Un laureato pluripremiato

Si è laureato in Ingegneria Aerospaziale il 26 maggio 1999, discutendo una tesi nata dalla collaborazione tra università ed industria. Sono stati infatti relatori del lavoro il professor Antonio Moccia, titolare del Corso di Servosistemi aerospaziali presso la Facoltà di Ingegneria della Federico II, e l’ingegner Leonardo Mazzini, responsabile del settore “Attitude and orbit control system dell’Alenia”. Attualmente lavora a Roma, assunto all’Alenia, sia pure con un contratto a tempo determinato. Nel frattempo ha vinto due premi di laurea: uno bandito dall’Agenzia Spaziale Italiana per le tesi particolarmente innovative; un altro promosso dalla Crisalide Press. Quest’ultimo gli è stato assegnato per l’attualità e l’interesse del tema e per la varietà delle applicazioni analizzate dalla sua tesi.
Il curriculum post lauream di Flavio Murolo, 26 anni compiuti a maggio, è di quelli da fare invidia. 
Racconta: “La mia era una tesi sperimentale. L’ho svolta simulando i modelli presso l’Alenia, dove sono stato tra settembre 1998 e maggio 1999, in qualità di laureando. Mi sono laureato con 110 e lode ed ho continuato a collaborare con Alenia fino all’estate dello scorso anno, quando ci siamo salutati. Mi hanno richiamato a settembre per una borsa di studio di sei mesi, durante i quali ho collaborato allo studio di un satellite. Il 14 marzo 2000 è scaduta la borsa di studio, ma loro mi hanno proposto, quasi senza soluzione di continuità, un contratto a tempo determinato, tramite una società interinale. In questo momento mi occupo del progetto di un modello operativo: un satellite di telerilevamento radar”. L’ingegner Murolo si è laureato in cinque anni ed una sessione. Nessuno più di lui, dunque, è qualificato per dare qualche utile dritta agli studenti che si sono iscritti, o stanno per farlo, al primo anno di Ingegneria, in particolar modo al Corso di Laurea Aerospaziale. “E’ una scelta di amore, non di calcolo. Non va fatta sulla base delle prospettive occupazionali, ma solo in base all’interesse verso la disciplina. Altrimenti arrivare in fondo diventa dura. La mia carriera universitaria è stata favorita dal fatto che almeno la metà degli argomenti che dovevo studiare per gli esami mi appassionava. Ancora oggi che lavoro, talvolta anche fino alle dieci di sera, se almeno la metà delle cose che faccio non mi appassionasse sarebbe davvero molto dura”. Secondo suggerimento: “iniziate con il passo giusto. Spesso al primo anno capita di perdere tempo, durante i mesi iniziali. E’ un errore che si paga, perché poi non c’è tempo per recuperare”. 
Gli esami che ricorda con maggior piacere? “Sicuramente sono quelli legati al Controllo di assetto e Sistemi Aerospaziali”.
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