Di giorno volteggia sulla pista di gara. Leggiadra, come una farfalla dai colori sgargianti, energica nella sua coreografia a ritmo di musica, è padrona dello spazio intorno a sé finanche quando, per qualche secondo, si libra nell’aria. Poi la luce cala, torna il silenzio, e allora alza gli occhi al cielo a cercare le stelle. Di stelle Gaia Laurino ne ha conquistate. Campionessa mondiale di ginnastica aerobica, da qualche mese è matricola di Fisica alla Federico II. Nello sport la spinge una grande passione; questa stessa concitazione l’ha portata a sviluppare il desiderio di conoscere lo spazio profondo alla ricerca di un mistero da disvelare, “di qualcosa di nuovo da creare e da scoprire ogni giorno”. Nella voce, tutta l’ingenuità dei suoi appena diciannove anni. “Ho iniziato presto a praticare ginnastica, a tre anni – racconta ad Ateneapoli – Poi a sette sono passata all’aerobica, un misto tra il corpo libero dell’artistica e un po’ di ritmica, che non è uno sport olimpico, e a quindici sono entrata nella Nazionale”. I successi dell’azzurrina, team junior prima e senior poi, sono arrivati subito. Tra i più importanti ricorda il secondo posto a squadre ai Campionati Europei di Baku nel 2019, l’oro agli Europei di Pesaro nel 2021 e, sempre nella categoria a squadre, un bronzo mondiale nel 2022, intermezzati ad ottimi risultati ottenuti in singolo. “A scuola – prosegue Gaia – ho studiato in un istituto tecnico informatico. Avevo scelto un percorso che mi consentisse di lavorare facilmente dopo il diploma, in modo da affiancare una carriera lavorativa alla ginnastica aerobica che non poteva essere la mia sola strada. L’Università all’inizio non era contemplata”. La passione per la fisica si è fatta strada poco alla volta, grazie all’incontro con un’insegnante “e ad una serie di domande tornate a galla dall’infanzia. Con mia cugina guardavamo spesso le stelle e io mi chiedevo cosa fossero e perché fossero lì. Ho scelto Fisica per questo motivo, ma soprattutto affinché avessi un obiettivo diverso dalla ginnastica aerobica”. A breve sosterrà il primo esame: “Geometria. Poi ci sono Analisi Matematica e Fisica. Mi sento abbastanza pronta, pur avendo cominciato con una conoscenza delle materie scientifiche non proprio solidissima. La mia è una mente schematica, abituata a sviscerare il dettaglio – è una dote degli sportivi: dobbiamo imparare ad organizzare il nostro spazio e il nostro tempo – e sono sicura di potercela fare”. Con un pizzico di ironia commenta: “Però è tosta!”. Lezioni al mattino, allenamenti il pomeriggio (abita a Bacoli e si allena al California Center Club di Monte di Procida), di tempo libero non ne resta molto. “Tanto dipende anche dal momento dell’anno. Lontano dalle gare ci si concentra sul mantenimento fisico, mentre più si avvicina la competizione, e ci sono nuovi esercizi da imparare, e più tutto finisce per passare un po’ in secondo piano. Ora il campionato ricomincerà a marzo quindi fortunatamente ho tempo da dedicare allo studio. Mi metto sui libri ogni volta che posso, durante gli spostamenti, nelle pause e a fine giornata. Sfrutto molto la sera, dopo cena prima di andare a dormire, quando mi sembra che il cervello funzioni meglio e assorba di più”. Superato l’iniziale spaesamento del passaggio dai banchi scolastici a quelli universitari, “ho trovato un buon metodo che con questi esami di base sta funzionando. Studio ponendomi degli obiettivi da raggiungere e, un po’ come negli allenamenti per la ginnastica aerobica, inizio dagli argomenti e dagli esercizi più difficili. Per fortuna apprendo in fretta”. Cosa, invece, le manca: “Ovviamente non riesco a vivere l’università al massimo. Ho trovato un gruppo di amici con cui confrontarmi, e che mi aiuta quando non posso essere presente a lezione, ma non riesco a fermarmi in aula studio o cose simili. Lo sport insegna tanto e altrettanto toglie. Pure a scuola non partecipavo alle attività extra curriculari o alle gite, però non mi pesa. E comunque ogni tanto ho bisogno di una pausa per ricaricarmi, approfittandone per dedicarmi a qualche altra passione. Mi piacciono il ballo e il disegno e grazie alla musica riesco ad immergermi in un altro mondo”. Di guardare troppo in là per il momento non è il caso: “Continuerò con l’agonismo finché riesco. E mi impegnerò con la Fisica. Un giorno mi piacerebbe dedicarmi all’astrofisica e arrivare laddove, finora, non è giunto nessuno”.
Carol Simeoli