Un volume dedicato alla Brau

Se alla nuova Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica (Brau) è mancata un’inaugurazione ufficiale, un’occasione per mostrare al pubblico la nuova sede in tutto il suo valore storico è stata la presentazione, tenutasi il 28 aprile, del libro dedicato proprio al complesso monumentale. ‘Sant’Antoniello a Port’Alba – storia, arte, restauro’, il volume a cura dell’architetto Aldo Pinto, che ha coordinato il restauro della struttura di Piazza Bellini, e della storica e teologa Adriana Valerio, è un libro, impreziosito da numerose fotografie oltre che da riproduzioni di stampe e piantine d’epoca, che, attraverso diversi contributi e diversi approcci (storico, archeologico, architettonico), ricostruisce le trasformazioni dei due palazzi nobiliari (poi divenuti convento) che ospitano attualmente la nuova Biblioteca.
In occasione della presentazione del volume, si sono tenute anche le prime visite guidate al complesso monumentale, sempre a cura dell’architetto Pinto, con alcuni approfondimenti mirati, come l’illustrazione dei dipinti e della statua di S. Michele, nella chiesa di S. Antoniello, da parte della dott.ssa Luciana Arbace, e l’illustrazione dei rinvenimenti archeologici a cura della dott.ssa Daniela Giampaola. Dopo le visite guidate, l’incontro è stato inaugurato dal Rettore Guido Trombetti e dall’ex Rettore Fulvio Tessitore, ideatore del progetto originario del recupero della sede per una nuova biblioteca, poi portato avanti dal suo successore: entrambi si sono felicitati della “sinergia tra il Comune e la Federico II che ha permesso la restituzione della struttura non solo all’Università, ma alla città intera”, e hanno ringraziato tutti coloro che, con diversi compiti e competenze, hanno permesso la realizzazione del restauro. Sono intervenuti alla presentazione anche i Presidi delle Facoltà competenti: il Preside di Architettura, prof. Claudio Claudi, ha ricordato come per molti anni il complesso monumentale fosse rimasto in uno stato di abbandono: “negli anni ’80 venivamo qui a fare lezione e mi chiedevo spesso come fosse possibile che, come in molti altri casi a Napoli, un patrimonio incredibilmente ricco come questo rimanesse abbandonato. Il recupero di questa struttura è un evento straordinario proprio perché siamo a Napoli, un esempio da estendere ad altri contenitori di alto valore storico-architettonico”. Un contenitore che nel caso della Brau, come ricorda il prof. Arturo De Vivo, Preside di Lettere, è stato riempito di circa 220mila volumi di cui i docenti, i ricercatori e gli studenti della Facoltà saranno i primi destinatari, con la possibilità di ospitarne fino a 300mila, e con un’impostazione che ha puntato a mettere tutti i volumi a vista, ad un’altezza massima di due metri. “Non sarà soltanto una biblioteca – ha sottolineato De Vivo – ma anche un polo culturale integrato per conferenze ed eventi culturali. Un’opera che può diventare un modello di ‘riqualificazione ambientale’ in senso ampio, adoperando competenze che già esistono nel settore pubblico e aspettano solo di essere valorizzate”. Ricordando anche, come aveva già sottolineato il Rettore Trombetti, l’importanza dell’integrazione del patrimonio bibliotecario fisico con i cataloghi on-line gestiti dal comparto della Biblioteca Digitale, che acquisisce articoli e riviste digitali ormai fondamentali anche nei settori di studi antichistici. Sono seguiti altri interventi, tra cui quello del prof. Leonardo Di Mauro, Direttore del Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro, che hanno offerto un approfondimento ulteriore sulla complessità delle fonti bibliografiche e degli archivi consultati per le ricerche sul complesso di S. Antoniello e sull’evoluzione della struttura urbanistica di cui il complesso fa parte, a cominciare dalla pianta trapezoidale del cortile che segue la direzione delle antiche mura cittadine. Il volume ‘Sant’Antoniello a Port’Alba’ offre infatti al lettore un quadro ben più ampio della sola descrizione dei due palazzi che da pochi mesi ospitano la biblioteca; permette, invece, di seguire l’evoluzione storica, urbanistica e sociale dell’intera area cittadina, in una zona inizialmente adiacente ad una delle porte della cinta muraria cittadina, divenuta poi sempre più centrale con l’espansione dei quartieri circostanti. Il libro, che oltre ai contributi di Aldo Pinto e Adriana Valerio contiene anche i contributi di Luciana Arbace, Daniela Giampaola, Giuseppe Rago e Ugo di Furia, è stato realizzato grazie all’iniziativa della Fondazione P. Valerio per la Storia delle Donne ed è edito dalla Fridericiana Editrice Universitaria; sarà distribuito nelle librerie da settembre, ma chi volesse averne una copia prima può contattare direttamente la casa editrice sul sito www.fridericiana.it. 
Viola Sarnelli
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