, altrimenti non si può constatare con esattezza l’effetto prodotto”. Forse in seguito si provvederà a ritocchi di tipo organizzativo “per migliorare la vita degli studenti più che i contenuti del Corso”. Agli immatricolandi il docente non manca di fare una raccomandazione: “Partire dalla passione per farne una professione. Quando non c’è interesse, diventa complicato acquisire teorie e tecniche dai libri”. Prima di incamminarsi sulla strada degli studi specialistici è, intanto, consigliabile dedicare il giusto tempo alla comprensione delle proprie inclinazioni, per poi “isolare il campo in cui s’intende specializzarsi: attualmente la psicologia racchiude tanti sottoinsiemi che vanno dal microrganico con la psicofarmacologia ai processi di sviluppo e socializzazione”. Un territorio sconfinato di cui si fa comune denominatore l’attenzione per l’essere umano. “Finché esistono gli uomini si lavora. Se al mondo non esistessero più gli uomini ma solo le macchine… ne parliamo la prossima volta”, scherza il prof. Miglino ammiccando alle proprie ricerche in fatto di scienze cognitive e intelligenza artificiale
Sabrina Sabatino
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