Dalla palestra vicino casa a 7 anni, ballando con la cugina, a rappresentare l’Italia ai campionati: questa la parabola di Alfonso Velotti, studente atleta iscritto a Ingegneria Gestionale. Da bambino si è appassionato alla danza latinoamericana in coppia e ha scalato le classi fino alle internazionali a 16 anni. Finalista ai Campionati italiani assoluti 2022-2023 under 21, nel 2023 si è classificato nono agli Europei in Lettonia, e ora è passato ai grandi amatori. Due settimane fa ha partecipato al primo Campionato assoluto amatori arrivando in semifinale come unica coppia campana perché “come all’estero rappresento l’Italia, in Italia rappresento la Campania”, spiega. E infatti tra due settimane si esibirà con la sua ballerina Irene Conte come ospite in un Campionato regionale.
Adesso ogni settimana si allena per sei giorni 4-5 ore al giorno, “nei giorni pari mi dedico esclusivamente al ballo in un’accademia a Battipaglia, nei giorni dispari pratico due ore di ballo e altre tre di preparazione atletica, e così la mia ballerina”, racconta.
Ha optato di continuare con l’Università perché “ho sempre amato la cultura e la matematica, e, anche se non è nei miei programmi essere ingegnere, ho scelto Ingegneria Gestionale per conoscenza e arricchimento personale”, spiega Alfonso. Bilanciare studio e danza è complesso, anche perché “Ingegneria non è facile”, ma Alfonso ha la ricetta per il successo: “Con la passione, la giusta determinazione e la giusta squadra si può fare tutto. Sono circondato da persone che alimentano la mia voglia di fare: una mia amica che studia con me e mi aiuta con i materiali, segue per me quando sono in trasferta; la mia ballerina e il maestro sono super disponibili, capiscono l’importanza dell’università per me e le assenze in caso di esami o stage”. Aggiunge: “Non sono solo, è questa la mia più grande forza”.
Ad altri nella sua stessa situazione consiglia di “non aver paura di intraprendere tanto il percorso universitario che quello sportivo, perché non c’è cosa più bella di far camminare i due percorsi in parallelo, dato che l’uno alimenta l’altro”. Infatti, da un lato “il mio agonismo rende più efficiente il mio percorso di studi” e dall’altro “grazie a quella base culturale riesco ad andare oltre nei pensieri per migliorare anche il mio ballo”. Conclude: “Si può fare tutto, ognuno con i suoi tempi, non si deve scegliere”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 10