“Quattro esami in due mesi” un’impresa per gli studenti al secondo anno di Medicina

Nelle aule e sui pratoni del Policlinico, complice il cattivo tempo che imperversa da giorni, c’è poco movimento. Niente di cui stupirsi, del resto è tempo di esami. Il sogno di indossare il camice bianco, in periodi come questo, si concretizza in forma di manuali, sbobinature, atlanti medici, prove scritte e scioglilingua per essere sicuri di ricordare la giusta terminologia. Con un occhio, però, si comincia già a guardare al nuovo semestre che inizierà a marzo, tra lezioni e attività pratiche, tra proposte di vecchia data e nuove esigenze, per rendere il Policlinico sempre più a misura di studente. E di futuro professionista della sanità. Benedetta Morra, al secondo anno, sta studiando Anatomia, lo scoglio del triennio pre-clinico: “Anatomia I, al primo semestre, è solo uno scritto. Qui conta la memoria e io trovo funzionale l’utilizzo di mnemo-frasi e l’associazione dei concetti teorici all’atlante anatomico dove posso vederli rappresentati. Anatomia II, secondo me, sarà molto più difficile perché, essendo un orale, verranno valutate la terminologia e l’appropriatezza del linguaggio”. Contemporaneamente sta preparando Istologia, “più discorsivo, per cui è importante isolare parole e concetti chiave”, ma in attesa ci sono anche Fisiologia I e Statistica Medica, “perché il secondo anno di Medicina è uno dei più densi. Sostenere e superare quattro esami in due mesi è un’impresa non da poco. Servono tanta organizzazione e otto o nove ore di studio al giorno”. Si dice abituata allo sforzo: “Il primo anno è andato bene. Ho lasciato indietro solo Biologia, causa un blocco con Biochimica, però sono soddisfatta. Nonostante un risultato più basso a Fisica, ora ho una media di quasi 28, sebbene non sia questo il punto del mio studio. Non ho pretese di voto, almeno non ai primi anni, perché penso che ci si perfezioni man mano che aumenta l’asticella della difficoltà”. In vista del secondo semestre: Mi piacerebbe che al Policlinico aumentassero gli spazi destinati a noi. A volte non si trova un posto per studiare nemmeno a girare per ore”.

SimLab e premialità voto di laurea

Antonino Esposito, rappresentante in Consiglio degli Studenti, approfitta di una pausa da Cardiologia e delinea il punto della situazione in merito alle questioni studentesche: “Dato il periodo, grosse novità non ce ne sono – dice – Stiamo lavorando alla programmazione per il nuovo semestre e organizzando il tirocinio per il triennio clinico che coinvolge intorno ai duemila studenti. Poi abbiamo partecipato ad una riunione per le attività del SimLab: a breve si dovrebbero attivare i moduli di Ginecologia ed Emergenza corrispondenti agli esami del sesto anno”. Il SimLab, spiega Antonino, potrà diventare sempre più centrale nella formazione dei futuri medici: “Un esempio. Ora che non ci sono più né il Progress Test né il Teco Test, stiamo lavorando sull’articolo 12 del regolamento per far sì che i 2,25 punti di premialità sul punteggio di laurea siano acquisibili grazie ad attività da svolgere proprio nel laboratorio di simulazione avanzata. Si monitora la novità di più recente introduzione: La rilevazione automatica delle presenze il cui algoritmo ha dato qualche problema, infatti abbiamo ottenuto che la percentuale di presenze necessarie al sostenimento dell’esame, per questo semestre, passasse dal 70 al 60%. Qualche tempo fa è stata approvata anche un’altra richiesta, uno spazio al chiuso in cui poter consumare cibo, ma ne riparleremo più avanti”. E proseguono i lavori in corso: “Dovrebbero essere in dirittura d’arrivo. Noi rappresentanti abbiamo segnalato in un report tutta una serie di disfunzioni relative a servizi igienici, climatizzatori o semplicemente tavoli e sedie. Il Policlinico ha una cinquantina d’anni e ben venga qualche lavoro di risistemazione”. Igiene, Patologia Generale e Metodologia Clinica I sono gli esami che stanno affrontando gli studenti al terzo anno. “Il 13 gennaio, prima data, ad Igiene c’è stata una bassa affluenza. In molti hanno arretrati dal secondo anno, come Anatomia, e quindi questo semestre diventa una sorta di cuscinetto tra secondo e terzo anno, spiega Luigia Fabbo, rappresentante degli studenti. Patologia, prosegue, “è il corso che in questo semestre ha registrato più audience, il primo in cui tutte le conoscenze di base si concretizzano in un quadro medico. Abbiamo seguito con piacere anche Metodologia dove, per la prima volta, sono stati effettuati dei tirocini in medicina interna e in chirurgia generale”. Per Luigia la sessione si prospetta impegnativa: “Ho sostenuto Igiene, ma non l’ho superato. Gli scritti sono abbastanza sbarratori e, infatti, nonostante la disponibilità della cattedra, c’è sempre un certo numero di bocciati a sessione”. Non guasterebbe “avere un po’ di materiale e dei supporti didattici aggiuntivi su cui esercitarsi che, anzi, sarebbero utili per tutti gli esami”. Altre proposte: “Una riformulazione degli orari che ci lasci più tempo per studiare e qualche ADE in più già dal primo anno, magari con il supporto del SimLab. Io ne ho seguita una nella quale il docente ha mostrato, ad esempio, come effettuare una puntura radiale o come inserire un catetere, e l’ho trovata interessante”. Luigi Valletta è diviso tra studio, internato in Ortopedia e tirocini pratico-valutativi: “È la vita dello studente di Medicina agli ultimi anni – scherza – Ma posso assicurare che più si va avanti con gli esami e più ci si velocizza”. In veste di rappresentante, nel Consiglio degli studenti, informa: “è stata approvata una nuova seduta di laurea a maggio, in aggiunta a quelle di giugno, luglio, settembre, ottobre e dicembre. Medicina ha abbastanza fuoricorso e una ulteriore seduta a maggio può essere un’opportunità seguendo gli appelli straordinari di marzo-aprile. Io sono anche un membro del Direttivo del Sinapsi e mi fa piacere ricordare la recente approvazione della carriera alias in tutto l’Ateneo con la differenza che ora, rispetto al passato, lo studente transgender può avviare la richiesta senza bisogno del certificato medico”.

Poco tempo per  studiare a  Infermieristica

C’è fermento nel mondo delle Professioni Sanitarie. “Per noi – racconta Barbara De Luca, matricola di Infermieristica il calendario didattico funziona diversamente. Le lezioni iniziano e terminano più tardi e i primi esami cominceranno solo a marzo”. Ateneapoli la raggiunge al termine di una lunga giornata di tirocinio in reparto: Ho girato quasi tutti i reparti del Policlinico. Ora sono in chirurgia bariatrica e oggi, per la prima volta, guidata dal mio tutor, ho eseguito una procedura di rimozione di catetere. All’inizio del tirocinio ero solo una semplice osservatrice, ma adesso i tutor mi stanno dando fiducia e questo mi consente di imparare di più”. All’inizio dell’anno accademico ci avevano assegnati alla nuova sede, bellissima, di Scampia. Lì tuttavia, essendo tanti, eravamo stati divisi in due aule, con il docente in una delle due e in collegamento video con l’altra. L’organizzazione era un po’ incerta, quindi ci hanno spostato al Policlinico – all’Edificio 20, in cui percepiamo molto la vita ambulatoriale, pur essendo una sede vecchiotta, e qualche volta è piovuto in aula – ma corre voce che al secondo semestre torneremo a Scampia. Se così sarà, speriamo che le aule studio siano pronte”. All’orizzonte, intanto, ci sono i primi esami: “Sono nervosa – ammette – Darò Anatomia, Istologia e Nursing in un unico esame. Ho poca dimestichezza con le discipline scientifiche e di tempo per studiare, tra lezioni e tirocini, non ne resta molto. Ma sono entusiasta perché ho scoperto una vocazione”. Una proposta di miglioramento, in linea con il pensiero già espresso da Benedetta Morra: Aumentare le aule studio. È un po’ più critico Roberto Nocera, al primo anno di Tecniche di Laboratorio Biomedico: Non disponiamo di una sede fissa e ci muoviamo tra Policlinico, Presidio Ascalesi e Pascale. Le lezioni sono cominciate in ritardo e non sappiamo ancora quando dovremo sostenere i primi esami. Il Corso comunque non mi dispiace, spero solo che nel secondo semestre ci sia un po’ più di organizzazione”.

Carol Simeoli

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