Boom di prenotati per l’Ade ‘Comunicazione e relazione medico paziente’

Un successo clamoroso. Non c’è espressione migliore per riassumere il boom di iscritti a ‘Comunicazione e relazione medico-paziente’, un’ADE (Attività Didattica Elettiva) che ha registrato 583 prenotazioni tra studentesse e studenti di Medicina. Un numero a tal punto alto che ha spinto il coordinamento a spostare le tre lezioni previste per dicembre a gennaio, in Aula Magna. “Mi occupo del tema da anni – spiega la dott.ssa Rosa Ruggiero, medico e dirigente presso l’Azienda Sanitaria campana che terrà le lezioni assieme alla collega prof.ssa Fulvia Grimaldi, psichiatra – e sono partita dalla necessità etica di ottemperare anche al dovere di informare correttamente il paziente, soprattutto per guadagnarlo alla causa della guarigione; il dialogo è importante anche dal punto di vista legislativo, la legge 219 del 2017 dice che l’ascolto è tempo di cura, genera empatia”.
Ma sarebbe riduttivo limitare l’orizzonte di discussione al solo aspetto etico. Una comunicazione corretta può avere un impatto altrettanto decisivo sulle dinamiche economico-organizzative: “consente di far risparmiare denaro, riducendo di molto i contenziosi – continua Ruggiero, autrice pure del saggio ‘Dall’Ascolto al Dialogo’, di Giuseppe De Nicola Editore – in Italia parliamo di circa 36.000 cause l’anno, con rimborsi molto elevati che arrivano fino a 50mila euro di media, cifre importanti”. In più, se il paziente riceve informazioni corrette non solo tramite una ricetta scritta, ma anche attraverso “spiegazioni e comprensione del disagio, forse potrebbe non avere più l’esigenza di secondi pareri interpellando più medici”.
A questi tre elementi se ne aggiunge un quarto, assolutamente dirimente: una comunicazione opportuna incide anche sulle aggressioni agli operatori. “Secondo uno studio italiano, tra l’8.5% e il 10% degli attacchi fisici che il personale subisce è proprio conseguenza di una cattiva comunicazione, non a caso ne ho parlato in questi giorni proprio all’Ospedale del Mare per fare prevenzione. Non si possono evitare del tutto, ma una buona parte di sicuro. In questo senso una buona idea potrebbe essere avere degli ufficiali di collegamento, cioè persone che nel pronto soccorso informino i congiunti dei pazienti in cura in quel momento, per smorzare l’aggressività”.
Ruggiero si lascia andare anche ad una riflessione sull’impianto didattico dei Corsi di Laurea di Medicina, che non prevedono insegnamenti su temi così importanti per i camici bianchi di domani: “mi ha sconvolto il numero di studenti che si è iscritto e la richiesta di quelli di Medicina tecnologica di un’ADE dello stesso tipo per il loro Corso. Una domanda me la farei sinceramente: forse i ragazzi non si sentono formati su questo”.

Una proposta di legge perché diventi un insegnamento

La dottoressa non si limita a portare le sue conoscenze in università e ospedali, risulta infatti tra i promotori di una legge regionale che renda questo tipo di formazione obbligatoria in tutte le aziende pubbliche della Campania, anche per gli infermieri. Nel frattempo si muove qualcosa anche a livello nazionale: “c’è una proposta di legge in attesa di calendarizzazione alla Camera il cui obiettivo è rendere un vero insegnamento la comunicazione medico-paziente in tutti i Corsi di Laurea in Medicina d’Italia: quello del medico non è un lavoro esclusivamente tecnico-professionale e bisogna essere pronti a qualsiasi evenienza e avere un bagaglio comunicativo cui attingere in ogni situazione”.
Sull’organizzazione dell’ADE, la prof.ssa Antonella Scorziello, docente referente, ha spiegato come tutto sia nato proprio “da un incontro con la dott.ssa Ruggiero che ha contattato il prof. Gerardo Nardone (Coordinatore del Corso di Laurea in Medicina, ndr) e me, per proporre l’attività, che riteniamo molto importante”. Poi ha aggiunto: “ad oggi, le attività elettive diventano quasi dei veri esami a scelta, dato anche il numero di crediti offerti; in questo contesto abbiamo ritenuto opportuno inserire il progetto della dottoressa, che assieme a Grimaldi svolgerà le lezioni. Ci sarà anche una sorta di secondo livello, coordinato dal prof. Nardone”.
Sui numeri registrati: “purtroppo alcuni ragazzi sono rimasti fuori, riorganizzeremo l’ADE e lo faremo anche in modo diverso; la laurea in Medicina è abilitante, introdurre studentesse e studenti ad una corretta comunicazione con il paziente rende i medici del futuro gli uni diversi dagli altri”. La conferma dell’entusiasmo che ha generato l’iniziativa arriva proprio dagli studenti, infine. “Tramite Asmed – ha detto Giorgio Cellurale, rappresentante degli studenti nel Consiglio della Scuola di Medicina – ho collaborato a stretto contatto con la dott.ssa Ruggiero per la realizzazione dell’ADE, la cui idea è nata anche da una nostra esigenza molto forte di essere formati sull’interazione con i pazienti. Speriamo che quest’attività possa diventare un insegnamento incardinato nel piano di studio a tutti gli effetti. Il suo peso specifico si evince chiaramente dal numero di partecipanti”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 19-20 – 2024 – Pagina 22

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