“L’innovazione è come il maiale: non si butta via niente. L’obiettivo di questo Master è di fare ancora di più: metter le ali al nostro maiale, perché nel mondo dell’auto quasi tutti i prodotti convergono, e la nostra sfida è di riuscire ad assorbire l’innovazione che viene da altri settori e ridistribuirla”. Con queste effervescenti metafore Giancarlo Michellone, Presidente Area Science Park di Trieste e Responsabile del Progetto MSE per la mobilità sostenibile, descrive l’attività e gli obiettivi della quarta edizione del Master di secondo livello Uninauto, organizzato dalla Facoltà d’Ingegneria della Federico II.
“Il ritrovarci per il quarto anno di seguito ad inaugurare questo Master – sottolinea il prof. Massimo D’Apuzzo, Presidente del Polo delle Scienze e Tecnologie – è indicativo del successo che questo progetto sta riscuotendo. Una ulteriore dimostrazione: le numerose partnership di aziende che appoggiano Uninauto”. Alla cerimonia di presentazione, che si è svolta il 26 novembre presso la Facoltà di Ingegneria intorno ai temi ‘Ambiente, Qualità, Sicurezza: le attuali sfide nel mondo dell’automobile’ e ‘Innovazione: l’arma del successo’, nel ricco parterre di ospiti anche il Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais.
Uninauto rappresenta il fiore all’occhiello delle attività post laurea di Ingegneria, in quanto unico esempio in Italia di perfetta sinergia tra università e imprese. Lo sottolinea il prof. Adolfo Senatore, presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica: “questo Master è un esempio di integrazione a rete tra università e industrie unico in Italia. C’è solo un altro modello del genere a Modena, ma non si riscontra la stessa fusione tra realtà industriale ed universitaria su problemi concreti e, in particolare nella docenza, come per il nostro”. Uninauto, si avvale, infatti, non solo della docenza di professori universitari con una solida preparazione nel campo dell’ingegneria dell’autoveicolo, ma anche di operatori nel mondo delle imprese, con significativa esperienza proprio nel comparto automobilistico, per formare giovani ingegneri specializzati nel settore, attenti all’innovazione e allo sviluppo internazionale delle imprese, qualificati nei diversi rami della motopropulsione e del veicolo. “La realtà dell’auto è in evoluzione – afferma il Ministro Nicolais – Sul nostro territorio ci sono realtà come l’Elasis, l’Alenia, l’Alfa Romeo, che rappresentano dei punti di forza in questo settore, industrie in cui lo sviluppo tecnologico è molto avanzato. Oggi le piccole imprese si stanno trasformando in partner delle grandi aziende, ed in questa evoluzione del sistema gli ingegneri sono protagonisti. La Facoltà d’Ingegneria ha il merito di aver saputo cogliere questa opportunità e di essersi evoluta per formare giovani sempre più specializzati”.
Il corso, annuale, organizzato dal Dipartimento d’Ingegneria Meccanica per l’Energetica (DIME), prevede una durata di 1500 ore totali, tra cui 718 di laboratorio e studio individuale, 432 in aula e 350 di stage. “Il Dipartimento – afferma il prof. Michele Russo, direttore del D.I.M.E. – ha investito molto in questo Master in termini di risorse umane e strutture, ma ha ricevuto in cambio tutto l’entusiasmo degli studenti e delle aziende sponsorizzatrici. Noi le chiamiamo sponsor ma in realtà non sono imprese che hanno bisogno di farsi pubblicità, piuttosto credono in questa iniziativa: tutti siamo convinti della necessità di formare giovani ingegneri con competenze avanzate in campo automobilistico”.
Elasis, General Motors, Lombardini, Quattroruote, Landirenzo, Alfa Romeo, Giugiaro, Centro Ricerche Fiat, Bosch, TRW, Denso, Piaggio Ebasto, Dayco, Ben Vautier, Johnson Controls: sono alcuni nomi di aziende partner. La presenza delle aziende cresce ogni anno, l’obiettivo – evidenzia Nevio di Giusto, amministratore delegato Elasis – è realizzare “quel sistema integrato di cui oggi tanto si parla. Il pubblico, le imprese e l’università devono promuovere occasioni come queste proprio sul territorio partenopeo. Lavoro a Napoli dal 2004 e mi sono reso conto che in queste situazioni il potenziale napoletano si esprime al meglio”. “Il settore automobilistico – aggiunge Giuseppe Russo, dell’Assessorato regionale alla Ricerca ed Innovazione Tecnologica della Regione Campania – ha bisogno non di pianificazioni sulla carta, ma di risorse umane: per questo è particolarmente importante il lavoro che si sta portando avanti con questo Master a cui altri settori produttivi, come quello dei trasporti o delle biotecnologie, dovrebbero ispirarsi per creare un circolo tra università, imprese e settore pubblico”.
I risultati arrivano anche relativamente all’inserimento professionale dei diplomati al Master: il 63% è occupato presso l’azienda dove ha svolto lo stage. “L’obiettivo è creare un prodotto formativo inesistente nella didattica tradizionale” conclude il prof. Francesco Caputo, coordinatore del Master, il quale evidenzia che “quasi tutte le aziende prorogano il periodo di stage per poi assumere definitivamente i nostri studenti”.
Valentina Orellana
“Il ritrovarci per il quarto anno di seguito ad inaugurare questo Master – sottolinea il prof. Massimo D’Apuzzo, Presidente del Polo delle Scienze e Tecnologie – è indicativo del successo che questo progetto sta riscuotendo. Una ulteriore dimostrazione: le numerose partnership di aziende che appoggiano Uninauto”. Alla cerimonia di presentazione, che si è svolta il 26 novembre presso la Facoltà di Ingegneria intorno ai temi ‘Ambiente, Qualità, Sicurezza: le attuali sfide nel mondo dell’automobile’ e ‘Innovazione: l’arma del successo’, nel ricco parterre di ospiti anche il Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais.
Uninauto rappresenta il fiore all’occhiello delle attività post laurea di Ingegneria, in quanto unico esempio in Italia di perfetta sinergia tra università e imprese. Lo sottolinea il prof. Adolfo Senatore, presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica: “questo Master è un esempio di integrazione a rete tra università e industrie unico in Italia. C’è solo un altro modello del genere a Modena, ma non si riscontra la stessa fusione tra realtà industriale ed universitaria su problemi concreti e, in particolare nella docenza, come per il nostro”. Uninauto, si avvale, infatti, non solo della docenza di professori universitari con una solida preparazione nel campo dell’ingegneria dell’autoveicolo, ma anche di operatori nel mondo delle imprese, con significativa esperienza proprio nel comparto automobilistico, per formare giovani ingegneri specializzati nel settore, attenti all’innovazione e allo sviluppo internazionale delle imprese, qualificati nei diversi rami della motopropulsione e del veicolo. “La realtà dell’auto è in evoluzione – afferma il Ministro Nicolais – Sul nostro territorio ci sono realtà come l’Elasis, l’Alenia, l’Alfa Romeo, che rappresentano dei punti di forza in questo settore, industrie in cui lo sviluppo tecnologico è molto avanzato. Oggi le piccole imprese si stanno trasformando in partner delle grandi aziende, ed in questa evoluzione del sistema gli ingegneri sono protagonisti. La Facoltà d’Ingegneria ha il merito di aver saputo cogliere questa opportunità e di essersi evoluta per formare giovani sempre più specializzati”.
Il corso, annuale, organizzato dal Dipartimento d’Ingegneria Meccanica per l’Energetica (DIME), prevede una durata di 1500 ore totali, tra cui 718 di laboratorio e studio individuale, 432 in aula e 350 di stage. “Il Dipartimento – afferma il prof. Michele Russo, direttore del D.I.M.E. – ha investito molto in questo Master in termini di risorse umane e strutture, ma ha ricevuto in cambio tutto l’entusiasmo degli studenti e delle aziende sponsorizzatrici. Noi le chiamiamo sponsor ma in realtà non sono imprese che hanno bisogno di farsi pubblicità, piuttosto credono in questa iniziativa: tutti siamo convinti della necessità di formare giovani ingegneri con competenze avanzate in campo automobilistico”.
Elasis, General Motors, Lombardini, Quattroruote, Landirenzo, Alfa Romeo, Giugiaro, Centro Ricerche Fiat, Bosch, TRW, Denso, Piaggio Ebasto, Dayco, Ben Vautier, Johnson Controls: sono alcuni nomi di aziende partner. La presenza delle aziende cresce ogni anno, l’obiettivo – evidenzia Nevio di Giusto, amministratore delegato Elasis – è realizzare “quel sistema integrato di cui oggi tanto si parla. Il pubblico, le imprese e l’università devono promuovere occasioni come queste proprio sul territorio partenopeo. Lavoro a Napoli dal 2004 e mi sono reso conto che in queste situazioni il potenziale napoletano si esprime al meglio”. “Il settore automobilistico – aggiunge Giuseppe Russo, dell’Assessorato regionale alla Ricerca ed Innovazione Tecnologica della Regione Campania – ha bisogno non di pianificazioni sulla carta, ma di risorse umane: per questo è particolarmente importante il lavoro che si sta portando avanti con questo Master a cui altri settori produttivi, come quello dei trasporti o delle biotecnologie, dovrebbero ispirarsi per creare un circolo tra università, imprese e settore pubblico”.
I risultati arrivano anche relativamente all’inserimento professionale dei diplomati al Master: il 63% è occupato presso l’azienda dove ha svolto lo stage. “L’obiettivo è creare un prodotto formativo inesistente nella didattica tradizionale” conclude il prof. Francesco Caputo, coordinatore del Master, il quale evidenzia che “quasi tutte le aziende prorogano il periodo di stage per poi assumere definitivamente i nostri studenti”.
Valentina Orellana