Un Ateneo giovane ed in forte crescita

“E’ un ateneo giovanissimo, con un buon rapporto studenti-docenti, anche per il contenuto numero di iscritti. Il corpo docente molto giovane e disponibile. E poi abbiamo Facoltà – come quelle di Scienze Ambientali e di Scienze Politiche- uniche in Italia. Inoltre, quasi tutte le sedi universitarie sono di interesse storico”: i tratti peculiari della Seconda Università degli Studi di Napoli (sedi a Caserta, Napoli, Aversa, S.Maria Capua Vetere), secondo il Rettore Antonio Grella. Un Ateneo rosa: “è vero. Da noi il 53% dei dipendenti sono donne”.
I punti di eccellenza: “Economia Aziendale va a vele spiegate, Architettura ci è invidiata, il settore delle Biotecnologie è molto avanzato”, senza dimenticare la variegata offerta  della Facoltà di Medicina. 
Il punto sulle realizzazioni in campo edilizio, in otto anni di rettorato – Grella passerà il testimone dal primo novembre al prof. Francesco Rossi- “prima non avevamo alcuna sede universitaria. Abbiamo acquisito nuovi edifici (l’ex Palazzo delle Poste di Caserta e il nuovo Policlinico a Caserta) con un investimento di 400 milioni di euro. In 14 anni siamo arrivati a 28 mila studenti e speriamo di non superare i 35 mila, perché altrimenti potremmo avere difficoltà”.
Gli accordi internazionali. Collaborazioni sono in atto con i paesi dell’area del Mediterraneo (“Tunisia e Marocco”) e con “il continente americano”. “Molto c’è ancora da fare”, dice Grella. “E’ un aspetto che il mio successore Rossi amplierà ulteriormente”.
I giovani ed il futuro occupazionale. “La provincia di Caserta soffre ormai da anni di una profonda crisi nel tessuto industriale. Così si accentua il fenomeno della fuga in altre regioni da parte dei nostri giovani. Ed una popolazione che perde i giovani non ha futuro”. “Buona, invece, la qualità dei nostri laureati”.  
Gli atenei che risposte possono dare? “Possono rispondere solo con la formazione, anche alta, come è tradizione degli atenei campani. Però senza l’industria e senza opportunità, i nostri laureati, comunque, troveranno lavoro solo altrove”. (P.I.)
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