Un po’ di scoramento fra gli studenti delle Magistrali: rischiano di laurearsi senza alcun contatto diretto con l’Università

Il secondo semestre è al via e con l’avanzare delle giornate soleggiate cresce il desiderio di studenti e docenti di rientrare nelle aule e negli spazi delle sedi  di Ingegneria. L’emergenza ancora in corso non impedisce di guardare al futuro e programmare nuove attività formative; tuttavia, soprattutto gli studenti più maturi, nel riflettere sull’ultimo anno vissuto quasi interamente a distanza, non nascondono un po’ di scoramento e perplessità. Insieme con i docenti, però, sono ben chiare quali siano le priorità da affrontare a breve.
Nonostante lo stallo determinato dalle chiusure “sia stato deleterio per tutti, non abbiamo mai smesso di lavorare insieme alle task force che si sono formate in Ateneo, anche per cercare di far sempre chiarezza su quanto accadeva di volta in volta e definire delle linee guida a cui fare riferimento”, dice Luisa Binni, iscritta alla Magistrale in Ingegneria Meccanica per l’Energia e l’Ambiente e rappresentante degli studenti in seno al Dipartimento di Ingegneria Industriale. Il dialogo tra i rappresentanti e l’Ateneo è stato sempre fruttuoso: “Quanto alla tassazione abbiamo chiesto e ottenuto la proroga della seconda rata dal 1° marzo al 30 aprile e, inoltre, la mora sulla terza rata scatterà a partire da luglio. Fresca di Senato Accademico, poi, è la proroga dal 31 marzo al 30 aprile delle immatricolazioni alle Magistrali”. È notizia di questi giorni anche la proroga dell’anno accademico fino al 15 giugno voluta dal Governo, proprio per venire incontro alle esigenze degli studenti. “Mantenere un clima disteso, a maggior ragione ora che in Campania è avvenuto un nuovo cambiamento di fascia, non è semplice. La didattica a distanza è un ottimo supporto ma, appunto, è solo un supporto. Non può costituire la normalità – prosegue Luisa – Pensiamo a chi, come me ad esempio, ha cominciato la Magistrale lo scorso anno. Dopo pochi mesi si è bloccato tutto e, in tanti, rischiamo di laurearci e lasciare l’università senza essere riusciti a stringere un vero rapporto con professori e colleghi negli anni più importanti della nostra formazione”. Il ritorno in presenza, in sicurezza, dovrebbe essere una priorità “così come anche la ripartenza dell’Erasmus, con la Brexit che ha ulteriormente complicato la situazione. C’è attesa anche per l’Erasmus Traineeship che lo scorso anno alla fine non fu proprio pubblicato”.
Seminari professionalizzanti a Edile
“Esattamente un anno fa mi sentii alquanto avvilita – ricorda la prof.ssa Marina Fumo, Coordinatrice della Magistrale in Ingegneria Edile – Con lo stop alla didattica in presenza, ai viaggi, alle uscite sul territorio, temevo che gli studenti avrebbero perso tanto nella loro formazione. Invece, abbiamo trovato delle formule che consentono comunque di arricchire la loro esperienza didattica”. Sono già in programma “dei seminari professionalizzanti, che hanno caratterizzato il mio mandato da coordinatrice fin dall’inizio. In questo momento, se gli studenti non possono essere fisicamente nel mondo delle professioni, possono almeno incontrare virtualmente importanti personalità dei settori di interesse”. Si parlerà, ad esempio, “di culture sismiche locali. Ci collegheremo anche con Pompei Scavi che ha, a capo della Segreteria Tecnica, un nostro ex studente. È un grande orgoglio anche perché nell’ambito tecnico di Pompei Scavi c’è sempre stata una predominanza di architetti e archeologi”. Tra gli interventi più apprezzati degli scorsi mesi, e che si intende ripetere, “quelli di professionisti da tutto il mondo, asiatici, africani, sudamericani che, per quanto non parlassero benissimo l’italiano, sono riusciti a comunicare con i nostri ragazzi. Quando sono intervenuti in pieno lockdown hanno rappresentato una fonte di speranza e di evasione dalle quattro mura in cui tutti ci eravamo trovati costretti”.
Loda l’impegno dei docenti nel preservare le attività pratico-laboratoriali che connotano i Corsi di Ingegneria, Miryam Pirozzi, che regge ancora la carica rappresentante nel Consiglio del Corso di Studi in Ingegneria dell’Automazione e Robotica in attesa delle prossime elezioni: “Posso portare come esempio il dialogo che abbiamo avuto con il nostro Coordinatore, il prof. Gianmaria De Tommasi – spiega la studentessa – Ci ha assicurato che noi studenti non verremo lasciati indietro e che il corpo docente farà di tutto per riportarci nei laboratori. Hanno pienamente compreso la nostra preoccupazione nel concludere un Corso di Laurea Magistrale senza aver mai approcciato un’attività laboratoriale”. Un plauso va anche a tutti i Direttori di Dipartimento e Coordinatori di Corsi “che in questi mesi hanno fatto un lavoro egregio, sostenendoci continuamente. In Triennale mi sono laureata a distanza anche io e ricordo le emozioni contrastanti e le belle parole che ci ha rivolto il nostro Coordinatore”. Un ulteriore incoraggiamento “è arrivato di recente anche da una lettera del Rettore Lorito con cui ci informava che è stata attivata la fornitura di tablet alle matricole con Isee basso e che continua l’attività di monitoraggio del sistema di climatizzazione delle aule e del cambio dei filtri e che si sta ulteriormente potenziando la parte hardware per la didattica blended”.
Poter riavere gli studenti in Dipartimento è una speranza condivisa anche dai docenti. “Gli allievi andranno accolti in sicurezza per lo svolgimento di tutte le loro attività, soprattutto quelle sperimentali che ci caratterizzano particolarmente – afferma il prof. Luigi Carrino, Direttore del Dipartimento di Ingegneria chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale – avviandoci al superamento del momento peggiore che è stato quello in cui i nostri spazi sono stati quasi del tutto vuoti”. Sulla ricerca: “Registro con grande soddisfazione un’evidente volontà del sistema territoriale, in particolare delle imprese, ad una sorta di resilienza attiva. In questo momento in cui le produzioni sono rallentate, o in alcuni casi ferme, si investe nella riorganizzazione, nella formazione del capitale umano e nella digitalizzazione”. Il Dipartimento “è molto impegnato al fianco di imprese di settori diversi e la sensazione è che noi tutti si voglia fare ancora di più rispetto a prima, soprattutto in termini di relazioni sul territorio. Noi continuiamo anche a stringere sempre più convenzioni per tirocini. Le imprese vogliono investire nei rapporti con il sistema universitario e sulla ricerca e innovazione”. Lavori in corso: “Abbiamo rimodernato alcuni laboratori, altri sono in via di ammodernamento e abbiamo allestito alcuni open space destinati agli studenti”.
“Ho perso un po’ la motivazione”
Che cosa si è perso in questo anno di attività a distanza e riduzione dei contatti interpersonali? “Tanto – risponde Andrea Falotico, laureando in Ingegneria Informatica che ha concluso il suo mandato come Consigliere di Dipartimento e di Scuola, cariche che regge ancora nell’attesa delle prossime elezioni – L’università era il luogo in cui andavo cinque giorni a settimana restandoci dalle 9.00 alle 18.00. A livello emotivo non ho vissuto molto bene tutta questa situazione, che mi ha portato a perdere un po’ la motivazione. Ma questa è una considerazione personale, c’è anche chi con la didattica a distanza si è trovato bene”. Andrea percepisce una certa situazione di stallo: “Ci sono cose che vanno sempre avanti come la ricerca, i laboratori. Ma proprio a proposito delle attività pratiche, se parliamo del mio Corso Triennale, ad esempio, ci sono numeri alti che sono difficili da gestire in presenza anche su turnazioni”. Poi commenta: “Il rischio in questo periodo è di fare un passo in avanti verso la risoluzione dell’emergenza e, contemporaneamente, più di un passo indietro. Non ci resta che proseguire con la campagna vaccinale e rispettare tutte le norme”. Dialoga con i suoi studenti il Corso in Ingegneria Navale. “I ragazzi sono un po’ turbati, vogliono le lezioni in sede, ma sono anche spaventati dall’impiego dei mezzi di trasporto – informa il Coordinatore, prof. Guido Boccadamo – Stiamo immaginando anche il rientro del primo anno Magistrale ed eventualmente del secondo. Riserveremo attenzione in particolare a studenti che devono portare avanti le tesi e ai corsi laboratoriali”.
Lezioni in presenza, riapertura delle aule studio e delle biblioteche, pur nel pieno rispetto delle norme di contenimento del Covid, sono tra le priorità identificate anche da Maria Aiello, studentessa alla Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Consigliere degli Studenti di Ateneo, membro dell’associazione studentesca ASSI Ingegneria: “purtroppo, ad oggi, ancora non sembra essere ancora possibile”. A breve “avremo un incontro con il prof. Massimiliano Fabbricino, il nostro Coordinatore, che ha in mente alcune attività per farci sentire la vicinanza dei docenti e per raccogliere eventuali proposte”. C’è nell’aria un po’ di scoramento “anche per aver perso delle visite tecniche che avremmo dovuto fare e che sono state rimandate. Alcuni di noi però si stanno avvicinando alla laurea e stiamo effettivamente perdendo la speranza di recuperare”.
Carol Simeoli

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