Il futuro della mobilità e dei sistemi di trasporto

Incontro del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile alla Federico II

Mobilità Cooperativa, Connessa e Automatizzata e Infrastrutture Smart, lo Spoke 7 del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (CN Most) coordinato dalla Federico II per parlare di opportunità e prospettive delle Smart Infrastructures. Università, Centri di Ricerca e aziende partner si sono riuniti a Piazzale Tecchio il 19 gennaio. “Lo Spoke 7 del Centro Nazionale Mobilità Sostenibile è il più affollato. I precedenti incontri sono stati telematici, questa è la prima volta dall’inizio dei lavori in cui ci si incontra di persona”, premette il prof. Cino Bifulco, responsabile scientifico dello Spoke 7 e coordinatore della partecipazione dell’Ateneo ai vari Spoke del Centro. Le attività di ricerca e innovazione sono partite a settembre: “Stiamo portando avanti avanzamenti metodologici su una serie di domini applicativi legati alle infrastrutture di trasporto nel loro aspetto più fisico, quindi anche alla resilienza e alla sicurezza strutturale, e in relazione a tre work package tematici relativi uno all’ottimizzazione del traffico sulle reti di trasporto, un altro alle reti energetiche per la ricarica e il rifornimento green e un terzo ai sistemi automatizzati, quindi sistemi di assistenza alla guida per crescenti livelli di automazione”. Tra gli auspici, creare un profilo nazionale per la realizzazione di strade automatizzate. È in fase di organizzazione la costruzione di un centro fisico in Ateneo “con l’obiettivo di sviluppare una importante rete laboratoriale che realizzi i gemelli digitali di una infrastruttura di trasporto. Con l’aiuto dei partner vorremmo che alcuni casi d’uso reale di digital twins fossero rappresentativi di tratti di Autostrade per l’Italia, Anas e Milano Serravalle. Grazie ai gemelli digitali è possibile il cosiddetto test before investment, ovvero effettuare una virtualizzazione dell’applicazione dei sistemi innovativi prima di investire in questi”. E ancora: “Intendiamo creare un vero e proprio marchio di qualità per chi intende sviluppare, vendere o acquisire prodotti innovativi legati alla mobilità connessa e automatizzata”. Durante l’incontro è stata avanzata la proposta progettuale di un Living Lab: creare tratti di strada effettivamente realizzati come automated highway. Uno di questi dovrebbe essere la Tangenziale di Napoli”. Notevoli, spiega il prof. Bifulco, le ricadute in termini di didattica tra i banchi universitari: “Ci stiamo confrontando con tematiche fortemente interdisciplinari che ci stanno rendendo ancora più aperti nell’approccio alle discipline. Il futuro della mobilità e dei sistemi di trasporto che stiamo creando grazie alla ricerca, ai laboratori digitali, al living lab, inoltre, richiederà una nuova generazione di ingegneri dei trasporti. L’Ateneo si sta già adeguando: “Abbiamo i Corsi in Autonomous Vehicle Engineering, coordinato dal prof. Stanislao Patalano, e in Transportation Engineering and Mobility, coordinato da me, che sono vicini alle tematiche dello Spoke 7. I futuri laureati dovranno avere una enorme capacità di lavorare su sistemi complessi in cui la componente digitale si lega alla componente del dominio dei trasporti e della meccanica dei trasporti”.

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