Studenti sull’orlo di una crisi di nervi, fra date d’esame ravvicinate e programmi di studio che si accavallano. Annaspano maggiormente le matricole, recuperare ciò che non è stato fatto nel primo semestre è doveroso, mettere in pratica i buoni propositi è tutta un’altra storia.“Gli esami non sono andati benissimo durante la scorsa sessione – afferma Silvia Spina, matricola – Mi ero ripromessa di recuperare durante questi mesi, i miei piani, però, sono andati a farsi benedire. Ho la prova di Storia del diritto romano e di Filosofia del diritto lo stesso giorno, l’8 giugno. So che sono discipline afferenti a due semestri diversi, ma gli studenti hanno bisogno di recuperare, dunque occorrerebbe un margine obbligatorio fra le date d’esame. Si potrebbero sostenere così più prove, senza ulteriori perdite di tempo”. “La mia situazione è molto simile – sottolinea Luisa Varriale – Ho due prove a 48 ore di distanza. Devo recuperare Costituzionale del primo semestre e dare Filosofia del secondo. Purtroppo, non tutti riusciamo ad avere carriere da prendere a modello. Negli scorsi mesi ho avuto dei problemi ed ora sto cercando di recuperare. Di certo, con un calendario più flessibile le cose andrebbero meglio”. In questo clima di crisi generale, molti studenti rinunciano alla prova di Diritto Privato. “Questa disciplina resterà sepolta fino ad ottobre – ammette Gianmarco, matricola – Ho seguito il corso, ma, per le difficoltà riscontrate, ho deciso di lasciar perdere e dedicarmi al recupero. Sosterrò Costituzionale a giugno, meglio studiare questo esame da solo. A luglio mi dedicherò a Filosofia e a Storia del diritto. Passeranno pochi giorni fra una data e l’altra, spero di riuscire in entrambe”. Con il senno di poi, sostiene Jessica Lauro, “mi sarei impegnata di più nei mesi precedenti. Sono arrivata a gennaio spaesata, non ho saputo gestire gli esami ed ora ne pago le conseguenze. Privato non se ne parla, ma devo affrontare Costituzionale il 9 giugno e Filosofia 3 giorni dopo. Questo solo nel primo mese, se voglio avere la speranza di rimettermi in carreggiata”. Secondo la studentessa: “Chi decide i calendari d’esame presuppone che il primo semestre sia andato, eppure quelle date ci sono e vengono considerate comunemente di recupero. Ma quale recupero è possibile se ci sono prove a 24/48 ore di distanza? È una presa in giro, per non farci fare un bel niente”.
Per gli studenti degli anni successivi, stessi disagi, stessi problemi. “Ho Procedura civile il 4 giugno – racconta Emilio Mattera, studente all’ultimo anno – Ad oggi, sono ancora in aula a seguire le lezioni, so che questo non è il mio corso, ma mi serviva un ripasso e ho frequentato perché ne avevo bisogno. Mi ritrovo con la prova a 6 giorni da fine lezioni, a tratti mi sento disperato, c’è tanto ancora da ripetere”. “Questa situazione è più comune di quanto si creda – spiega Sabrina Mignano – Si parte con un programma di recupero, per poi essere smentiti da un calendario assurdo. Giugno è un po’ l’ago della bilancia, nessuno vuole arrivare ad affrontare un nuovo semestre con la zavorra. Però la verità è questa: dovrei sostenere Commerciale l’8 giugno e lo stesso giorno ci sono le prove di Diritto Finanziario. Queste discipline appartengono allo stesso anno e allo stesso semestre e si svolgono contemporaneamente. C’è qualcosa di più incomprensibile?”. Alcuni studenti hanno fatto notare l’’errore’ di valutazione nel calendario degli appelli. “Per una fetta di ragazzi – dichiara Paolo Putorti – quelli il cui cognome è fra M e P, c’è una sovrapposizione fra l’esame di Finanziario e Commerciale. Entrambi si tengono lo stesso giorno, anche se sono esami dello stesso anno e semestre. Una situazione ridicola se si pensa che si svolgono anche alla stessa ora. Questi episodi non dovrebbero mai accadere, già è difficile ottenere la promozione in alcune discipline, se poi quelle ‘minori’ non si possono nemmeno recuperare in altri giorni, siamo davvero in alto mare”. “Sono anni che sopportiamo la sessione estiva – sottolinea Marco Esposito, studente all’ultimo anno – Il giro di esami si chiude in un mese e mezzo, non ci sono date che vanno oltre il 15 luglio. Siamo stanchi di subire queste pressioni, da quando sono matricola raccolgo firme per ‘aggiustare’ questa sessione. Risultati raggiunti? Davvero pochi, quasi nessun docente ascolta le nostre richieste e riformula il calendario”. “Siamo ancora in aula per Diritto Ecclesiastico – dice un gruppo di studentesse – Finiremo i corsi il 27 maggio ed il 5 giugno abbiamo la prova. Sappiamo che questa materia, per complessità, non può essere paragonata ad altre, eppure quanto stress c’è in una preparazione così frettolosa! In 6 giorni dovremmo fare un lavoraccio, bastava, invece, semplicemente spostare la data un po’ più in là”.
Per gli studenti degli anni successivi, stessi disagi, stessi problemi. “Ho Procedura civile il 4 giugno – racconta Emilio Mattera, studente all’ultimo anno – Ad oggi, sono ancora in aula a seguire le lezioni, so che questo non è il mio corso, ma mi serviva un ripasso e ho frequentato perché ne avevo bisogno. Mi ritrovo con la prova a 6 giorni da fine lezioni, a tratti mi sento disperato, c’è tanto ancora da ripetere”. “Questa situazione è più comune di quanto si creda – spiega Sabrina Mignano – Si parte con un programma di recupero, per poi essere smentiti da un calendario assurdo. Giugno è un po’ l’ago della bilancia, nessuno vuole arrivare ad affrontare un nuovo semestre con la zavorra. Però la verità è questa: dovrei sostenere Commerciale l’8 giugno e lo stesso giorno ci sono le prove di Diritto Finanziario. Queste discipline appartengono allo stesso anno e allo stesso semestre e si svolgono contemporaneamente. C’è qualcosa di più incomprensibile?”. Alcuni studenti hanno fatto notare l’’errore’ di valutazione nel calendario degli appelli. “Per una fetta di ragazzi – dichiara Paolo Putorti – quelli il cui cognome è fra M e P, c’è una sovrapposizione fra l’esame di Finanziario e Commerciale. Entrambi si tengono lo stesso giorno, anche se sono esami dello stesso anno e semestre. Una situazione ridicola se si pensa che si svolgono anche alla stessa ora. Questi episodi non dovrebbero mai accadere, già è difficile ottenere la promozione in alcune discipline, se poi quelle ‘minori’ non si possono nemmeno recuperare in altri giorni, siamo davvero in alto mare”. “Sono anni che sopportiamo la sessione estiva – sottolinea Marco Esposito, studente all’ultimo anno – Il giro di esami si chiude in un mese e mezzo, non ci sono date che vanno oltre il 15 luglio. Siamo stanchi di subire queste pressioni, da quando sono matricola raccolgo firme per ‘aggiustare’ questa sessione. Risultati raggiunti? Davvero pochi, quasi nessun docente ascolta le nostre richieste e riformula il calendario”. “Siamo ancora in aula per Diritto Ecclesiastico – dice un gruppo di studentesse – Finiremo i corsi il 27 maggio ed il 5 giugno abbiamo la prova. Sappiamo che questa materia, per complessità, non può essere paragonata ad altre, eppure quanto stress c’è in una preparazione così frettolosa! In 6 giorni dovremmo fare un lavoraccio, bastava, invece, semplicemente spostare la data un po’ più in là”.