“Oggi la sfida più importante è adeguare la formazione alle nuove frontiere. Come Scuola facciamo parte di un Ateneo che per numeri e competenze consente di sperimentare nuove metodologie e strumenti didattici. Che vengano messe a sistema integrale le aree medico-sanitaria, umanistica e ingegneristica: dobbiamo evolverci; la tecnologia sta trasformando le nostre professioni”.
Un piede e mezzo già nel futuro per il prof. Giovanni Esposito, ordinario di Cardiologia, dallo scorso gennaio Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, una struttura cardine della Federico II. Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Professioni Sanitarie, Farmacia, Biotecnologie. Per un totale di sette Dipartimenti ognuno orientato con le proprie peculiarità verso la promozione e salvaguardia della salute dell’individuo. Esposito, a proposito del suo mandato, ripropone alcuni degli obiettivi per il prossimo anno, decisamente importanti anche in vista della visita dell’Anvur: “Stiamo costituendo delle Commissioni ad hoc per rinforzare e ampliare colonne portanti: formazione – direttamente legata alla professione – e ricerca”.
Terapia occupazionale, un nuovo Corso
Particolare priorità dunque a quella sulla Didattica: “Abbiamo tanti Corsi di Laurea e stiamo per inaugurarne uno nuovo per Professioni sanitarie, ovvero Terapia Occupazionale, legato alle problematiche sul lavoro, che sarà coordinato dal prof. Bruno Corrado”. E pure sull’Internazionalizzazione: “gestirà al meglio l’Erasmus, per il quale ci sono sempre richieste importanti. Il compito del gruppo di lavoro sarà rendere fluido il percorso e soprattutto creare rapporti con altre istituzioni, per nuove connessioni nazionali e sovranazionali”. Il 16 luglio, durante il Consiglio di Scuola, prenderà pure corpo ufficialmente la nuova governance – la vicepresidenza è destinata alla prof.ssa Angela Zampella, Direttrice di Farmacia. Non emergono altri nomi – le discussioni con i Dipartimenti sono state lunghe – ma Esposito sottolinea il metodo: “Non ci sarà alcun uomo solo al comando. Ognuno metterà le proprie competenze a servizio degli studenti, che a loro volta saranno presenti in tutte le Commissioni”.
Non solo ruoli da coprire, ma pure sedi da gestire e migliorare. Maps alla mano, via Pansini, via Montesano e via De Amicis ospitano rispettivamente il Policlinico – “stiamo allestendo nuovi spazi didattici e ammodernando quelli già presenti, soprattutto all’Edificio 5” – Dipartimenti di Farmacia (per due quinquenni ha ricevuto il bollino dell’Eccellenza) e Biotecnologie. Dulcis in fundo, il Polo di Scampia, inaugurato ad ottobre 2022, sul quale Esposito afferma: “È stato un successo. Ci sono spazi moderni per studiare e formarsi: gli studenti sono contentissimi e fanno a gara per andarci”.
I lavori sono ancora in corso: “siamo partiti solo con le aule, ora stiamo popolando la struttura e soprattutto proviamo a creare un sistema di contaminazione che consenta una formazione avanzata”. Aperto pure il capitolo ambulatori: “quelli sperimentali sono stati avviati, ora tocca ampliare tutti gli altri”. Come detto in apertura, tanto spazio anche alla ricerca. “Siamo a lavoro su un centro di simulazione avanzata dove abbiamo messo su sale operatorie per la formazione di medici e specializzandi. In più, la struttura ha un ulteriore piano destinato ai laboratori sanitari, che vanno pensati per integrare didattica e ricerca, un po’ sulla scorta delle Academy di San Giovanni a Teduccio”.
Restano in ballo due questioni che, seppur diverse, richiederanno tempi più lunghi per una definizione. In primis il numero programmato per Medicina, sul quale si fa un gran parlare da tempo nei termini di un totale accantonamento o incremento dei posti banditi (il settore dell’emergenza soffre carenza endemica di medici). Per Esposito “il progetto presentato alla Crui e alla Conferenza dei Presidi prevede l’apertura del Corso solo al primo semestre, salvo poi sostenere un esame di ammissione. Non cambierebbe nulla nella sostanza. Anzi: forse comporterebbe anche problematiche organizzative. Al momento è tutto fermo, quindi”.
La soluzione consisterebbe in una “razionalizzazione basata sul lungo periodo; tra dieci anni non avremo bisogno dello stesso numeri di medici del quale necessitiamo oggi causa pensionamenti”. Sull’avvio del Pronto Soccorso al quale il Presidente aveva già fatto riferimento in una precedente intervista ad Ateneapoli, ha detto: “Per arrivarci serve necessariamente un adeguamento delle strutture. Manca ancora la Chirurgia toracica per esempio, così come altre discipline. Ci si sta però avviando verso l’accesso con mezzi propri di pazienti con infarto, ictus, trauma. Il pronto soccorso cardiologico è in costruzione nel campus”. Esposito, infine, porge un augurio alle future studentesse e ai futuri studenti della Scuola: “speriamo di mettere tutti nelle condizioni migliori per approfittare delle grandi opportunità che offre la Federico II, fornendo supporto amministrativo e logistico. Faremo il possibile per ripagare le loro aspettative”.
La Scuola di Medicina è a cura di Claudio Tranchino
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