Da Napoli Milionaria a Filomena Marturano: il diritto umano nel teatro di Eduardo

“La legge è fatta bene, è l’astuzia che si mangia l’ignoranza”, recita il Sindaco del Rione Sanità, e ancora “la legge fa ridere” per Filumena Marturano. Il grande Eduardo De Filippo nelle sue opere ha confrontato diritto umano con legge dello Stato. Giovanni Marino, docente di Sociologia del diritto e deontologia professionale al Dipartimento di Giurisprudenza, decide di approfondire il tema nel suo libro “Il diritto nel teatro di Eduardo”, presentato il 27 novembre in Aula Pessina. Presenti tutti gli amici del docente, nonché personalità autorevoli nel mondo del diritto, con l’attore Antonello Cossia, che ha letto i passi più significativi delle opere di Eduardo. Dopo i saluti del Direttore del Dipartimento Lucio De Giovanni, apre Angelo Abignente: “con la saggia modestia di chi non si prende troppo sul serio, ma fa bene il proprio dovere, Giovanni ha riflettuto sul rapporto tra giustizia e verità, dialettica che rende viva la nostra disciplina”. Prosegue Marco Lombardi: “mi piace l’idea che un autore diventato un canone, quasi un santino da mostrare, riviva attraverso Giovanni, che gli chiede del nostro vivere insieme. Da giurista mancato e da letterato convinto affermo con piacere che la sua scrittura è libera da costrizioni, si interroga continuamente”. È Giuseppe Acocella a parlare di Don Ferdinando e il suo diritto contro l’arida legge: “Giovanni in questo volume tenta di superare la frammentarietà del particolarismo, espressione della mentalità napoletana, tramite l’esperienza comune, che prende in prestito formule dalla legge. L’esperienza comune si preoccupava che il diritto venisse strappato alla violenza del più forte”. Si sofferma sulla legge e le sue carte Francesco Riccobono: “la legge e il diritto della gente sembrerebbero due concetti in contrapposizione con due attori, Stato e comunità. Quest’ultima non si riconosce nella legge dello Stato, espressione di un rapporto di forza. Per entrambe le categorie, però, ci sono…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 20/2015)
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