Fabiana Curzetti, iscritta a Ingegneria Informatica, è la vincitrice della borsa di studio Amazon

Annunciata la vincitrice per la Federico II della settima edizione della borsa di studio ‘Amazon Women in Innovation’: è Fabiana Curzietti. Decisa a partecipare al bando prima di iscriversi a Ingegneria Informatica, la studentessa racconta: “Mi ero informata bene sulla figura della donna all’interno delle discipline STEM ed ero venuta a conoscenza di questa borsa di studio promossa da Amazon per incentivarne la presenza in questi settori”.

I primi step della selezione consistevano nel “presentare il proprio curriculum vitae e una lettera motivazionale. In quella lettera, volevo far emergere non solo chi sono, ma soprattutto perché dovessero scegliere me. Credo fortemente nei valori che la borsa di studio intende trasmettere: leadership, rigore, disciplina, attenzione verso gli altri”. Infatti Amazon per lei rappresenta proprio questo: “l’idea di un’azienda che lavora tenendo sempre a mente il bene collettivo”.

Obiettivo che rispecchia i suoi, poiché “nella vita voglio realizzarmi al massimo, raggiungere i miei traguardi, ma anche fare qualcosa di significativo per gli altri”. Un esempio, che può sembrare piccolo ma per lei è importante, è l’esperienza come animatrice nei gruppi parrocchiali: “Mi piace aiutare il prossimo, dare qualcosa a chi non l’ha e in cambio ricevo tanto in termini di emozioni e crescita personale”.

Sapeva che le partecipanti erano poche, “anche perché sono ancora pochissime le donne ad Ingegneria Informatica, e ancora meno chi ha ottenuto 100 o 100 e lode alla maturità”, ma “il livello di competenze era molto alto”, perciò, solo quando ha visto il suo punteggio nella prima graduatoria, si è detta: “Forse ce la posso fare, anche se si giocava tutto in pochi punti”. La seconda fase prevedeva un colloquio orale, durante il quale le hanno chiesto perché avesse scelto Ingegneria Informatica, perché credesse di meritare la borsa e come organizza le sue giornate tra studio e vita personale. “Inizialmente ero orientata verso Matematica, perché ho sempre avuto un amore profondo per i numeri.

Poi ho capito che c’era un’altra parte di me che vedeva nella tecnologia uno strumento concreto per migliorare la società – afferma – La tecnologia, secondo me, non è qualcosa di ludico o dannoso, ma un mezzo per risolvere problemi, sviluppare competenze, creare un impatto positivo. Non deve sostituire l’essere umano, ma affiancarlo”. Così ha deciso di unire queste due passioni, scegliendo Ingegneria Informatica. Per quanto riguarda l’organizzazione della sua giornata ha voluto sottolineare “quanto sia importante per me organizzarmi al meglio e mantenere un equilibrio tra lo studio e i miei hobby, come la danza – l’anno scorso mi sono diplomata – e il pianoforte, perché il benessere aiuta a ottenere risultati ancora migliori e con meno fatica, senza sentirsi sopraffatti”.

Dopo aver ascoltato anche le risposte delle altre candidate, Fabiana si è sentita sicura delle sue. Il pomeriggio stesso sono arrivati i risultati: “Ce l’avevo fatta! Ero veramente contenta”.
La borsa di studio consiste in un finanziamento di 6.000 euro all’anno per tre anni e di un percorso di mentorship dedicato, che prevede l’affiancamento di una manager Amazon. “L’importo e il supporto che riceverò mi aiuteranno ad acquisire ancora più competenze, sviluppare meglio le mie potenzialità e raggiungere più velocemente i miei obiettivi.

Mi spingerà a continuare a studiare con serietà per superare gli esami e mantenere i requisiti per confermare il contributo ogni anno”, dice Fabiana. Alla fine di ogni anno, infatti, verrà verificato il numero di crediti formativi richiesto per rinnovare il contributo. Come aveva sottolineato anche durante la selezione, “sono una persona che studia non perché deve, ma perché ama ciò che fa. Porterò avanti questa borsa e i suoi valori”.

Il tema le sta particolarmente a cuore: “Già dal primo giorno di università ho notato che in una classe di 130 persone solo 30 erano donne. Ancora prima di iniziare, chiunque venisse a sapere del mio percorso universitario mi chiedeva: ‘Perché lo hai scelto? Non è da maschi?’ – racconta – Cos’è che rende una disciplina adatta a un uomo piuttosto che a una donna? La scienza e la tecnologia sono strumenti fondamentali per lo sviluppo della nostra società. Dovrebbero essere accessibili a chiunque abbia passione, talento, determinazione e coraggio, indipendentemente dal genere”.

Si è posta quindi una sfida personale: “Dimostrare che anche noi donne abbiamo le stesse competenze, capacità e determinazione degli uomini per affermarci nel mondo STEM”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 16-17

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