La prof.ssa Carla Masi si occupa da anni di internazionalizzazione e in modo particolare dei rapporti fra l’Ateneo e l’America Latina. Ora ha ricevuto la delega dal Rettore Matteo Lorito, nell’ambito delle Relazioni Internazionali, al Sud America. Ruolo che le consente “di continuare un lavoro nel settore dell’internazionalizzazione iniziato tempo fa. Mi occupo di un’area geografica intensa, molto vasta e importante sotto diversi punti di vista”, afferma. La squadra, capitanata dal prof. Vincenzo Morra, lavora insieme per obiettivi comuni. “Ci sono state diverse riunioni fra delegati, lavoriamo insieme attraverso un assiduo confronto, dove emergono criticità e punti di forza. Nella programmazione triennale l’Ateneo punta molto ad una maggiore internazionalizzazione e, per questo motivo, dobbiamo puntualizzare una migliore organizzazione degli scambi e capire su quale realtà scommettere”. In agenda l’intenzione di incrementare gli accordi con Paesi non europei. Attualmente l’Ateneo federiciano vanta circa 50 opportunità con diversi Paesi: “Stiamo attuando uno screening per le attività pregresse e quelle in programma. Individuiamo i posti strategici per migliorare la politica del nostro Ateneo. Con questo sistema si avrà una maggiore sistematizzazione dei rapporti internazionali”. La docente è anche Direttore del Consorzio Universitario Italiano per l’Argentina (Cuia): “Sono stata rieletta lo scorso dicembre, per me è un grande onore continuare questo lavoro. Ciò che mi preme particolarmente è promuovere la ricerca e i rapporti fra l’Italia e l’Argentina implementando opportunità già esistenti: dottorati congiunti, doppi titolo di studio, scambio fra laureandi”. Attività che per l’emergenza sanitaria si sono fermate solo in parte: “sono continuati gli scambi grazie al supporto del webinar. Alcuni nostri studenti sono anche partiti per Buenos Aires, purtroppo hanno dovuto seguire stage e formazione in piattaforma digitale, pur trovandosi nella capitale argentina. Tempo fa sono arrivati da noi alcuni dottorandi dalla Germania, ma poi con la chiusura delle frontiere si sono riscontrate diverse difficoltà”. Fiore all’occhiello delle attività internazionali anche la Roman Moot Court Competition, la simulazione di diritto romano a cui la squadra federiciana di Giurisprudenza partecipa da anni. “Lo scorso anno la Moot Court, alla quale non abbiamo partecipato, si è tenuta on-line, alcuni Paesi hanno la simulazione inserita nel piano di studi con crediti che sono essenziali per laurearsi, era impensabile non farla”. Si sta discutendo in questi giorni se svolgerla ad aprile presso l’Università di Tubinga in Germania, dal vivo o ancora da remoto. “L’ipotesi prospettata però è quella di rinviare la simulazione a settembre, sperando in tempi migliori. A metà febbraio insieme alle altre Università decideremo il da farsi. Al momento è molto difficile scegliere, non potendo valutare l’andamento della pandemia da qui a qualche mese”.
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