Un’App per svuotare pronto soccorso e studi medici

Addio a sale d’attesa del Pronto Soccorso affollate. Mai più lunghe code dal medico di base solo per ritirare una ricetta. Uno scenario da sogno che potrebbe diventare realtà con l’intuizione di Fabiana Alfieri, una giovanissima studentessa (ha 21 anni) di Infermieristica che, per il lavoro di tesi, dovrebbe discuterlo a novembre, sta mettendo a punto una soluzione a portata di smartphone. ‘Gestione del dolore’ potrebbe essere il nome dell’App (ancora da scegliere quello definitivo) che permette di tenere traccia di pressione arteriosa, temperatura, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, dolore e, new entry come parametro da monitorare, la glicemia. “L’assistenza domiciliare manca perché le risorse umane sono scarse. Non si riesce a far quadrare i conti tra la richiesta dei pazienti, i loro bisogni e il personale sanitario. Oggi, con l’emergenza Coronavirus, lo si può notare ancora di più. Quindi ho pensato di gestire la cosa in modo tecnologico”. Il paziente inserisce nome, cognome e codice fiscale, poi aggiorna i suoi parametri attraverso cellulare, tablet o pc. All’altro capo dell’App ci sono medici di base, pediatri di libera scelta e infermieri di famiglia che hanno modo di “monitorare i pazienti a distanza, così da non sovraffollare studi e pronto soccorso”. Relatrice della tesi è la prof.ssa Annamaria Iannicelli, direttore delle Attività Didattiche Professionalizzanti del Corso di Laurea: “quando le ho proposto l’idea, mi ha risposto con tre sì, aggiungendo che la trovava favolosa. Inizialmente l’app era stata progettata solo per il dolore. È stata lei a darmi spunto per aggiungere la glicemia e gli altri parametri vitali”. Stato dell’arte del lavoro: “al momento non è scaricabile. Però c’è già la simulazione e può essere sottoposta a valutazione”. È arrivato il momento di lanciare l’SOS agli ingegneri: “la grafica già c’è, manca lo sviluppo ingegneristico. Sto cercando la collaborazione di studenti di Ingegneria per completare il progetto. Se va avanti, può essere un bel lavoro per tutta la Federico II”. Ambizione per il futuro: “continuare a lavorare al progetto che potrebbe portarmi belle soddisfazioni da un punto di vista professionale, poi continuare a studiare con un Master di primo livello o alla Magistrale”.
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