Una maratona a San Giovanni per 100 studenti di Gestionale e Meccanica

Avete mai provato a resistere 24 ore senza dormire lavorando ad un progetto? Avete mai trascorso una notte all’università? I vostri docenti vi hanno mai servito panini con salsiccia alla brace? Forse a voi no, ma tutto questo è successo ai 100 ragazzi che hanno partecipato alla Manuthon, la prima maratona dedicata agli studenti del settore manifatturiero promossa da AITEM – Associazione Italiana delle Tecnologie Manifatturiere.
L’evento, ospitato presso Digita Accademy, nella sede di Ingegneria a San Giovanni, tra il 17 e il 18 maggio, ha visto coinvolti in questa gara studenti di Ingegneria Gestionale ed Ingegneria Meccanica provenienti da diversi Atenei in tutta Italia: Napoli, Torino, Milano, Pisa, Firenze, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Salerno, Università della Calabria, Palermo e Catania. I ragazzi sono stati chiamati a sfidarsi su 4 challenges lanciate da altrettante aziende italiane: la Mandelli, la Cosberg Innovaction, Fabio Perini e Blm Group, a cui si aggiunge Oltre, come sponsor silver. 
L’iniziativa, il cui format è ben consolidato in altri settori come quello informatico ma nuovo in quello manifatturiero, nasce per dare l’opportunità alle aziende di trovare soluzioni innovative a problemi reali e scovare nuovi talenti e professionalità specifiche. Le sfide su cui i ragazzi si sono dovuti confrontare, divisi in 26 team, sono state tutte di taglio molto pratico e applicativo: dall’ottimizzazione dei tempi di utilizzo di un macchinario usato per il taglio laser, alla cooperazione con i propri clienti per eseguire interventi di manutenzione in remoto sui macchinari da loro utilizzati. 
“Le aziende sono state entusiaste della validità e dell’innovazione delle soluzioni proposte e hanno voluto premiare 4 best in challenge, più un vincitore finale che è il team composto dai ragazzi di Palermo, i quali hanno ricevuto un premio di 3000 euro”, spiega il prof. Antonino Squillace, docente di Ingegneria e organizzatore dell’evento insieme al prof. Luca Boccarusso.
Ma come si è svolta questa due giorni? “L’evento è iniziato alle 8.00 del venerdì e si è concluso alle 16.00 del sabato – racconta il prof. Squillace – È  partito con i saluti del prof. Tullio Tolio, Presidente di AITEM, del prof. Luigi Carrino, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, che ha portato anche i saluti del Presidente della Scuola Politecnica Piero Salatino, e del prof. Antonio Pescapè, Direttore di Digita Academy, che ci ha ospitati e supportato logisticamente. Dopo i saluti, i responsabili delle quattro aziende hanno presentato le loro sfide che sono state assegnate ai ragazzi dividendole per un numero uguale di team. Alle 13.15 è partita la sfida vera e propria. I ragazzi si sono organizzati con i loro pc negli spazi di Digita Academy e hanno iniziato il loro lavoro. Durante queste ore sono stati rifocillati continuamente con bevande, colazioni o spuntini offerti dalla Bio-Italy. Ad ora di cena (ore 20-22) avevano a disposizione dei minuti di break per partecipare nel cortile ad una braciata con panini con la salsiccia e bruschette, sempre offerte da Bio-Italy, che abbiamo servito io e i miei colleghi”, racconta il docente. La notte è trascorsa tra pc e divanetti, dove i ragazzi a volte crollavano a dormire. Alle 13.15 di sabato si è conclusa la sfida e ogni team ha avuto 5 minuti per presentare la sua soluzione. Alle 16.00 il Comitato Direttivo dell’Associazione AITEM, il Comitato Organizzativo e i rappresentanti delle aziende si sono riuniti per scegliere i vincitori. Oltre a quello in denaro per i primi classificati, il vero premio per chi ha partecipato a questa maratona è stato poter entrare in relazione con aziende importanti del settore manifatturiero che hanno preso contatti e raccolto curriculum, senza contare l’incredibile esperienza di vivere 24 ore in una full immersion universitaria.
“I ragazzi sono stati bravissimi – aggiunge entusiasta il prof. Squillace – Hanno avuto un comportamento esemplare durante tutta la gara, nonostante la stanchezza o lo stress. Hanno lasciato tutto pulitissimo, e, grazie anche all’impegno di tutto il personale, compreso quello delle pulizie, dopo 24 ore di soggiorno in quegli spazi non è rimasto né un bagno sporco né una carta a terra. È stato molto bello poterli sostenere portando loro da bere o offrendo panini e poi vederli addormentarsi anche solo per pochi minuti per recuperare energie! Grandi soddisfazioni ci sono arrivate anche per la sede di San Giovanni: la gran parte degli studenti proveniva da università del nord-est, da Bergamo o da Pisa, e non conoscevano questa nostra struttura che è stata molto lodata. Come al solito Napoli, quando vuole, sa dare il meglio di sé!”.
Valentina Orellana
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