Dalla borsetta per la frutta secca al contenitore per le arance: i progetti degli studenti

Collaborazione Airc – Corso di Laurea in Design per la Comunità

Non fumare, mangiare in maniera corretta, praticare attività fisica: i tre focus sui quali hanno lavorato gli studenti del secondo anno del Corso di Laurea Triennale in Design per la Comunità nell’ambito dei Laboratori di Design dell’Interazione, guidati dai docenti Erminia Attaianese, Ivo Caruso, Nunzia Coppola e Carla Langella. Una esperienza didattica, durata circa tre mesi, che ha avuto la particolarità di essere organizzata in collaborazione con l’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro). Le sfide lanciate dall’Associazione agli studenti del Laboratorio erano state quelle di ideare oggetti e prodotti per il nuovo pubblico di AIRC, ragazzi dai 18 ai 35 anni, che sensibilizzino su quanto sia importante adottare corretti stili di vita per mantenersi in salute e che, magari, possano anche dare una mano ai tabagisti a smettere di fumare. Il 16 febbraio nell’Aula Magna di Palazzo Gravina, sede di Architettura, la presentazione dei progetti realizzati dagli studenti preceduta dalla proiezione del cortometraggio ‘Feel’, il quale, realizzato dal Corso di Studio e sviluppato grazie al supporto di ‘Al di là della visione’ Film Festival di Architettura e Design Afragola, affronta i temi di progetto, grazie alla selezione di immagini cinematografiche, effettuate dagli studenti in occasione del workshop Cinema for ALL.

“Il bilancio del Laboratorio – ha detto ad Ateneapoli la prof.ssa Attaianese a margine della presentazione del 16 febbraio – è positivo. Gli studenti hanno risposto molto bene e c’è stato un buon coordinamento tra noi docenti, che abbiamo proposto seminari identici a tutta la platea. Ragazze e ragazzi, inoltre, hanno tutti potuto partecipare ai seminari specifici proposti dall’Airc”.  Il rapporto con l’associazione, prosegue la prof.ssa Attaianese, ha funzionato: “L’accordo era che l’Airc simulasse una commessa analoga a quella che ha effettivamente assegnato ad una società e che, se avessero ritenuto validi i nostri progetti, ne avrebbero selezionati alcuni da mettere in produzione e da realizzare. Hanno scelto, per esempio, le carte da gioco sulle quali sono stampate frasi divertenti ed incentivanti ad evitare l’abuso di alcool; una borsetta portatile per la frutta secca collegabile ad una borraccia; un contenitore portatile per le arance. L’aspetto più interessante, dal punto di vista didattico, è che per tutti i progetti gli studenti hanno dovuto fornire il preventivo economico per avviare la produzione dei vari oggetti, sia che fossero poi destinati ad essere regalati, sia che l’Airc pensasse di venderli a dieci o quindici euro per raccogliere fondi da destinare alla ricerca”. Insiste su questo punto: “Ragazze e ragazzi hanno dovuto capire quali materiali avrebbero potuto tenere basso il costo. Lo studente è portato ad immaginare prodotti molto sfavillanti, ma in questo Laboratorio hanno dovuto cambiare impostazione per fornire al committente una proposta fattibile e realizzabile. Ricorda Attaianese: “La collaborazione della Federico II con Airc si inquadra nel progetto nazionale AirCampus e nel nostro Ateneo ha come referente la prof.ssa Francesca Carlomagno. All’inizio hanno partecipato solo Medicina e Farmacia ma poi, anche grazie al prof. Antonio Pescapè, Delegato del Rettore alla Terza Missione, è stato esteso anche ad altri Dipartimenti. Noi abbiamo colto l’opportunità ed abbiamo chiesto ad Airc di assicurarci una simulazione verosimile, una cosa seria. Mi pare che l’obiettivo sia stato raggiunto”.

Fabrizio Geremicca

- Advertisement -

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here





Articoli Correlati