Un pomeriggio in Tribunale per gli studenti del corso di Procedura Penale tenuto dalla prof.ssa Clelia Iasevoli. Mercoledì 13 marzo, i partecipanti hanno potuto constatare empiricamente i problemi reali dovuti al cattivo funzionamento dell’amministrazione della giustizia penale. “Sono stati programmati due incontri in Tribunale (il prossimo si terrà il 4 aprile) durante la parte iniziale del corso. In questo modo, i ragazzi si sono resi conto della crisi della giustizia amministrativa penale, dovuta ad una serie di cause, tra cui l’inflazione degli appelli, dei ricorsi e quant’altro”, spiega la prof.ssa Iasevoli. L’aumento significativo ed emergenziale delle impugnazioni per il secondo e terzo grado del processo comporta “disfunzioni nella prassi e ingolfamenti nella macchina processuale. Gli studenti hanno constatato come questi problemi di natura strutturale ed organizzativa non siano di facile risoluzione se non con una riforma del processo penale”. Insomma, tutto quello che si studia durante il corso “non trova facile applicazione nella realtà, e talvolta si sacrificano i diritti inviolabili delle persone”. Il racconto di chi vive quotidianamente questi problemi ha lasciato gli studenti “pietrificati, interessati e sbalorditi”. Attenzione massima: “dalle 14.00 alle 19.00, durante le ore trascorse in Tribunale, non ho sentito un cellulare squillare. Né ho notato distrazioni”. La scelta di iniziare il corso con una prima dimostrazione pratica stimola “la curiosità, l’interesse. E mostra il divario che c’è fra teoria e prassi”. Durante il primo incontro hanno spiegato le difficoltà pratiche che riscontrano ogni giorno il Presidente della Corte d’Appello, il GIP e il Procuratore Generale. Il 4 aprile ci sarà l’incontro con “i Capi Ufficio che gestiscono gli uffici dell’amministrazione della giustizia con i quali colloquieremo addentrandoci nei loro problemi. Successivamente ricostruiremo in aula, dal punto di vista teorico, queste disfunzioni conosciute empiricamente”.
Le lezioni ordinarie saranno affiancate anche da un ciclo di seminari – in tutto otto incontri – dal titolo: ‘Scenari e trasformazioni del processo penale. Ricordando Massimo Nobili’. “Partiremo mercoledì 27 marzo, in corso d’opera ospiteremo professori universitari, avvocati, magistrati che discuteranno della continua riforma del processo penale. Ne discute ogni governo ma poi la riforma non si realizza mai. Durante questi appuntamenti analizzeremo gli Istituti del processo penale e mostreremo ai ragazzi dove si è intervenuto e dove, invece, occorrerebbe intervenire”. I seminari termineranno il 29 maggio.
Tutte queste occasioni di dialogo, di incontro: “aiutano a maturare un interesse sincero per la disciplina. Se un giudice racconta delle difficoltà vissute, dei tempi lunghi, della mancanza di risorse, nella mente degli studenti si innesca una naturale curiosità che porta poi ad avere risultati soddisfacenti. La constatazione empirica migliora la preparazione dell’esame e quindi anche l’esito della prova”. Secondo la docente, dall’esperienza maturata durante gli anni, “i corsisti svolgono un buon esame perché si impegnano molto. Diciamo che li tengo sotto torchio, ma quanto si apprende nell’aula universitaria porta poi a prove spettacolari”. Di contro: “Chi si ferma al solo manuale ha una conoscenza superficiale degli argomenti, così il risultato agli esami non è proprio il massimo”. Procedura Penale è una disciplina in continua trasformazione, quindi “non sempre il manuale costituisce un valido ausilio per la preparazione. Le lezioni rappresentano un luogo di formazione, chi le segue si appropria di un metodo di studio, strumento indispensabile per prepararsi ed ottenere ottimi risultati”.
Susy Lubrano
Le lezioni ordinarie saranno affiancate anche da un ciclo di seminari – in tutto otto incontri – dal titolo: ‘Scenari e trasformazioni del processo penale. Ricordando Massimo Nobili’. “Partiremo mercoledì 27 marzo, in corso d’opera ospiteremo professori universitari, avvocati, magistrati che discuteranno della continua riforma del processo penale. Ne discute ogni governo ma poi la riforma non si realizza mai. Durante questi appuntamenti analizzeremo gli Istituti del processo penale e mostreremo ai ragazzi dove si è intervenuto e dove, invece, occorrerebbe intervenire”. I seminari termineranno il 29 maggio.
Tutte queste occasioni di dialogo, di incontro: “aiutano a maturare un interesse sincero per la disciplina. Se un giudice racconta delle difficoltà vissute, dei tempi lunghi, della mancanza di risorse, nella mente degli studenti si innesca una naturale curiosità che porta poi ad avere risultati soddisfacenti. La constatazione empirica migliora la preparazione dell’esame e quindi anche l’esito della prova”. Secondo la docente, dall’esperienza maturata durante gli anni, “i corsisti svolgono un buon esame perché si impegnano molto. Diciamo che li tengo sotto torchio, ma quanto si apprende nell’aula universitaria porta poi a prove spettacolari”. Di contro: “Chi si ferma al solo manuale ha una conoscenza superficiale degli argomenti, così il risultato agli esami non è proprio il massimo”. Procedura Penale è una disciplina in continua trasformazione, quindi “non sempre il manuale costituisce un valido ausilio per la preparazione. Le lezioni rappresentano un luogo di formazione, chi le segue si appropria di un metodo di studio, strumento indispensabile per prepararsi ed ottenere ottimi risultati”.
Susy Lubrano