Lorenzo, laurea triennale in corso, a Siviglia con l’Erasmus

Lorenzo, laurea triennale in corso, a Siviglia con l’Erasmus

L’esperienza spagnola dello studente di Matematica

Il progetto Erasmus per non pochi studenti universitari è la prima occasione di uscire dalla casa dei genitori e di cimentarsi con le faccende della vita quotidiana – la spesa, le pulizie domestiche, le bollette – C’è anche questo valore aggiunto, che si somma all’opportunità di frequentare corsi universitari all’estero, di cimentarsi con una lingua che non è la propria, di sviluppare nuove conoscenze ed amicizie, nell’esperienza di studio che ogni anno realizzano migliaia di universitari federiciani. Tra essi Lorenzo Centore, ventidue anni, che ha conseguito nell’ottobre scorso la Laurea Triennale in Matematica, discutendo una tesi in Teoria della misura con la prof.ssa Antonella Passarelli. Frequenta ora la Magistrale (indirizzo generale) sempre alla Federico II. Sono partito per Siviglia a febbraio – racconta – Il primo bilancio è molto positivo. La città è bella ed offre buoni servizi. Lo stesso posso dire per l’Ateneo”. In quest’ultimo, spiega, “sono molto attenti alle applicazioni. In tutti i corsi di matematica applicata ci sono laboratori di programmazione e per i corsi più teorici sono sempre previste esercitazioni. Ci sono, inoltre, molte prove intercorso e per questo abbiamo dovuto iniziare a studiare subito. I corsi sono partiti il tredici febbraio ed abbiamo già sostenuto la prima prova intercorso a metà marzo”. Lorenzo ha dovuto cercare alloggio autonomamente perché l’Ateneo non ha residenze o studentati: “Con le due colleghe che sono partite con me ho cercato una casa da condividere. Qui i prezzi sono un poco meno alti che a Napoli. Una stanza per studente costa in media circa trecento euro. La scelta è caduta su Siviglia, va avanti Centore, “perché eravamo intenzionati a partire insieme. Siviglia era quella che offriva più posti tra le Università che hanno attivato progetti di scambio con Matematica della Federico II. Ha svolto un ruolo nella scelta, peraltro, anche la lingua. Senza dimenticare che il Corso di studi di Matematica proposto da Siviglia è valutato il secondo per importanza in Spagna. Si studia seriamente e gli Erasmus non sono trattati in maniera agevolata. Siamo come i nostri colleghi di corso spagnoli. I professori, però, sono molto attenti a verificare se capiamo e ci propongono le prove intercorso in inglese”. Le strutture: Le aule sono pulite, organizzate bene e grandi. Qui ci sono i dispensatori di acqua potabile e varie mense. I servizi igienici sono sempre molto puliti”. Centore e le sue colleghe, quando non mangiano a mensa, frequentano i locali intorno al campus. “Sperimentiamo per lo più – racconta – cibi spagnoli. Per esempio i bocadillos. Abbiamo anche provato la pizza. Ne abbiamo mangiate di buone in città. Siviglia, d’altronde, è piena di italiani e napoletani”. La città è a misura di studente: “È organizzata in maniera ottimale, si gira bene a piedi e con i mezzi pubblici. C’è un servizio di bici ottimo. Al momento sono molto contento. Il problema forse è gestire la casa. Le faccende domestiche possono risultare un poco noiose, cerchiamo di organizzarci”. La Spagna è famosa per la sua vita notturna, la movida. Siviglia non fa eccezione. “Ci sono tantissimi locali e persone in giro per la città quasi tutti i giorni della settimana. Molti bar e discobar, locali per tapas. Organizzano molti spettacoli di flamenco”. La borsa Erasmus serve a coprire l’affitto, le bollette ed anche una parte della spesa. “Io ricevo in base al mio Isee familiare 650 euro al mese. Naturalmente la borsa da sola non è sufficiente a vivere a Siviglia, la integrano i miei genitori. Tuttavia è una somma discreta e poi dipende molto dallo stile di vita che si vuole avere. Noi giriamo, visitiamo posti, quando capita usciamo, ma certamente siamo concentrati in maniera prioritaria sullo studio, sui corsi, sulle lezioni. Non siamo venuti a Siviglia per trascorrere le notti tra un locale e l’altro, ma essenzialmente per frequentare l’Università”. Centore si è laureato alla Triennale rispettando pienamente il ruolino di marcia. “Ci sono riuscito – spiega – perché ho sempre cercato di organizzare la sessione di esami in maniera precisa e di riservarmi un piano b, un’alternativa, qualora non fossi riuscito a dare un certo esame in tempo o quell’esame non fosse andato come avrei sperato. A Matematica bisogna studiare molto, se possibile durante i corsi. Se non è possibile – io per esempio vivo a Marigliano e per gli spostamenti da casa a Monte Sant’Angelo e ritorno impiego non meno di tre ore al giorno, il che non sempre rendeva praticabile lo studio quotidiano – è importante almeno che durante i corsi si tengano gli appunti sistemati. Questa strategia permette di affrontare la vera e propria preparazione, che avviene tra la fine del semestre e la data di esame, senza sprecare tempo”. L’esame più ostico?Per la preparazione direi Algebra 1. Per complessità Geometria 3”. Centore resterà a Siviglia fino a luglio,poi rientrerà in Italia per continuare il percorso di Laurea Magistrale. “Il mio sogno – dice – è insegnare all’Università. Non sarà facile, ma almeno per ora voglio crederci ed impegnarmi affinché si realizzi”.

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