A Scienze si progettano incontri con le aziende, escursioni, attività divulgative

Che cosa rende uno studente universitario completo e, un domani, competitivo sul mercato del lavoro? Sicuramente l’aver acquisito buone soft e hard skills con percorsi formativi performanti, che si aggiornano costantemente in un’ottica sempre più innovativa. Ma anche arrivare alla conclusione del percorso con un’idea chiara di quanto c’è fuori dalle aule universitarie e l’aver affinato le competenze tecnico-pratiche, essendosi calato nei panni del professionista che aspira a diventare grazie all’incontro con esperti del mondo del lavoro ed esperienze sul campo fatte con colleghi e docenti. Su tutto questo, si lavora alacremente al Collegio di Scienze, come raccontano i Presidenti dei Corsi di Laurea in esso incardinati.
A Biologia “La ricerca entra nelle aule” con il ciclo di incontri dedicato. “Stiamo svolgendo online tutte quelle iniziative di divulgazione scientifica che normalmente avremmo fatto in presenza – racconta la prof.ssa Barbara Majello – L’8 febbraio si parlerà della metodologia dell’editing genomico e interverranno degli esperti. I ragazzi seguono volentieri queste attività per cui hanno anche un riconoscimento in crediti formativi. Il ciclo di incontri, comunque, è un evento di divulgazione che è aperto a tutti gli interessati”. Al momento, “anche con il nostro aiuto, ci sono studenti impegnati nella ricerca di attività di tirocinio extra-moenia, da svolgere in aziende o laboratori. Non è un momento facile, però si stanno attivando molte convenzioni, alcune nuove. È un buon segno di risposta del territorio alle esigenze dei ragazzi”. La prof.ssa Majello è anche la referente di una Commissione di Corso e di una di Scuola che si occupano di didattica innovativa. Sono in fase di elaborazione proprio alcuni progetti “trasversali tra le varie competenze che gli studenti hanno acquisito nei primi due anni affinché le applichino a casi specifici, come potrebbe essere proprio il Coronavirus. Stiamo lavorando in maniera molto trasversale tra Dipartimenti”. La docente segnala anche “l’attivazione di percorsi di aiuto per studenti che sono ancora in debito di alcuni esami, con tutor giovani messi a disposizione dalla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base. Abbiamo un calendario fittissimo”. 
“Tre anni fa abbiamo rinnovato il percorso di Scienze Naturali, dando una linea più pratica e applicativa, ancora più legata alle tematiche ambientali regionali e locali – ricorda il prof. Domenico Fulgione – Abbiamo avuto un aumento degli immatricolati e proprio quest’anno c’è stata una forte impennata”. Ed ora è in valutazione al Presidio di Qualità di Ateneo un nuovo regolamento che interessa sia la Triennale in Scienze per la Natura e per l’Ambiente sia la Magistrale “e che si muove nella direzione di un’ulteriore professionalizzazione del profilo del naturalista. Sono previsti nuovi insegnamenti e nuovi esami a scelta. Gli studenti devono avere un quadro ben chiaro di cosa dovranno fare da grandi e, all’interno di questo quadro, poter caratterizzare liberamente il loro percorso”. Sono in fase di stipula anche nuove convenzioni: “Una molto interessante, ad esempio, è con la riserva naturale di Foce Volturno, intenso passo migratorio di uccelli. È un contesto importante, che non ci parla solo della Terra dei Fuochi ma che, spostando l’attenzione sulla migrazione degli uccelli, dà una chance al territorio”. Stiano pronti gli studenti con gli zaini in spalla per le prossime uscite sul territorio: “L’università in foresta è un appuntamento annuale. Lo abbiamo fatto anche a settembre, a Cerreta Cognole, ed è l’occasione per vedere quello che si studia sui libri”. In primavera “dovremmo recuperare le uscite saltate a causa del Covid e vorremmo inserire anche un’altra esperienza sul campo, forse nel Parco Nazionale del Cilento o sempre nella foresta demaniale della Regione. I ragazzi la chiamano gita, perché è quella l’atmosfera che si crea, ma è un momento in cui lavorano davvero”. Dalle discussioni effettuate finora emerge l’indicazione, per il secondo semestre, di riportare in presenza il primo anno e, laddove possibile, i laboratori. “Nel primo semestre c’è stato un grande sforzo del Dipartimento per ampliare i laboratori e avere lo spazio sufficiente per distanziare i ragazzi. Eravamo partiti in presenza, poi la zona rossa ci ha bloccati – spiega il prof. Maurizio Paolillo, Coordinatore del Corso Triennale in Fisica – Ora stiamo ragionando sugli spazi anche per il secondo semestre”. Un plauso va “ai docenti che sono riusciti ad impostare laboratori virtuali a distanza. Con una piccola spesa gli studenti hanno acquistato degli strumenti e hanno svolto le attività, questo soprattutto sul primo anno”. Per gli altri anni, “i docenti si sono attrezzati con simulatori, degli strumenti usati per le simulazioni anche a livello industriale. Non sarà la stessa cosa che in presenza, ma si è trasmessa comunque la giusta metodologia. Per i ragazzi il problema non riguarda tanto il non poter usare gli strumenti, ma il non poter interagire tra loro per discutere”. Il digitale “comunque si è rivelato uno strumento utile. Al di là dell’emergenza, questa modalità andrà implementata”. Il Corso di Laurea sta completando la transizione da un vecchio “ad un nuovo ordinamento che dà più spazio all’informatica e consente una maggiore flessibilità nella scelta degli esami. Al secondo semestre sul secondo anno, ad esempio, ora si può scegliere tra tre nuovi insegnamenti, Intelligenza computazionale, Analisi statistica dei dati sperimentali e Sistemi dinamici”. 
Siano pronti a partire anche gli studenti di Geologia: “Quest’anno abbiamo aumentato i crediti da spendere sul campo. Le attività di campagna non sono un’aggiunta, bensì costitutive della formazione di un geologo che deve imparare ad osservare il territorio e rappresentarlo, un tempo sulle carte, oggi sui sistemi informatici geografici”, precisa il prof. Alessandro Iannace. Insieme ad un collega, il docente promuove una campagna di otto giorni in Umbria, “altre poi sono organizzate in Campania. Una campagna si tiene in Sardegna, nell’antica zona mineraria, ma non si riesce ogni anno”. Da segnalare pure “che un gruppo di nostri studenti ha uno Student Chapter riconosciuto dagli organismi di Geofisica e organizzano tante attività. È piuttosto conosciuto anche il nostro ex allievo Andrea Moccia che aveva iniziato una bella attività di blogger. È riuscito a diventare così famoso che adesso ha lasciato il suo lavoro di geologo e si occupa a tempo pieno di comunicazione per questo settore”. Molto forte è l’attività presso le scuole: “In Italia e a Napoli la situazione è critica e la vocazione verso questa professione scarseggia, anche perché le nostre discipline stanno scomparendo dalle scuole”. Al momento, ad esempio, è in corso una sfida a quiz sul sistema Terra: “Il challenge è uno strumento interessante per stimolare l’interesse degli scolari verso queste materie”. 
Obiettivo comune, se la situazione lo permetterà, è quello di riportare in presenza i laboratori, come conferma anche la prof.ssa Roberta Cipullo, che coordina la Triennale in Chimica: “I laboratori si svolgono il pomeriggio, quindi immaginiamo che anche le lezioni del secondo anno dovranno essere svolte in modalità blended. Sul terzo anno, per il prossimo semestre, c’è un solo corso obbligatorio mentre gli altri sono a scelta. E gli esami a scelta si è deciso di tenerli a distanza”. Agli studenti di Chimica, e a quelli degli altri Corsi del Dipartimento, “è proposto il ciclo di seminari ‘Il mondo del lavoro incontra gli studenti’ di cui ci sono in programma già alcuni appuntamenti. I relatori sono spesso nostri ex studenti che lavorano in aziende del settore e che raccontano il loro percorso”. Si attende, intanto, l’approvazione “per un piccolo cambio di regolamento che prevede una ridistribuzione di crediti al primo anno, con Matematica che deve passare da 8 a 9 crediti, in modo che gli studenti abbiano una maggiore preparazione, e Lingua Inglese da 6 a 5”. L’online si è rivelato uno strumento utile, come nota anche la prof.ssa Finizia Auriemma, Coordinatrice della Magistrale in Chimica Industriale: “Questo ci dà e ci darà la possibilità di organizzare seminari, da inserire nell’ambito dei vari insegnamenti, e con cui far intervenire addetti ai lavori dell’industria chimica che guidino i ragazzi alla comprensione di aspetti in cui si imbatteranno sul lavoro”. Gli studenti possono seguire anche “degli incontri seminariali organizzati dalla Società Chimica Italiana che ha introdotto proprio ‘I venerdì della SCI”. Le cose da discutere sono sicuramente tante; tra queste, la possibilità di introdurre nuove forme per l’acquisizione di crediti: “Si potrebbe pensare, ad esempio, alla challenge. Una tipologia di corso che consente l’acquisizione di crediti e in cui il docente assegna un problema industriale che lo studente deve risolvere in un tempo dato. Potrebbe essere un percorso pratico, da fare anche con un tutor aziendale. Ma sono temi impegnativi sui quali si dovrà ragionare attentamente”.
 
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