La Scuola di Medicina forma medici, in italiano e in inglese, e odontoiatri

Sono tre le Magistrali a ciclo unico della durata di sei anni, proposte dall’offerta formativa della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II. Due interessano gli aspiranti medici, che potranno scegliere tra un percorso in italiano, Medicina e Chirurgia, e uno in lingua inglese, Medicine and Surgery. L’altro, invece, è il Corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria. L’accesso, a numero programmato, passa per il test di ammissione. L’appuntamento con la prova è fissato al 3 settembre per Odontoiatria e per Medicina in italiano. Il 10 settembre, invece, sarà la volta dell’IMAT (International Medical Admission Test) per l’accesso al Corso in inglese. Materie del test: Cultura Generale, Logica, Biologia, Chimica, Fisica e Matematica. 
I vincitori segnino sulla cartina personale via Pansini. È questo l’indirizzo del Policlinico collinare che ospita didattica e attività pratica. Zona ospedaliera servita dalla Metropolitana (Linea 1 fermata ‘Policlinico’) e da pullman pubblici. Lì, dove studio e professione camminano a braccetto, libri e appunti dei medici in formazione convivono con personale in camice e pazienti. Gli studenti hanno a disposizione aule studio, una biblioteca di settore, un’aula informatica, la segreteria studenti, un bar mensa. L’Edificio 20 è tradizionalmente il più ambito per lo studio individuale o in compagnia. Con la bella stagione, però, guadagnano decisamente posizioni nella classifica di gradimento degli studenti i gazebo immersi nel verde. Così, quelli che sembrano picnic all’aria aperta in realtà sono spesso immersioni totali nello studio. E per le ricerche on-line nessun timore di finire i giga dello smartphone. Tra i servizi disponibili, c’è il Wi-Fi gratuito al quale si accede con le proprie credenziali (mail studenti e password). 
“Sotto la Presidenza del prof. Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, abbiamo fatto molti passi avanti per trasformare il Policlinico in un campus medico moderno, con spazi all’aperto utili per lo studio e la socializzazione”. A raccontarlo è il prof. Fabrizio Pane, Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia nel quale è incardinato il Corso di Laurea di Medicina in italiano: “sta diventando sempre più moderno, adeguandosi agli standard dei paesi nord europei e americani”. Numeri di accesso: “l’anno scorso i posti disponibili erano 413”, quest’anno sono 557. “Il test è una prova impegnativa dal punto di vista emotivo e culturale e va preparato bene”. E se non supero il test? “Se la Medicina è una passione, lo si ritenta, magari frequentando un Corso di Laurea con discipline affini per le materie di base. La percentuale di ragazzi che riescono a entrare al primo tentativo non è alta”. Novità dell’ultimo anno è l’inaugurazione di un nuovo ordinamento didattico che ha portato discipline di settore al primo anno del Corso di Studi. A dare il benvenuto alle matricole, infatti, oltre a Chimica e Propedeutica Biochimica e Fisica Medica, è il modulo integrato di Basi della Medicina ed Etica Clinica I, che propone insegnamenti come Medicina clinica, Medicina dello sport, Chirurgia Generale, Bioetica e Psicologia: “materie che in passato erano fissate nel triennio clinico, adesso sono portate ai primi anni in modo da avere l’immediato collegamento tra molecole, macromolecole, struttura cellulare e del tessuto”. Domanda tipica agli incontri di orientamento: ‘non ho studiato al liceo scientifico, il cammino universitario sarà una salita invalicabile?’. La risposta: “io ho frequentato un classico e non mi sono mai sentito svantaggiato. Agli studenti vengono dedicate ore di insegnamento per fornire tutte le basi per progredire”. Un progresso che acquisisce connotazioni pratiche con le Clinical Rotation: “è l’insegnamento vicino al letto del malato. Già a partire dal quarto anno i ragazzi si impegnano per nove ore a settimana, un numero significativo in reparto sotto la supervisione di tutor clinici”. Lezioni di norma cinque giorni a settimana. Il consiglio a uno studente che pensa a Medicina: “essere paziente e perseverante. Ci vuole passione e interesse per la materia, aspetti che di solito non mancano, visto che i ragazzi rinunciano a più di un’estate per superare il test”. L’errore commesso di solito dalle matricole: “lo studio universitario è molto diverso da quello liceale, nonostante si frequenti tutti i giorni, il rapporto con i docenti cambia”. 
Cambia la lingua veicolare, ma non gli obiettivi formativi al percorso in lingua inglese. Lo conferma la prof.ssa Annamaria Staiano, che dirige il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali: “l’obiettivo è formare un medico altamente competente e scientificamente istruito. Una figura proiettata a livello internazionale. L’inglese è la lingua universale. Studiamo da libri in inglese e ci confrontiamo con realtà anglofone”. Le matricole dell’anno Accademico in corso sono state alle prese con Chemistry and Propedeutic Biochemistry, Phisics in Medicine, Bioethics e Medical Statistics. 40 i posti disponibili in ingresso. I vincitori frequenteranno stabilmente l’Edificio 6 del Policlinico per cinque giorni a settimana. 
Sono state confermate 60 immatricolazioni al Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria per il prossimo anno accademico. Il prof. Maurizio Taglialatela, vicedirettore del Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche, spiega: “è altamente professionalizzante. Almeno 90 crediti devono essere su materie inerenti l’esercizio professionale”. Le principali attività dell’odontoiatra: “la prevenzione, la diagnosi e la terapia di tutte le malattie e le anomalie congenite dei denti, della bocca, del mascellare, delle articolazioni temporo-mandibolari, dei tessuti, inclusa la riabilitazione odontoiatrica. Insomma, tutta la salute orale, sia nella persona sana sia in quella malata”. Al primo semestre del primo anno il piano di studi prevede: Chimica e Propedeutica Biochimica, Istologia e il corso integrato di Scienze Comportamentali e Relazionali con gli insegnamenti di Statistica Medica, Psicologia, Didattica e pedagogia, Informatica e Bioetica. Le materie fondamentali durante il cammino: “quelle di approccio alle Scienze Biomediche come Anatomia, molto incentrata sul cavo orale, la Fisiologia di interesse odontoiatrico, la Biochimica, la Farmacologia. Successivamente, entriamo in aspetti più tecnici come la rieducazione funzionale e l’ortognatodonzia”. Il Policlinico mette a disposizione della didattica: “strutture all’avanguardia. Ci sono molte poltrone dedicate all’attività pratica dove insistono da un lato i laureandi in Odontoiatria e Protesi dentaria e dall’altro gli igienisti dentali”. Le motivazioni per iscriversi a Odontoiatria: “sicuramente è una professione affascinante. È un ambito di coniugazione di vecchie tradizioni e problematiche con nuovissime implementazioni tecnologiche. C’è una interazione continua tra la tradizionale professione dell’odontoiatria e il contributo di ambito ingegneristico”. Ottimismo in merito agli sbocchi occupazionali: “sono rosei. È una professione che, vista l’attenzione che sempre più si dà all’igiene e al mantenimento di una buona funzionalità del cavo orale, offre prospettive interessanti. I trentadue denti moltiplicano per trentadue le possibilità occupazionali".
 
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