Il Dipartimento di Scienze Sociali sta per festeggiare quota 70. Con l’entrata in servizio di due nuovi docenti che avverrà nelle prossime settimane, l’organico di professori e ricercatori si arricchirà di due unità. “Sono Lorenzo Cini e Alberto Martino. Il primo viene dall’Università di Cork, in Irlanda, ed ha come ambito di ricerca la sociologia economica, declinata sulle dimensioni del digitale. Il secondo dall’Università di Manchester ed il suo ambito è quello dell’educazione digitale. Sono due profili di elevata qualità e coerenti con la direzione del nostro Piano triennale di sviluppo”, dice la prof.ssa Dora Gambardella, Direttrice del Dipartimento. Nel prossimo autunno andranno invece in pensione quattro professori: Enrica Amaturo, Roberto Serpieri, Antonella Spanò ed Alberto Baldi. Tutti molto noti e tra essi Amaturo è stata a lungo Preside di Facoltà e poi Direttrice del Dipartimento. “Spero che avranno contratti per coprire da esterni almeno alcuni degli insegnamenti che svolgono attualmente – commenta Gambardella – ma in ogni caso ci siamo attrezzati per tempo per non restare scoperti. Ci vuole una strategia di medio periodo per stare dietro ad un turn over accelerato”.
Nell’ultimo Consiglio di Dipartimento, che si è riunito il 27 febbraio, tra i diversi argomenti all’ordine del giorno si è fatto anche il punto sul carico didattico del prossimo anno accademico: “La Scuola delle Scienze Umane e Sociali avrà un compito di maggiore coordinamento rispetto al passato e ci ha sollecitati a comunicare quali insegnamenti siano scoperti in previsione del prossimo anno accademico. Su questo, peraltro, io ho una politica chiara: cerco di coprire con gli strutturati gli insegnamenti fondamentali e le discipline di base. Ricorriamo agli affidamenti ad esterni soprattutto per gli insegnamenti più professionalizzanti, per i terzi anni”.
Un tema che sta a cuore alla Direttrice e sul quale sta riflettendo da tempo il Dipartimento è quello del tasso di abbandono tra il primo e il secondo anno dei Corsi di Laurea Triennali. “Vado a memoria – dice – ma mi pare che siamo circa al 30%. Forse un poco meno. In ogni caso è una percentuale che va assolutamente ridotta e non mi consola la circostanza che il problema degli abbandoni elevati caratterizzi diversi Corsi di Laurea dell’ateneo. È una situazione che determina disagio per chi lascia, per i ragazzi, e spreco di risorse per il sistema università. Dobbiamo insistere sull’orientamento e trovare strategie sempre più efficaci per individuare il modo migliore per rivolgerci alla platea universitaria. Certo, paghiamo anche un contesto complicato e la circostanza che il Paese non investe più di tanto nell’istruzione, a cominciare dalla scuola”. Sempre con riferimento all’orientamento, la docente si pone l’obiettivo di far conoscere meglio, anche al di fuori dei confini regionali, l’offerta formativa. Riflette: “Abbiamo ottime potenzialità di attrarre studenti anche da altre regioni e credo che ancora non le abbiamo sfruttate pienamente. Il Corso di Laurea Magistrale di Sociologia digitale è per esempio molto specifico, privo di competitori nel panorama italiano ed ha potenzialità attrattive che ancora non riusciamo a dispiegare”.
Come è già accaduto in passato, per migliorare la comunicazione relativa a Scienze Sociali, alle sue potenzialità, all’offerta formativa si punterà anche sugli studenti che la frequentano. “Lavoriamo da tempo nell’area della comunicazione – informa la prof.ssa Gambardella – ed abbiamo già organizzato qualche laboratorio. Quello della prof.ssa Rosanna De Rosa, in particolare. Tempo fa, poi, alcuni studenti hanno elaborato un piano di comunicazione della tassazione universitaria dell’Ateneo, hanno provato a rendere più facilmente comprensibile il sistema delle tasse che pagano o non pagano, perché c’è un’ampia fascia di esenzione tra gli iscritti alla Federico II. Vorremmo andare avanti in questa direzione”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 21