Una sorpresa per gli studenti al rientro: “il recupero di tutto il vasto e bellissimo insieme delle terrazze panoramiche”

“Al Suor Orsola stiamo già lavorando attivamente in vista dell’anno accademico 2021-22. Nei prossimi giorni uscirà il bando per la prima sessione primaverile di test di ingresso per tutti i Corsi di Laurea a numero programmato (Comunicazione, Economia, Giurisprudenza e Psicologia)”. Il prof. Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Ateneo, fa il punto sulle novità dell’anno che è appena iniziato e traccia un bilancio del 2020.
Quello che si è concluso da poco è stato un anno molto difficile anche per le Università. Aule vuote e necessità di garantire continuità nella didattica a distanza. Cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nel suo Ateneo? “Sì, è stato un anno molto difficile. L’Università è un luogo di saperi, ricerca, ma anche aggregazione sociale e confronto di idee. Le aule vuote sono qualcosa di innaturale e un po’ angosciante. Tuttavia, devo dire che il mio Ateneo è riuscito velocemente a trasferire on-line tutta la sua didattica mantenendo fede al motto che abbiamo scelto per quel periodo: ‘non muoverti, Suor Orsola viene a casa tua’. Esso aveva il doppio fine di spingere i ragazzi a rispettare il lockdown e di rincuorarli circa la loro attività e il loro futuro di studenti. Devo dire che la cosa ha funzionato. C’è stato qualcosa di magico in quell’improvviso spostamento di 400 corsi di lezione dall’attività in presenza all’etere. Certo, pur trattandosi di lezioni dal vivo, l’Università a distanza rimane, rispetto a quella tradizionale, un surrogato. Tuttavia, il fatto che professori effettivamente presenti dall’altro lato del video entrassero nelle case degli studenti, facessero sentire a loro ed alle loro famiglie la loro viva voce, magari rispondendo alle domande che nascono dal colloquio didattico, è stata una esperienza di conoscenza, questa volta anche da parte delle famiglie, della realtà universitaria che finora non vi era mai stata”.
Nei primi mesi del 2021 quali saranno le priorità del Suor Orsola? “La priorità di una Università è sempre quella di fornire un insegnamento di qualità sul piano dei contenuti ma anche sul piano dell’organizzazione didattica. Stiamo per riprendere le sedute di laurea in presenza per le Lauree Magistrali e facendo un piano di ripresa graduale ed equilibrato delle attività didattiche in presenza per tutti i Corsi di Laurea a partire dal secondo semestre. Naturalmente, tutte le lezioni continueranno fino alla fine del secondo semestre ad essere impartite anche a distanza affinché gli studenti possano liberamente scegliere”. Specializzazione per gli insegnanti di sostegno, si sta portando a termine il corso degli idonei del quarto ciclo e completando la selezione dei vincitori del quinto ciclo: “Si tratta di un impegno grandissimo che l’Ateneo, il quale in questo settore ha una vera leadership nazionale, cerca di portare avanti con il massimo della serietà. Si tratta, infatti, di formare dei professionisti che si troveranno a svolgere un compito estremamente delicato della vita della scuola italiana”.
Avete in programma l’attivazione di nuovi Corsi di Laurea o di altre iniziative didattiche (Master, Dottorati o altro)? “L’attivazione di nuovi Corsi di Laurea è per noi sempre il frutto di una lunga riflessione e indagine sia delle necessità del mercato del lavoro sia delle disponibilità di competenze adeguate, sia ancora sulla certezza di poter disporre attorno all’Ateneo di un tessuto di luoghi ‘produttivi’ in senso ampio (aziende, enti, studi professionali, realtà nazionali ed internazionali) nei quali le figure professionali che intendiamo formare siano realtà in qualche modo vive, praticate e naturalmente in divenire. In questi anni, abbiamo molto riflettuto prima di far partire i due Corsi di Laurea in Economia Aziendale, la Triennale in Green Economy e la Magistrale in Economia e Sostenibilità, e poi ancora la Magistrale del settore delle scienze dello spettacolo che abbiamo chiamato LIVRE (Linguaggi, Interpretazione e Visioni del Reale). Quest’anno, attraverso nuovi Master (ad esempio quello per la formazione Youth Worker, frutto di una sinergia con l’Agenzia Nazionale per i giovani e quelli nel settore dell’educazione nei contesti museali, differenziati in primo e secondo livello), oltre ai numerosi e da tempo consolidati che riguardano la gestione delle risorse umane, il management sanitario e le medical humanities, il turismo culturale e l’e-government per la Pubblica Amministrazione, oltre all’ampio ed articolato ‘comparto scuola’ (con Master professionalizzanti rivolti alla specializzazione dei docenti sulle emergenze educative nel nostro tempo), stiamo mettendo a punto ulteriori riflessioni anche per Corsi di Laurea in comune con Atenei stranieri. Continueremo a lavorarci”.
Per quanto riguarda gli spazi, ci sono in questo momento criticità ed avete in programma nuove acquisizioni? “La nostra sede è uno dei grandi monumenti storici dell’Italia meridionale, nella quale sono presenti fabbriche che vanno dal XVI al XXI secolo, dunque una attività di restauro e di restyling è sempre in corso. Devo dire che per il rientro a pieno regime dei nostri studenti abbiamo grandi progetti. Anzitutto, il recupero di tutto il vasto e bellissimo insieme delle terrazze panoramiche della sede storica che verranno messe a disposizione degli studenti anche come luogo di studio e socializzazione attraverso la disponibilità di apposite strutture mobili. Ci sarà anche il recupero della rampa storica che corre alle spalle del Corso Vittorio Emanuele davanti alle mura della cittadella monastica. Il progetto è che quell’antico percorso – oggi concesso dal Comune, che ringrazio, all’Università – diventi una passeggiata museale a cielo aperto con immagini degli spazi interni ed anche un luogo di incontro e di festa per gli studenti. Invero, i progetti sono molto più vasti, però sarà bene annunciarli quando in prossimità della loro realizzazione. Posso dire soltanto che è nostra intenzione farli studiare in una delle Università più belle e confortevoli del Paese”.
Ha avuto modo di parlare con gli studenti durante questa difficile contingenza storica? Come le pare che la stiano affrontando i ragazzi del Suor Orsola? Cosa le hanno detto? “Indubbiamente li ho incontrati: innanzitutto nei luoghi istituzionali, il Senato Accademico, i Consigli di Dipartimento e lo stesso Consiglio degli Studenti, un organo particolare che credo sia una specificità statutaria della nostra Università in cui siedono solo il Rettore e i rappresentanti degli studenti. Ho sentito tante cose, tante preoccupazioni, tante difficoltà economiche, in qualche caso difficoltà di collegamento legate a scarsa funzionalità della rete, ma ho sentito anche tanta volontà di farcela, tanta convinzione che lo studio sia la strada giusta per riuscire nella vita, e, devo dirlo, non pochi ringraziamenti all’Ateneo. Questa Italia, meridionale e non, dispone di un patrimonio di giovani formidabile e commovente per la capacità di resistere e reagire ad una avversità così terribile ed innaturale”.
Da docente, quanto le manca il contatto con gli studenti? “Nel mio ruolo di Rettore il contatto con gli studenti da docente è da sempre un po’ sacrificato a causa dei molti impegni. Però, come ho detto, il rapporto con gli studenti più in generale è costante ed è come una forza rigeneratrice che mi costringe a continuare a progettare il futuro con due S che non possono mai mancare: Speranza e Serietà”.
Lei è anche Vicepresidente della Crui. Quali sono, oggi, i temi al centro dell’attenzione della Conferenza dei Rettori? “Ho fatto una lunga esperienza di Vicepresidente della CRUI e, per pochi mesi, proprio all’inizio della crisi pandemica del 2020, di Presidente. Adesso che sto per lasciare quel ruolo, per aver terminato il secondo mandato con conseguente incandidabilità statutaria per il terzo, devo dire che si è trattato di un’esperienza straordinaria che mi ha fatto conoscere la varia e formidabile ricchezza del sistema universitario italiano statale e non statale ed anche apprezzare come le Università della Campania, ivi compreso il mio Suor Orsola Benincasa, svolgano un ruolo di primissimo piano. In questo momento, la CRUI si occupa naturalmente della ripresa delle attività didattiche in presenza, dà grande rilievo al tema dell’accesso dei giovani all’insegnamento universitario, continua a mettere a punto la buona idea delle lauree professionalizzanti, progetta sistemi di raccordo sempre più avanzati con l’Europa e le realtà produttive del Paese. Insomma, svolge come sempre un lavoro di alta qualità per un armonico sviluppo della didattica e della ricerca avanzate”.
Fabrizio Geremicca

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