Il Dipartimento di Studi Umanistici si prepara ad accogliere due nuovi Corsi di Laurea Magistrale a partire dall’anno accademico 2025/2026. Si tratta di ‘Archeologia del Mediterraneo’ e ‘Patrimonio Culturale, Storia delle Arti e Museologia’, nati dalla riorganizzazione della Magistrale in disattivazione ‘Archeologia e Storia delle Arti’. “Abbiamo ritenuto opportuno suddividere il precedente Corso Magistrale in due percorsi distinti – spiega il prof. Andrea Mazzucchi, Direttore del Dipartimento – uno di riferimento più strettamente archeologico, l’altro, invece, più storico-artistico. L’obiettivo è quello di garantire una maggiore coerenza scientifica e didattica. Il vecchio Corso interclasse presentava infatti rigidità burocratiche e organizzative che ne limitavano le potenzialità. Con questa nuova impostazione, gli studenti potranno scegliere un percorso più mirato, con opportunità formative e professionali più specifiche”.
‘Archeologia del Mediterraneo’ si concentrerà sulle metodologie della ricerca archeologica e sulle nuove tecnologie applicate allo studio del passato. Si punta alla formazione di specialisti nel campo dell’archeologia e del patrimonio culturale del Mediterraneo, dalla Preistoria al Medioevo. “L’archeologia ha una tradizione fortissima a Napoli e in Campania – sottolinea Mazzucchi – basti pensare all’immenso patrimonio archeologico del territorio. Era quindi naturale pensare a un Corso che valorizzasse questa vocazione, con un’attenzione particolare alle tecniche innovative oggi indispensabili per lo studio e la tutela dei beni archeologici”.
L’altro nuovo arrivato, ‘Patrimonio Culturale, Storia delle Arti e Museologia’, si propone di formare specialisti della storia dell’arte con un focus sulla conservazione e la gestione del patrimonio artistico con approfondite conoscenze di carattere teorico, storico e critico-metodologico, unite ad avanzate competenze nell’ambito delle Digital Humanities applicate non solo alla ricerca ma anche alla fruizione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Agli studenti è offerta la possibilità di costruire il proprio piano di studi, individuando tra i quattro curricula attivati: Medievale, Moderno, Contemporaneo, Museologico. Si tratta dunque di “un percorso preferenziale grazie al quale ottenere una solida preparazione in senso sia cronologico che diacronico, accordando particolare attenzione tanto agli aspetti metodologici quanto ai risvolti applicativi, con un’impostazione che coniuga un approccio personalizzato con l’aspettativa di un alto livello di preparazione”.
Entrambi i Corsi punteranno su una didattica innovativa e laboratoriale. “Abbiamo voluto rafforzare la componente seminariale e le attività pratiche – informa il Direttore – Gli studenti di Archeologia svolgeranno parte della loro formazione direttamente nei parchi archeologici, nei siti di scavo e nei musei, mentre coloro che sceglieranno il percorso in Patrimonio Culturale avranno la possibilità di partecipare a progetti di ricerca e stage presso istituzioni museali, biblioteche e archivi”. Grande attenzione sarà riservata anche all’internazionalizzazione, con accordi in via di definizione con università e istituzioni culturali estere: “Per entrambi i percorsi gli studenti potranno optare per un programma di doppio titolo di laurea (Double Degree). Vogliamo che i nostri ragazzi abbiano la possibilità di confrontarsi con realtà accademiche e professionali internazionali, acquisendo esperienze preziose per il loro futuro”.
La riformulazione dell’offerta formativa è stata accolta con entusiasmo dagli studenti e dagli organi accademici. Il processo di revisione ha coinvolto attivamente la Commissione Paritetica, garantendo che le nuove lauree rispondessero anche alle esigenze e ai suggerimenti della componente studentesca. “Ci teniamo a formare professionisti in grado di operare in contesti sempre più complessi e dinamici, capaci di coniugare il rigore della ricerca con le nuove sfide della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale”, conclude Mazzucchi.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 2 – 2025 – Pagina 25