La prof.ssa Mauriello va in pensione, Montuori è il nuovo Coordinatore di Lettere Moderne

In una fase di radicale rinnovamento e transizione che riguarda Studi Umanistici, per alcuni docenti che hanno fatto la storia di questo Dipartimento è arrivato il momento di abbandonare la cattedra in vista della pensione. “Anche se la mente di un professore – argomenta la prof.ssa Adriana Mauriello, 46 anni di insegnamento della Letteratura Italiana in curriculum – non è mai davvero a riposo, perché continua comunque a studiare, scrivere, pubblicare lavori scientifici e partecipare ai convegni. Infatti, è passato meno di un mese e non me ne sono ancora accorta, ma sono sicura che pian piano il vuoto comincerà a farsi sentire”. Nel mese di maggio si è tenuta l’ultima lezione della docente. “In quell’occasione molti colleghi – il Direttore di Dipartimento, prof. Edoardo Massimilla, e il Prorettore, prof. Arturo De Vivo – hanno voluto festeggiarmi e con mia grande sorpresa sono venuti ad assistere. È un ricordo che porterò sempre nel cuore”. Dal mese di novembre la docente, infatti, passa il testimone del coordinamento del Corso di Laurea Triennale in Lettere Moderne al prof. Francesco Montuori, docente di Storia della Lingua Italiana. Un ruolo importantissimo quest’ultimo, “perché Lettere è il Corso più numeroso a livello dipartimentale e negli ultimi anni è stato protagonista di un boom di immatricolazioni”. Pertanto, la sua organizzazione didattica e scientifica comporta intrinsecamente la risoluzione di tante problematiche e richiede notevole impegno, anche su più livelli. “Non è semplice conciliare tutto, perché – per creare un sistema universitario coerente ed equilibrato – occorre mettere d’accordo le esigenze dei docenti nell’interesse degli studenti insieme alle possibilità tecnico-logistiche a nostra disposizione”. 
Il piacere di fare lezione
In questi anni, la docente ha rivestito diversi incarichi istituzionali: Coordinatrice di Lettere, ma anche responsabile delle sedute di laurea e degli orari per il Corso di Laurea Magistrale in Filologia Moderna. “Ma ciò per cui proverò più nostalgia sarà il rapporto con gli studenti e i colleghi, il cui affetto – che ricevo tutt’oggi – è segno del fatto che probabilmente ho lavorato bene. Ovviamente, nei limiti delle mie facoltà. Credo di non avere mai evitato di rispondere alle mail di uno studente o saltato, senza giusta motivazione, il ricevimento”. I ricordi più belli della sua carriera affondano proprio nel quotidiano, “nel piacere di fare lezione – anche in maniera creativa – perché solo in aula le competenze che uno ha acquisito si mettono davvero in gioco. Io ho la fama di essere…
 
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